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www.ildialogo.org “CHI HA TOCCATO LE MIE VESTI?”,di p. Agostino Rota Martir

“CHI HA TOCCATO LE MIE VESTI?”

di p. Agostino Rota Martir

“Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». (Mc.5, 25-34)

E’ un Vangelo un po’ intrigante..e coinvolgente nello stesso tempo. Piace e commuove questo Gesù, l’inviato del Padre che ascolta, si emoziona, si lascia toccare, si fa incontro a chi lo cerca, cammina insieme la gente, ma senza lasciarsi blandire dalla folla,  incoraggia a non perdere mai la speranza nella Vita, perchè sa rinascere anche nell’apparenza della morte o dei sogni infranti.

E’ un Gesù che sa porsi in relazione, nonostante situazioni difficili e angosciose. In questo racconto Gesù si lascia toccare, in altri racconti è lui stesso che tocca per guarire, per sollevare chi è caduto, per abbracciare chi si sente smarrito, fino a farsi pane per essere toccato nella condivisone.

Certo sono tanti i modi di toccare o lasciarsi toccare..si tocca per amore, ma anche per violare, per accaparrare.  Ancora più difficile lasciarsi toccare dalle “ferite” altrui, in primo luogo da quelli che non conosciamo, che a volte guardiamo con distacco e diffidenza: i migranti, i Rom, gli accattoni..Ci lasciamo toccare dalle loro esistenze e dalle loro ferite?

“Venerdì mattina i profughi ospitati nei container gestiti dalla Croce Rossa hanno bloccato il traffico per due ore. Tempi lunghissimi per una risposta alla domanda di asilo, condizioni insostenibili all'interno della struttura e la denuncia choc di un ragazzo: "La Croce Rossa giovedì sera ha chiamato la polizia.”..

Vivere da mesi senza sapere nulla del proprio futuro, spesso non riuscendo a capire, perché nessuno te lo spiega, quale sia lo stato delle cose e senza sapere quanto tempo dovrai trascorrere per avere una risposta alla richiesta di asilo politico. Sospesi in un limbo, in un'emergenza che dopo un anno è ancora tale, visto che nel caso di Pisa la soluzione abitativa è fatta di alcuni container di metallo, che in queste settimane e per tutta l'estate diventano dei forni invivibili per il caldo, le zanzare e l'insufficienza di bagni a disposizione..

 "Alcuni operatori sono venuti la mattina dopo molto presto e ci hanno detto: ‘Alzatevi o non vi diamo da mangiare". L'operatrice della Croce Rossa replica non smentendo ma affermando: "Gli operatori erano stati svegli fino alle tre del mattino per quanto successo".

Un altro migrante prende allora lui parola: "Dopo che ci siamo alzati abbiamo fatto delle domande su quello che era successo ma ci hanno insultato e trattato male, per questo siamo usciti per strada".(fonte PisaNotizie-30 Giugno 2012)

Operatori con tanto di corsi di formazione all’accoglienza, ma del tutto inesperti a “lasciarsi toccare” dalle vite dei migranti. Sapranno  le nostre comunità cristiane, sull’esempio di Gesù e del suo Vangelo lasciarsi coinvolgere (toccare) dalla vita del migrante? Condizione necessaria per saper ripetere anche oggi, lo stesso annuncio di salvezza: “Va’ in pace e sii guarita dal tuo male.”  Solo allora sapremo guarire ancora, quando le nostre vite si lasciano toccare e abbracciare da chi ci viene incontro con le loro ferite ancora aperte, quando finalmente, non solo ci accontenteremo di lasciarci toccare l’orlo del nostro abito, ma nella gioia dell’incontro ci scambieremo le vesti, sentendoci guarire insieme nell’abbraccio della festa. Proprio come Gesù che scopre ed accetta, anche di “lasciarsi fare” da chi incontra sul suo cammino: dal lebbroso samaritano, dalla donna straniera, dal mendicante, dal povero, dal peccatore, da Pietro, come dal ladro sulla croce: “Da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.”(2Cor. 8,9)

Campo Rom di Coltano

1 luglio 2012   



Mercoledì 04 Luglio,2012 Ore: 16:56
 
 
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