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www.ildialogo.org Dio, se c'è, non ne ha colpa!,a cura di Mario Mariotti

Dio, se c'è, non ne ha colpa!

a cura di Mario Mariotti

Se noi mettiamo insieme il negativo strutturale alla condizione umana vecchiaia, malattia, morte, necessità per vivere di sopprimere altra vita; quello generato dall'egoismo, dalla cattiveria, dall’alienazione ed irrazionalità dell'uomo, e infine l'ultimo, originato da quella cultura che uno considera normale e positiva mentre essa include strutturalmente i frutti maligni che connotano il pellegrinaggio del bipede umano nella terra dei viventi, (capitalismo, mercato e competizione) ne esce fuori un tale casino che io non me la sento proprio di vedere in esso un disegno intelligente) e tanto meno di imputare a Dio la creazione del precedente casino! Io non so come abbia avuto origine tutto questo: la scienza in rapporto all'universo dà una spiegazione che è sempre in via di approfondimento, con la scoperta di nuove verità; ma questo è irrilevante in rapporto al tipo di lettura ed al relativo messaggio che io vorrei comunicare con questa riflessione.
Io non so l'origine del negativo, della realtà nella quale mi trovo immerso, ma so che essa si può modificare e questo dovrebbe aiutarci a capire il fine della nostra esistenza, che è quello di togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia ad ogni vivente, cioè quello di fare il casino meno casino di come l'abbiamo trovato,
Questo fine mi si e chiarito strada facendo, prendendo lezione dai viventi in difficoltà e dallo sterminato popolo degli ultimi, degli scarti del sistema. Il motore è stato ed e la compassione, e se Dio c'è, è sicuro che Lui vive lì. Siccome il fine e togliere sofferenza da questo casino-mondo, e siccome il fare questo dipende da noi, l'esistenza di Lui, di Dio, dipende da noi; e quindi è un'esistenza fragile, che esiste solo se e quando esiste; che vive ed opera attraverso di noi, che siamo le mani del Suo amore per noi; ed essa esistenza è nel nostro amare e condividere, nel nostro "spezzare il pane". Fra di noi è nel cercare di saziare anche le piccole vite. Se è vero questo, cioè che l'esistenza di Dio è fragile ed esposta alla sensibilità ed all'impegno dell'essere umano, è anche vero che essa resiste, lavora, non demorde, riprende vita, non si rassegna, anche se noi non la sappiamo vedere mentre noi stessi le stiamo dando vita.
Quest'ultima è stata la mia esperienza: senza capire questo meccanismo sono rimasto esposto alla compassione ed ho lavorato per togliere sofferenza, per farmi mano per chi le mani le aveva distrofiche, per far avere il necessario a chi ne era privo. La comprensione e venuta dopo.
Se è vero che: l’esempio è importante, che esso costituisce la sostanza del lavoro pedagogico, io mi ci sono trovato dentro senza voler essere esempio, e sono andato avanti. Sono più di 40 anni che scrivo, che quello che scrivo rompe, che viene censurato e rifiutato; e sono sempre più di 40 anni che cerco di vivere la solidarietà col dolore innocente e con quello causato dalla mancanza blasfema di compassione dai microprocessori del bipede umano, che continua a vomitare sostanze cancerogene nell'ambiente in cui vive e poi ulula se prende il cancro; oppure che continua a riempire di armi il Pianeta e poi si scandalizza se esse vengono usate. Guardando all'aria che tira, ho l'impressione che il rifiuto riguardi sia quello che dico che quello che faccio.
Non importa! Sono all'inferno; cerco di farlo meno inferno di quanto esso lo sia. Anche se finirò travolto dalla compassione e soffocato dalla miseria universale, quelli che hanno avuto alleggerito il loro inferno dalla mia comunione con loro avranno avuto una pausa nella loro sofferenza, e questo ha un valore inestimabile, positivo in assoluto. I1 motivo de1 nostro esistere potrebbe e dovrebbe essere questo.



Venerdì 01 Dicembre,2017 Ore: 22:48
 
 
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