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www.ildialogo.org LA PAROLA CHE ESCE DAL TEMPIO E SI FERMA NELLE STRADE E ARRIVA AL CUORE DELLA GENTE.,a cura di CARLO CASTELLINI

Verona
LA PAROLA CHE ESCE DAL TEMPIO E SI FERMA NELLE STRADE E ARRIVA AL CUORE DELLA GENTE.

a cura di CARLO CASTELLINI

E’ accaduto a VERONA, IN OCCASIONE DELLA preparazione della PASQUA. Sono state coinvolte alcune Parrocchie della periferia della città scaligera, CHE SONO STATE LE PROTAGONISTE DI QUESTA ESPERIENZA. FRANCO MASOLI, ISTRUTTORE E INSEGNANTE PRESSO L’ISTITUTO DI DON GIOVANNI CALABRIA, FIGLIO DEL POPOLARE POETA DIALETTALE LUCENNIO MASOLI, DI FIESSE UMBERTIANO, ha curato i testi di questa sacra rappresentazione, evidenziando l’immersione della PAROLA NEI PROBLEMI DELL’ATTUALITA’QUALI L’INFORMAZIONE. Una esperienza che merita di essere conosciuta ed esportata (CARLO CASTELLINI).
 
LA TESTIMONIANZA DI FRANCO MASOLI
 
     La VIA CRUCIS DI BORGO ROMA IN VERONA, nasce da alcuni tentativi di unire con azioni comuni pastorali le parrocchie di TOMBA EXTRA, SAN GIACOMO, LA CLINICA GIAMBATTISTA ROSSI,GESU’ DIVINO LAVORATORE. Ogni comunità presenta delle caratteristiche peculiari, ma anche problematiche comuni. La presenza del POLICLINICO ci pone davanti a situazioni di sofferenza e malattie a cui si cerca di dare risposte evangeliche. Altre iniziative che ci vedono insieme sono i GREST ed alcuni incontri giovanili. Detto così sembra tutto rose e fiori. In realtà facciamo esperienza di OSTACOLI E PREGIUDIZI RECIPROCI. LA VIA CRUCIS, è sicuramente un’iniziativa che ci avvicina e che riscuote una adesione di varie centinaia di persone. e che richiede una buona organizzazione, con l’aiuto di vigili urbani e associazione degli alpini. SAN GIACOMO si distingue in questa iniziativa perché aiuta a meditare sulla passione, morte e risurrezione di GESU’ attraverso una DRAMMATIZZAZIONE che si svolge sulla gradinata di accesso alla CHIESA.
    I commenti della gente che ha partecipato alla VIA DELLA CROCE, sono arrivati spontaneamente a coloro che hanno attuato la rappresentazione. Entusiasmo generale per il breve tempo di durata, cioè un quarto d’ora circa., e per il testo ritenuto efficace e semplice.
   Apprezzato il tentativo di unire la PAROLA DI DIO seguendo i testi sacri, catapultandoli però in una situazione odierna. Ha colpito il BARABBA DI IERI E DI OGGI. C’è pure chi ha fatto capire di essere stato aiutato anche a riflettere. Questo significa che non si è fatto solamente spettacolo. Ma si è aiutato la COMUNITA’ PORTANDOLA ALLA RIFLESSIONE ED ALLA PREGHIERA. (FRANCO MASOLI).

 

 

PARROCCHIA DI S. GIACOMO MAGGIORE IN VERONA
 
Coraggio
Io
Ho vinto
Il mondo (Gv. 16,33)
 
 
 
 
GESU’    BARABBA    PILATO
 
 
 
 
SECONDA FERMATA
DELLA VIA CRUCIS
IN BORGO ROMA
Personaggi:
Musicisti
Voce narrante (VN)
Gesù (G), Pietro, Giacomo e Giovanni.
Capo redattore (CR)
Pilato (P)                                                                                                       by Franco Masoli
Barabba (B)
PRIMA SCENA: IL MESSAGGIO
 
(Voce narrante, Gesù, e musicisti si posizionano nella semioscurità del pianerottolo dell’entrata della Chiesa. Mentre la gente arriva, si canta).
 
CANTO: Dio è morto p.392
 
VN: Siamo nell’ultima settimana della vita terrena di Gesù. Ieri, il Giovedì Santo, Gesù ha lasciato il suo messaggio ultimo e definitivo.
Il Cristo non è un filosofo, non ha mai scritto un libro, neppure di teologia.
Ha parlato, ma soprattutto ha testimoniato uno stile di vita che oggi firmerà con il suo sangue.
         Ascoltiamo!
G: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (Gv. 13, 34-35).
         Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi. (Gv. 13, 13-15).
         Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. (Gv. 13, 17).
 
CANTO: Se tu seguirmi vorrai p. 154
 
 
SECONDA SCENA: BARABBA E IL GIORNALISTA
 
La scena si svolge sul pianerottolo mediano.(Illuminare pienamente la scena). Sul cavalletto da pittori c’è una grande scritta:
                            VERONA NEWS
                            QUOTIDIANO VERONESE
 
Tavolino e sedia dove è seduto il Capo Redattore che è ben vestito, magari con farfalla o cravatta. Improvvisamente appare un uomo piuttosto scamiciato e scapigliato: è Barabba).
 
CR: Scusi, perché è entrato senza chiedere permesso? Chi è lei?
B: Innanzitutto se aspetto che mi si dia il permesso, nella vita non avrei mai concluso niente. Un rivoluzionario agisce e basta. Mi chiamo Barabba.
CR: Che mestiere fa lei?
B: Ci sei o ci fai? Te l’ho appena detto che faccio il rivoluzionario.
CR: Ho capito. Ascolti, io conosco un rivoluzionario, anche lui Galileo, che si chiama Gesù di Nazareth.
B: Ah quello… Beh lui la pensa come me, anche se non esattamente. Comunque vogliamo le stesse cose: libertà, liberazione dei prigionieri, lotta contro gli oppressori…
CR: Le chiedo scusa, ma a me sembra che usiate parole e metodi ben diversi.
B: Certo, ed è per questo che Gesù è un illuso. Col suo metodo, l’oppressione dell’impero romano non finirà mai. Contro la violenza si risponde con violenza: lancia contro lancia; freccia contro freccia.
CR: Quindi lei predica l’odio. Gesù dice un’altra cosa. Non so se lei l’ha sentito, ma Gesù parla di uno schiaffo per aspettarne un altro.
B: Bazzecole. Se non provi odio contro il nemico, come fai a picchiarlo, a lottare contro di lui per avere giustizia? Provi a ricordarsi Che Guevara. Lui ha liberato l’America Latina dagli oppressori.
CR: Beh, non credo che quei popoli stiano tanto meglio ora… Comunque lei dice Guevara e io dico Ghandi che ha portato l’india verso l’indipendenza senza usare la violenza.
B: Non credo che il metodo cristiano sia migliore del mio. Guardi cos’è successo qualche tempo fa al suo Cristo.
(Si abbassano le luci. Il giornalista e Barabba si siedono e guardano verso l’alto, all’entrata della chiesa, dove, a luce piena, si svolge la scena del Getsèmani.)
 
 
TERZA SCENA: GESU’ NEL GETSEMANI
 
(La scena si svolge con la presenza di Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni)
VN: Gesù ormai lo sa. E’ giunta la sua ultima ora. Si ritira con i suoi discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni nell’orto degli olivi chiamato Getsèmani.
G: Sedetevi qui, mentre io prego. (Mc. 14, 32).
VN: Gesù comincia ad avere paura ed angoscia.
G: La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate. (Mc 14,34).
Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu. (Mc 14, 36).
VN: I discepoli sono stanchi dopo una giornata piena di tensioni e dormono. Gesù per ben tre volte cerca inutilmente di svegliarli.
G: Dormite pure e riposatevi! Basta! E’ venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino. (Mc 14, 41-42).
VN: E Giuda lo tradisce con un bacio. Le guardie prendono Gesù e lo portano via.
CANTO
(Durante il canto, si abbassano le luci dell’atrio per far uscire i discepoli e si riaccendono quando si posizionano Pilato e Gesù)
 
QUARTA SCENA: GESU’ E PILATO(cfr. Mc 15, 1-15).
 
VN: E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti con gli Anziani, gli scribi e tutto il Sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, mettono in catene Gesù, lo portano via e lo consegnano a Pilato. (Mc 15, 1).
P: Tu sei il re dei Giudei?
G: Tu lo dici.
VN: Poi Gesù non risponde ad alcuna domanda. Pilato rimane stupito e decide di chiedere il parere del popolo.
P: In occasione della vostra Pasqua ebraica, com’è mia abitudine, voglio liberare un prigioniero. Volete che liberi Barabba, il rivoluzionario omicida o volete che lasci libero questo re dei Giudei?
VN: Dice così perché sa che i capi dei sacerdoti l’hanno portato da lui solo per odio. Ma loro cominciano a sobillare la folla per chiedere la liberazione di Barabba.
P: Cosa ne faccio, allora, di quest’uomo che si proclama vostro re.
Coro: In croce!
P: Cosa ha fatto di male?
Coro: In croce! In croce!
VN: Pilato non vuole scontentare la folla, ma capisce l’enorme ingiustizia che si sta consumando. Con un gesto simbolico si lava le mani come se ciò potesse pulire la sua coscienza. Libera Barabba e fa frustare a sangue Gesù. Poi lo consegna ai soldati per farlo crocifiggere.
(Si spengono le luci dell’atrio in alto e si riaccendono quelle del pianerottolo mediano.)
 
ULTIMA SCENA: BARABBA
 
CR: Sì, Barabba, ho visto… Ma cos’hai? Piangi?
(Si invita il crocifero a salire sulla scala)
B: Là, nella fredda nebbia mi sembra di vedere la collina del calvario.
 
CRISTO IN CROCE (Borge)
 
La nera barba pende sopra il petto.
Il volto non è il volto dei pittori.
E’ un volto duro, ebreo.
Non lo vedo
E insisterò a cercarlo
Fino al giorno
dei miei ultimi passi sulla terra.
 
VN: E Gesù prosegue il suo cammino verso il Calvario come nuovo sacerdote e vittima della Nuova Alleanza, il primo di una schiera di sacerdoti che continueranno la missione di Cristo nella celebrazione dell’Eucaristia e della Parola fatta carne per la salvezza dell’umanità.
 
(Si invita la gente a proseguire il cammino della Via Crucis verso l’ospedale e intanto si canta).
 
CANTO: Servo per amore p. 153
 

 



Luned́ 10 Maggio,2010 Ore: 16:55
 
 
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