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www.ildialogo.org Il pastore Cristallo replica sul Corriere ad un articolo di Vittorio Messori,di Agenzia NEV del 17/04/2013

Pentecostali
Il pastore Cristallo replica sul Corriere ad un articolo di Vittorio Messori

di Agenzia NEV del 17/04/2013

Secondo l'esponente pentecostale lo scritto sarebbe capzioso e semplicistico


Roma (NEV), 17 aprile 2013 - Il pastore Remo Cristallo, presidente della Federazione delle chiese pentecostali (FCP), ha scritto una lettera al Corriere della Sera, inviata lo scorso 9 aprile e pubblicata domenica 14 aprile, per replicare ad un articolo di Vittorio Messori apparso sullo stesso quotidiano lo scorso 14 marzo. Nell'articolo, intitolato “Scelta geopolitica: come Wojtyla”, Messori commentava l'elezione di papa Francesco con l'urgenza di avere un pontefice che si contrapponga all'avanzata dei cristiani evangelicali e pentecostali in Indonesia. Secondo le affermazioni di Messori, ogni giorno in America latina migliaia di uomini e donne abbandonano la chiesa cattolica per entrare “nelle comunità, sette, chiesuole degli evangelicals, [dei] pentecostali, inviati e sostenuti da grandi finanziatori nordamericani”. Affermazioni ritenute dal pastore Cristallo capziose, nel linguaggio, e semplicistiche, nella sostanza. “Oggi – scrive nella lettera il presidente della FCP - il mondo pentecostale costituisce, a livello mondiale, la componente più dinamica e viva del cristianesimo con circa 600 milioni di aderenti distribuiti in circa 15.000 organizzazioni grandi e piccole in tutti i continenti. Che tra tutte queste organizzazioni ce ne siano alcune problematiche è del tutto innegabile; ma nel corpo delle chiese tradizionali (tra cui quella di Roma) non ci sono problemi di affidabilità o credibilità?”. Allo stesso modo Cristallo contesta la lettura che vede le chiese pentecostali sudamericane, e in particolare brasiliane, come espressione di finanziatori statunitensi. “In Brasile – ragiona Cristallo - oggi la maggioranza dei pentecostali latino-americani non appartiene ad organizzazioni che hanno la loro sede in America del Nord; piuttosto si sono formati gruppi indigeni che dimostrano l’esistenza di un pentecostalesimo autoctono e autonomo”. Messori, prosegue Cristallo, “avrebbe dovuto documentarsi un po’ di più facendo distinzioni rigorose anziché sparare nel mucchio. E in generale gli sarebbe bastato chiedere qualche informazione al Consiglio Pontificio per l’Unità dei Cristiani che si occupa di queste relazioni da quarant’anni!”



Venerdì 19 Aprile,2013 Ore: 20:44
 
 
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Dialogo sul pentecostalesimo

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