- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (231) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Noi, cellule maligne colpose,di Mario Mariotti

Noi, cellule maligne colpose

di Mario Mariotti

Quando io auspico dei cancri o altre patologie simili, al capitalismo, al mercato ed alla competizione, pongo in essere una denuncia che riguarda lo strutturale, le forme di organizzazione economica, politica e culturale della nostra società e, ormai, del mondo globalizzato di oggi.
Questa denuncia e più che necessaria, perché i suddetti tre cancri dalla quasi generalità delle persone vengono considerati non delle malattie, ma delle cure, dei rimedi ai problemi che ci assillano. Quindi: "parce nos Domine"... La ricchezza è omissione di condivisione, è cecità sulla sofferenza degli esclusi; il mercato è la legge del più forte che fa il prezzo e del più debole che deve accettarlo; la competizione implica strutturalmente i pochi vincitori e i molti perdenti, anche in rapporto alla fruizione dei diritti umani fondamentali, al lavoro da noi, al cibo ed al le cure mediche nei Paesi poveri del Sud.
Però, a questo punto diventa necessario un altro passaggio fondamentale che la maggior parte di noi rifiuta di fare rendere sé stessi consapevoli di essere le ce1lule costitutive, i mattoni, le radici dello strutturale maligno, il quale, senza di noi che lo incarniamo, non sussisterebbe. E quand'è che noi, senza rendercene conto, siamo le cellule maligne, anche se colpose, che compongono, che danno vita al negativo che noi spesso denunciamo, ma, del quale diamo sempre la colpa a tutti meno che a noi stessi? Ecco un abbozzo di graduatoria, che pero è quasi inutile, perché questi nostri atteggiamenti sono spesso compresenti in noi stessi; ed ecco l'elenco dei "quand'è che":
Quando invidiamo la ricchezza e chi la possiede, e cerchiamo di avere più del necessario ben guardandoci dal pensare e dall'aiutare chi non lo ha ancora, il necessario.
Quando rifiutiamo di vedere, nel pagare le tasse un meccanismo strutturale di “condivisione” che è indispensabile per poter accedere ai servizi sociali fondamentali: lavoro, sanità, scuola sicurezza e via di seguito. Quando non ci apriamo alla compassione e mettiamo noi stessi al centro del mondo.
Quando beviamo tranquilli ciò che ci passa l'informazione, la TV per prima, non considerando che essa legge, e fa leggere, la realtà dal punto di vista dei ricchi, dei potenti, dei garantiti, dei competitivi (ieri Saddam oggi la Corea del Nord come lupi, e ieri ed oggi gli Usa come agnelli).
Quando andiamo al supermercato e scegliamo il prodotto più bello al prezzo più conveniente, dimenticando che, anche dietro al prodotto rifiutato, ci sono il lavoro e la fatica dell'uomo.
Quando, credendoci dei cristiani, vediamo nella ricchezza una benedizione di Dio e non il rifiuto della solidarietà.
Quando troviamo normale e fisiologico che i diritti umani fondamentali al cibo, al lavoro, alla salute, alla scuola siano abbandonati, siano ostaggi della logica di mercato e della competizione.
Quando pensiamo che i colpevoli del negativo siano sempre gli altri, come se noi vivessimo e scegliessimo su di un altro pianeta.
Quando, invece di aprire i fanali e darci da fare per capire ed agire, pensiamo di affidare agli uomini della Provvidenza il nostro destino spirituale e politico.
Quando riempiamo le piazze ed i comizi per applaudire coloro che sbraitano dai balconi e dai palchi.
Quando nel prossimo, non riusciamo più a vedere una persona con i nostri stessi problemi, necessità, desideri; ma solo un concorrente da superare o un nemico da cui difenderci.
Quando votiamo per dei “bipedi politici” cui l’etica e la verità, non sconosciuti; e questo solo e esclusivamente perché essi portano avanti una politica che favorisce il nostro interesse personale.
Quando perdiamo il nostro tempo a seguire le vicende dei VIP, e non ci scandalizziamo per gli sport estremi che mettono a rischio il valore inestimabile della vita, per le cifre d’ingaggio dei giocatori che sono delle vere e proprie bestemmie, e per gli stipendi minimi che ricavano i giovani lavoratori.
Quando siamo indifferenti di fronte alla violenza che il sistema impone agli animali per ricavarne profitto; e quando uccidiamo nella caccia e nella pesca piccole vite solo per divertimento, per hobby.
Quando pensiamo di cambiare la nostra vita affidandoci alle lotterie, al gioco d’azzardo, alla fortuna.
Quando accettiamo l’esistente, con tutto il suo bagaglio di violenza, alienazione, ingiustizia blasfema, come irreversibile, immodificabile, indipendente dalla nostra responsabilità personale.
A questo punto, avendone già dette tante, come potrei terminare l’elenco? Come fare a segnalare il più maligno dei “quando”?
Se guardo il Signore, per Lui i negativi più maligni sono la ricchezza e la religione, la prima perché soffoca la compassione, e la seconda perché crocefigge la Verità.
Secondo voi cari lettori, dava i numeri anche Lui?



Domenica 17 Dicembre,2017 Ore: 11:13
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info