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"Ti chiedo perdono."

di Mario Mariotti

Caro Dio, dato che i cosiddetti fedeli-credenti in te non lo fanno, e perseverano nella loro alienazione colposa che mette a dura prova il Tuo autocontrollo, a chiederti perdono sarò io, che, se provo a mettermi nei tuoi panni, mi trovo in forte disagio, oscillante fra il disgusto ed un'indignazione che sta per esplodere!
Ti chiedo, perdono per chi ha bestemmiato che TU avresti goduto per il sacrificio di tuo Figlio; e per chi lo ha fatto attribuendo a Te l'invio delle autorità fra noi, per cui Ti sei ritrovato sponsor di Benito, Adolfo e c. (Stalin è stata una svista). Ti chiedo perdono perché i credenti continuano ad adorarti, ringraziarti, placarti e pregarti, dimostrando così che Gesù, annunciando loro la tua Paternità, stava raccontando una barzelletta, dato che un Padre, come ogni padre, non cerca queste cose.
E che dire del loro attribuire a Te quegli eventi eccezionali che sarebbero i miracoli? Mai che arrivino a rendersi conto che, se essi dipendessero dalla Tua volontà, Ti caratterizzerebbero come un Dio ingiusto, volubile ed estremamente distratto sulla sorte della maggior parte dei Tuoi figli? Dicono anche che uno diventa Tuo figlio solo dopo essere stato battezzato, e questo implica che i non-battezzati avrebbero una paternità ancora in via d'accertamento; e anche questo non può non farti indignare. Dicono anche che Tu hai detto loro di rinunciare al principio logico d'identità, e di digerire il fenomeno della transustanziazione, per cui il pane e il vino, pur rimanendo tali, non sarebbero più tali, ma il corpo ed il sangue di tuo Figlio. La Tua vera presenza nello " Spezzare il pane” nel " Condividere il necessario alla vita", è una consapevolezza per pochi intimi, mentre il gregge si beve il miracolo assurdo, vede in esso l'Uno che si sacrifica e paga per tutti; si abbevera alla speranza che quell'uno sia il detersivo per ripulire l'animaccia propria dalla responsabilità del male fatto al prossimo.
Insistono, parlo sempre dei fedeli-credenti, nel dire di essere il popolo di Dio, il popolo eletto; che Tu avresti stretto un'Alleanza con loro, che il Tuo aiuto non era e non sarebbe mancato nel portare a termine le loro porcate spacciate per Tua volontà. Hai dovuto quindi digerire povero Dio, che in Tuo nome venissero fatte le, Crociate, torturati ed arrostiti gli eretici, praticato il colonialismo, persino la tratta dei negri, il fascismo ed il nazismo. Di fronte al socialismo ed al capitalismo Ti
Hanno fatto sponsorizzare il secondo, cioè mammona; per cui l'utopia della Fratellanza è morta asfittica e nel nostro attuale impero del Bene made in USA può succedere che un figlio esca da casa per andare a scuola e torni a casa dentro ad una bara... Ti hanno fatto parlare fino a poco tempo fa e per secoli e secoli in latino, per cui i Tuoi messaggi si trasformava vano in suoni, e il contenuto la casta Lo adattava a sé stessa. Ti hanno fatto benedire i ricchi, bestemmiando Te, che sei Condivisione.
Ti hanno fatto benedire il mercato e la competizione, meccanismi micidiali in rapporto alla fraternità ed alla solidarietà. La casta Ti ha accalappiato, ha messo nella sua banca i Tuoi meriti, Li ha usati come bonifici attraverso i sacramenti, Ti ha preso sotto tutela secondo la sua volontà, Ti ha fatto dire cose che Tu non hai detto ed ha taciuto su cose dette da Te. Ha fatto un insalatone fra l'Antico ed il Nuovo Testamento, nascondendo la realtà che il Secondo ci era stato consegnato perché capissimo che il Dio sotteso al primo non era tale, che Dio è padre e non è l'Altissimo. É riuscita ad elaborare delle liturgie talmente elaborate, alienate e noiose da spingerti a deviare la Tua attenzione da esse per non rischiare di addormentarti in pieno giorno.
Ti ha domiciliato, e persevera nel farlo, in quel Vaticano che costituisce una bestemmia strutturale del Vangelo; Ti ha spedito a fare turismo interplanetario e sostituito con un Vicario che parla e decide a Tuo nome, dato che le pecore-credenti, sempre desiderose di uomini della Provvidenza,
si bevono la favola maligna. Ma il suo peccato più grosso è stato quello di nascondere la nostra collocazione, esistenziale di mani del Tuo amore per noi e io credo che questo sarà il boccone più duro da ingoiare per Te, ed io non so se ci riuscirai. Infatti sono ormai dei millenni che la casta ha fatto di Te una religione, mentre Tu eri venuto per liberarci proprio da lei, dalla religione.
Io Ti chiedo perdono per lei e per le pecore che le permettono di sussistere e di prosperare; ma forse la mia preghiera sarà inutile, perché per superare il peccato, prima bisogna capire che è peccato, e questo è ancora lontano anni-luce.
Per fortuna che c’è qualcuno che ha cominciato a capire che Tu abiti ed aliti dove vuoi; che sei laico e che vieni fatto esistere da tutti coloro che Ti danno corpo "spezzando il pane", cioè condividendo il necessario alla vita fra loro.
Per fortuna che questo popolo esiste ancora, fuori e dentro alle varie religioni, e che Tu non ci hai ancora abbandonati. Non Ti sei ancora stancato di noi, ma per quanto ancora reggerà la Tua infinita pazienza?



Domenica 13 Maggio,2018 Ore: 09:03
 
 
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