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www.ildialogo.org L'evo1uzione involutiva,di Mario Mariotti

L'evo1uzione involutiva

di Mario Mariotti

Quelli che, come il sottoscritto hanno avuto la fortuna di vivere negli anni 70, hanno sperimentato un periodo veramente eccezionale. La Sinistra era ancora tale, cioè Sinistra; e perseguiva uno sviluppo che andasse nella direzione della sua fruizione da parte di tutti: lavoro per tutti, sanità per tutti, diritto allo studio per tutti, anche per i portatori di handicap, informazione democratica, tassazione progressiva (chi più ha, più contribuisce al bene comune), e via di seguito. Erano, quelli, anche gli anni successivi al Concilio: i cristiani incominciavano a svegliarsi a mettere in discussione, le strutture di peccato, ad approfondire la Parola di Dio dal punto di vista laico, della base; a rapportare ad Essa la realtà, in vista di una trasformazione della stessa secondo il progetto della Parola. In quegli anni tutti quanti vedevamo nel nostro prossimo delle persone come noi stessi, con gli stessi nostri problemi, desideri, diritti e doveri; e con le quali unirsi per costruire un mondo più giusto equo e solidale. Tutti credevamo che il futuro sarebbe stato migliore del presente; e pensavamo di arricchire il presente di quel positivo che poi avremmo consegnato ai giovani delle nuove generazioni.
Tutto questo, però e purtroppo, negli anni successivi si è andato dematerializzando in un modo squallido, indecente ed anche tragico.
La cultura d'Oltre Oceano, alla quale nessuno poneva resistenza perché non ne comprendeva la malignità, evacuata per 24 ore al giorno da quella metastasi della TV che, mentre alfabetizzava la gente la omologava al "beati i ricchi" della sede centrale dell'Impero, unita alle manovre della CIA, che alimentavano la "strategia della tensione", tendente a dematerialzzare la Sinistra attraverso il "Tutti uniti contro il terrorismo", è, tale cultura, riuscita, attraverso gli anni, a portarci alla situazione attuale, nella quale si avanza regredendo, e si corre stando fermi! I Compagni ed i Sindacati hanno accettato il capitalismo, il mercato e la competizione, e quindi non sono più tali; la Repubblica è stata rifondata sull'impresa, sul "privato che funziona" la Chiesa stessa, con l'eccezione di papa Francesco, sta regredendo verso una visione preconciliare della fede, sempre più spiritualizzata ed allergica all'incarnazione della Parola di Dio nella sopraddetta cultura d'Oltre
Oceano, la quale ha messo in crisi lo stesso mammona, scandalizzato, lui stesso del fatto che otto persone del Pianeta abbiano un reddito uguale a quello di tre miliardi di loro simili.
Oggi abbiamo uno stupefacente progresso tecnologico accompagnato da un micidiale regresso pedagogico, inversamente proporzionale al primo. Abbiamo degli strumenti di comunicazione eccezionali; quasi nessuno si pone il problema dei "contenuti" da comunicare e dei "valori" da trasmettere attraverso di essi, per migliorare un mondo che sta perdendo tutte le conquiste sociali che la Sinistra aveva ottenuto quando era tale.
Oggi Ci si preoccupa dell'inquinamento del Pianeta prodotto da un tipo di sviluppo che si pone come primo obiettivo, solo la crescita del PIL si rimane ciechi ed inerti sull'inquinamento degli spiriti delle nuove generazioni, che sono state condizionate a pensare di essere venute al
mondo solo per perseguire ricchezza, successo, visibilità e piacere, e a vedere nel prossimo solo o un competitore o un nemico da cui difendersi e mai un compagno o un fratello col quale collaborare.
Non ci si rende conto che, senza una informazione democratica, una società, una scuola, una famiglia che educhino i giovani alla solidarietà ed alla condivisione, necessita queste strutturali alla nostra collocazione esistenziale di persone facenti parte dell'unico sistema-mondo, non ci sarà modo di costruire un futuro migliore nel quale i diritti umani fondamentali vengano rispettati e garantiti a tutti.
Il “per tutti” non troverà: più posto. L'idolo maligno del "beati i ricchi", ed il cancro più subdolo della "competizione" riusciranno a soffocare la compassione, primo segno della presenza di Dio nel profondo di noi stessi.
E il Futuro, senza la "compassione", senza il “fare agli altri ciò che sì vorrebbe ricevere da loro”, senza incarnazione dell'amore e della condivisione, cioè di Dio, sarà l'inferno.



Venerdì 23 Febbraio,2018 Ore: 22:17
 
 
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