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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org SEI GIORNI CON LA PAROLA,DI CARLO CASTELLINI

SEI GIORNI CON LA PAROLA

DOVE DIO EDUCA IL SUO POPOLO, ANNO PASTORALE 2016-2017, SAN FILIPPO NERI, FORNACI, SAN ROCCO, SAN GIULIO, SAN NICOLA, ALLA PERIFERIA DI BRESCIA,


DI CARLO CASTELLINI

E' una sfida che dura quasi da quindici anni, la SETTIMANA DELLA PAROLA, vissuta dalle comunità delle parrocchie, confluite nella unità pastorale sopra indicata, alla immediata periferia di BRESCIA.
A orientare le riflessioni quest'anno sono state scelte le tematiche della Liberazione relative al Libro dell'ESODO, che è stato illustrato nei suoi capitoli essenziali, da studiosi e biblisti competenti, quali MAURO ORSATTI, cui è toccato il compito di aprire e introdurre al tema prescelto, richiamando l'attenzione dei presenti, circa un centinaio, poco piu' poco meno, nella Sala dell'Agape del Villaggio Sereno, San Giulio, su DIO EDUCA IL SUO POPO LO.
CHI E' MAURO ORSATTI?
E' docente di Esegesi biblica, nato a Brescia nel 1949, è sacerdote dal 1973; porta a termine gli studi di teologia nel seminario di Brescia; dopo di che si è specializzato in Scienze Bibliche, presso il pontificio istituto biblico di Roma; dal 1976 è Docente di esegesi biblica presso l'istituto teologico Paolo VI del seminario di Brescia; dal 1992 è professore ordinario di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia di Lugano in Svizzera; è professore invitato alla Università di Cluj-Napoca in Romania; nella facoltà di Teologia greco-cattolica, nel Dipartimento di Blaj. Tra le sue pubblicazioni degna di nota la “Sinfonia d'amore”, sulla Interoduzione alla Prima Lettera di Giovanni, delle Edizioni Dehoniane di Roma, del 1999.
Ha tenuto una relazione essenziale e sostanziosa, comunicando alcune chiavi di lettura, per la comprensione e ed esegesi di alcuni capitoli dell'Esodo. Si è soffermato su alcune caratteristiche della personalità di Mose', per la formazione ricevuta alla corte egiziana, come mediatore dell'alleanza e come intercessore presso Dio e mediatore con il popolo. In seconda serata ha invece illustrato il senso della Pasqua ebraica. Non si è addentrato, giustamente, ( non c'era nemmeno il tempo), nelle caratteristiche delle varie tradizioni narrative, J, E, P e D attenendosi ai valori essenziali della Liberazione. (Anche se, l'archeologia moderna, che si definisce laica e indipendente, non dà sempre per scontata la storicità di certi espisodi delle scritture, (come l'archeologia tradizionale) che noi continuiamo a pensare e a leggere come se fossero realmente accaduti, e leggiamo come se fossero stati dettati dal Signore. (Forse, più avanti, in altre occasioni, sarebbe utile riprendere il tema di come sono nati gli scritti del Primo Testamento; altrimenti noi continuiamo a pensare e a leggere le Sacre Scritture in maniera letterale. Ma l'esigenza di conoscenza del credente cristiano moderno, è divenuta più critica ed sigente.
Cfr. ROGER LENAERS, BENCHE' DIO NON SIA NELL'ALTO DEI CIELI, MASSARI, BOLSENA, 2012).
Al prof. VITTORIO ROBIATI BENDAUD (1983) delle
che già da alcuni anni ci onora della sua amicizia, il compito di avvicinarsi AL ROVETO ARDENTE, che risalta nella prima pagina della Locandina, e di attualizzare l'esperienza di Dio nella vita dell'Uomo”; Il nostro giovane relatore, è laureato in Filosofia, e da alcuni anni collabora con il il Prof. RAV GIUSEPPE LARAS, presidente del Tribunale rabbinico del Centro Nord -Italia. E' impegnato attivamente nel dialogo ebraico-cristiano oltre ad attività di docenza e di rappresentanza e di coordinamento del Tribunale rabbinico.
Simpatico e comunicativo, si è attenuto alla classica esegesi dell'Ebreo Ortodosso, come ha amato definirsi. Ha spiegato in maniera originale il significato del roveto ardente,ed ha scelto come forma di attualizzazione alcune idee, testimonianze e idee del rabbino nod-americano HESCHEL. Per gli altri contenuti della sua relazione ci si può consultare sul sito WWW.ACHAB.INFO
che ha registrato con ottima fedeltà.
Significativa ed efficace la presenza di una relatrice femminile, scelta nella persona di ROSANNA VIRGILI,
marchigiana, originaria di Monte San Martino, in provincia di Macerata. Laureata in Lettere e Filosofia, anch'essa Licenziata in Scienze bibliche presso l'istituto biblico di Roma; è docente di Esegesi presso l'istituto teologico marchigiano, (pontificia università lateranense); tiene conferenze di carattere biblico in tutta Italia a collabora a diverse riviste; è stata coordinatrice del volume VANGELI AL FEMMINILE; ha curato l'introduzione generale ai Vangeli, la traduzione e il commento del Vangelo secondo Luca e l'excursus finale.
Efficace è parsa la sua sintesi, e il suo tocco ldi relatrice. Non si è fatta aggredire dall'ansia del feticismo delle citazioni bibliche, riferite nella sostanza, ma si è attenuta ai contenuti essenziali dei capitoli 15, 16, 17, 18, 19 dell'Esodo da cui ha enucleato le parole chiave, e arricchendole a mo' di icone da consegnare alla memoria e approfondire; non le sono mancate forme di attualizzazione ed esemplificazioni che sono davanti agli occhi di tutti, che stiamo sperimentando nella vita di ogni giorno (migrazioni, sbarchi, costruzione di muri e di filo spinato, etc.). Ha fatto comprendere più volte, con la concretezza tipicamente femminile, che avrebbe volentieri parlato anche di altri temi quali “LE DODICI DONNE DELLA BIBBIA”, che partecipano alla storia della salvezza al pari degli uomini (12 figli di Giacobbe, 12 apostoli, e tutto il resto), economia della liberazione che viene però di solito raccontata al maschile; tutto questo però attualizzato nella storia di questa chiesa che stiamo vivendo. Ma si è trattenuta, anche se si è capito molto bene che aveva una gran voglia di uscire dal seminato, non tanto per spirito polemico, ma per entrare in una forma di maggiore concretezza a aderenza alla realtà delle chiese e delle comunità.
ROSANNA VIRGILI, (è coniugata, con figli e vive a Roma), ha coordinato il lavoro di altre donne esperte bibliste e competenti riconosciute, in materia, come ROSALBA MANES (ha tradotto e commentato il Vangelo di Matteo); ANNALISA GUIDA, ( ha tradotto e commentato il Vangelo di Marco); MARIDA NICOLACI (ha tradotto il Vangelo di Giovanni); e ROSANNA VIRGILI, (ha tradotto e commentato il Vangelo di Luca).
Ha chiuso la serie degli interventi LUCIANO EUSEBI, professore ordinario di Diritto Penale, nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Sacro Cuore di Milano, dove insegna Diritto Penale II. Nei suoi scritti ha approfondito i temi attinenti la Storia della pena e la riforma del sistema sanzionatorio, penale, agli elementi della colpevolezza, e alla teoria del reato. Ha dedicato vari studi al problematiche di rilievo bio-giuridico, non chè al rapporto tra problematica penalistica e teologia; è professore incaricato di Diritto Penale I-II presso la Pontificia Università Lateranense di Roma; E' Presidente del Centro studi Paolo VI “MAI PIU' LA GUERRA”, di Brescia. Pacato, preparato, competente ha approfondito il tema:”LEGGE E LIBERTA: LE DIECI PAROLE”, con forme efficaci di attualizzazione ed esemplificazione. Come il ricordo del sacrificio di SERGIO LANA, FABIO MORENI, E GUIDO PULETTI, che sono stati uccisi proprio nel momento in cui andavano a portare aiuti concreti alle popolazioni dei paesi balcanici: Monstar, Banja Luka.
ALCUNE RIFLESSIONI A MARGINE.
Mi siano permesse alcune pacifiche riflessioni a mo' di commento.
Sono convinto della positività di questa iniziativa culturale-religiosa, che esige impegno, capacità logistica da parte degli organizzatori e volontari che l'hanno onorata con la loro presenza e la loro attività. Anche se l'iniziativa poteva essere fatta conoscere anche ad altre unità parrocchiali più lontane, dato che il tema va oltre i confini giuridici e geografici.
Altro aspetto positivo: la presenza puntuale dei sacerdoti delle parrocchie, alle relazioni delle singole serate, che loro hanno voluto e sostenuto; e la sospensione temporanea delle attività comunitarie, perchè fosse favorita una maggiore affluenza di di persone. In genere persone mature, ma anche di giovani che incominciano a comprendere lo spessore e l'importanza dell'iniziativa.
Per ciò che stiamo vivendo a livello planetario, in maniera molto emotiva, compulsiva e razziale, si avverte la mancanza, già sottolineata in altre occasioni, del “fratello musulmano” al tavolo dei relatori, che reclama a gran voce di essere pure lui figlio di Abraham, sullo stesso piano dell'ebreo e del cristiano. A pochi metri dalle nostre comunità vive un Centro Culturale Islamico, che si espande e si sviluppa, con le sue attività, iniziative, accoglienze. Forse qualche approccio amichevole potrebbe far nascere forme di dialogo impreviste: dato che il popolo del deserto, quando arrivò nella terra
promessa, la trovò già abitata con popoli con cui dovette convivere.
Ora, grazie ad alcuni volontari, le relazioni sono state adeguatamente registrate e possiamo ascoltarle con calma, andandole a cercare sul sito
WWW.ACHAB.INFO , SEI GIORNI CON LA PAROLA, potendole scaricare anche sul nostro p.c. Forse è chiedere troppo per averle a mo' di dispensa, in edizione cartacea. Però col tempo potremmo farlo, soprattutto a vantaggio di coloro che non hanno dimestichezza con questi nuovi strumenti di comunicazione.
MA ORA CHE FARE?
Dopo tante riflessioni bibliche, letture spirituali, teologiche e midrashiche? Incominciare a prendere coscienza di questa epoca di transizione, che comporta riflessione, ma anche sofferta decisione. Per un maggiore dialogo e capacità di ascolto tra tutti i gruppi delle comunità. Ma anche l'abbandonono di una interpretazione letterale della Bibbia, che sfocia spessso in una interpretazione letterale del catechismo ufficiale della chiesa cattolica, a scapito di una visione della fede più liberante e adulta.
Alcuni incominciano a rendersi conto che c'è “un profondo abisso che separa il linguaggio religioso delle Chiese dalla sensibilità della parte maggioritaria della società, principalmente quella giovanile. Anche in molte famiglie di tradizione religiosa, in cui i nonni sono figure esemplari nella testimonianza della fede, figli e nipoti sembrano assolutamente estranei a questo universo così caro ai più anziani. E tale distanza culturale è aggravata dal fatto che la maggior parte dei preti, teologi, teologhe, e operatori di pastorale non si aprono a nuovi paradigmi per esprimere la fede e metterla in relazione con l'attuale vita del mondo”. (Marcelo Barros, “Oltre le religioni: una nuova epoca per la spiritualità umana”, pagg. 11 e ss.).
(Carlo Castellini).



Martedì 06 Dicembre,2016 Ore: 20:09
 
 
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