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www.ildialogo.org Come se non ci fosse,di Mario Mariotti

Come se non ci fosse

di Mario Mariotti

Per forza l’uomo ha inventato le religioni. Tutti speriamo che ci sia un al di là; tutti speriamo che ci sia un paradiso in cui collocare coloro che sono rimasti preda della morte o che erano oggetto del nostro affetto, sito in cui poterli riincontrare e continuare il l'apporto d'amore.
Tutti speriamo che ci sia l'inferno in cui collocare coloro che hanno recato dolore e che, nell'al di qua hanno sperimentato solo fortuna, successo, impunità, privilegi.
Nel profondo del cuore di tutti quanti c'è l'esigenza di un al di là in cui si riequilibrino le ingiustizie blasfeme che si verificano nella terra dei viventi, per cui c'è chi sperimenta in modo indegno successo, ricchezza, salute, potere, bellezza e Fortuna, mentre ci sono altri che sono esposti a tutto quel negativo, sofferenza, malattie genetiche incurabili, povertà, ingiustizia, sfruttamento e via di seguito, che continua ad accanirsi su di loro per tutta la vita.
Il Regno, però e purtroppo, va avanti con le nostre mani; è un cantiere del quale gli operai siamo noi; e il negativo non affatto volontà di Dio come ci viene raccontato dalle religioni, ma è espressione sia della sua impotenza, che della sua non-volontà messa in atto dal nostro egoismo e dalla nostra a1ienazione.
Se la religione, invece, di predicare umiltà, ubbidienza e rassegnazione, ci coscientizzasse sulla necessità, per portare a compimento la creazione nel Regno di Dio, della nostra indignazione di fronte all'ingiustizia; della nostra resistenza agli idoli della nostra cultura maligna, ricchezza, potere e piacere, del nostro impegno a non accettare l'esistente come naturale ed è irreversibile, si potrebbero conciliare la necessità di credere in Dio, quella di sperare in un al di là in cui nessuno di coloro che abbiamo amato vada perduto, quella di dare vita a Dio nel mondo incarnando il modo di giudicare, scegliere e comportarsi di cui il laico Gesù, e altri come Lui, sono stati paradigma.
Le religioni, però, non fanno questo, ed e emblematico che il Signore, che è testimone e Verità Lui stesso, sia stato crocifisso proprio dalla religione.
Questo indica, fuori da ogni dubbio, la necessita del superamento della religione stessa, convertendoci dal Dio Altissimo, di cui noi saremmo sudditi e servi, al Dio-Padre di cui noi siamo figli come Gesù, e mani per portare il necessario e la gioia fra a di noi.
Al tempo stesso però, perché non sperare in un luogo e in un tempo in cui ritrovarsi con coloro cui abbiamo voluto bene, e in un luogo soprattutto nel quale chi si è visto negato tutto dalla vita possa venire consolato e saziato di serenità e amore?
Per ora i nostri cari abitano nel nostro cuore; ma non potrebbe essere Dio stesso, se c’è, a non voler perdere nel nulla o nel tutto dell'eternità i propri figli, le proprie creature? Bonhoffer, il teologo martire della violenza nazista, diceva che bisognava agire come se Dio non ci fosse. L'esperienza di Auschwitz gridava e grida la morte del Dio buono ed onnipotente della religione.
Nell'agire come se Lui non ci fosse c'è invece l’intuizione che nel nostro amare e condividere e Lui che opera; che noi siamo le Sue mani; che noi siamo Lui che porta a compimento la creazione secondo Amore. L'ipotesi, il progetto, la tesi è bella, ed è cristallina e perfetta perché si muove nella dimensione sia della compassione che del gratuito!
Dio, se ci fosse, forse non ci vorrebbe perdere, e noi, per parte nostra, dovremmo agire da perfetti atei, aperti alla compassione per togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia ad ogni vivente, sperando… nel Signore…
Intuito che Lui è nel “se” e nel “quando” a noi resta l’impegno, “qui ed ora” dell’amare e condividere.
Il dolore servirà per fare un mondo senza dolore; la gioia sarà frutto del nostro portare gioia ad ogni vivente, i minimi inclusi…



Sabato 25 Novembre,2017 Ore: 17:21
 
 
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