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www.ildialogo.org "Continuità o contraddizione?",di Mario Mariotti

"Continuità o contraddizione?"

di Mario Mariotti

Da quando sono al mondo, io non ho ancora trovato un sacerdote che abbia rilevato contraddizione fra l'Antico ed il Nuovo Testamento; e tutti quanti sono più che convinti che esista continuità fra loro: il Secondo sarebbe, anzi per loro è, la continuità ed il completamento del Primo. Secondo me non è così, secondo me esiste contraddizione nettissima fra i due, e la tragica morte del Signore ne è la inequivocabile prova.
I sacerdoti dell'A.Test., del Dio di Mosè, di fronte alla caratterizzazione di Dio fatta da Gesù, che lo definisce suo padre e padre di tutti noi, e non l'Altissimo di cui tutti noi saremmo sudditi e servi, pensano che Lui stia bestemmiando; si stracciano le vesti, Lo consegnano perché sia giustiziato (assassinato) per blasfemia. Alla Faccia della continuità! Perché allora i sacerdoti ancora oggi, parlano non di contraddizione ma di continuità? Perché questa e la porta per trasformare il laico Gesù nel Figlio dell'Altissimo, e per trasformare il Vangelo, lieto annuncio per gli scarti del sistema, in religione, da sempre usata per sacralizzare i ricchi ed i potenti di questo mondo.
La novità annunciata dal Signore, infatti, è talmente contraddittoria rispetto alla visione religiosa della realtà, ed è talmente dirompente che a modesto parere del sottoscritto essa non e stata recepita e metabolizzata quasi da nessuno. Se Gesù dice, e lo dice Gesù nel Vangelo, e non sono certo io a dirlo, "Se tu ami e condividi, sei mio padre, madre, fratello e sorella", siccome è Dio il padre di Gesù, e questo lo dice anche la religione, Lui ci sta dicendo "Se tu ami e condividi, sei Dio".
Noi laici, nel momento in cui amiamo e condividiamo, siamo "corpus Domini", siamo l'interconnessione fra il Dio laico di Gesù e la materia di questo nostro mondo da trasformare secondo Amore e da riempire proprio d'Amore, cioè di Dio. Ecco che il "sacro", alimento-base delle religioni si dematerializza, la dimensione è una, quella laica, noi quando amiamo e condividiamo siamo Dio-operativo, siamo Sue mani, necessarie a Lui-Spirito per esistere ed operare nella materialità di questo nostro mondo da trasformare in Regno.
Questa è la chiave della logica dell'Incarnazione Dio è Spirito, è Verbo, noi "corpus Domini", noi coloro che devono coniugare il Verbo, che è Amare e Condividere, a favore di tutte le creature della terra dei viventi; e l'oggetto da condividere sono il necessario e la gioia per saziare ogni vivente.
Il paradigma indicato da Gesù e incarnato dal Buon Samaritano favorisce la comprensione di questa logica e ne è la sintesi quasi perfetta: l'ateo che ha compassione, ama, spezza il pane e condivide, è Dio esistente ed operativo; non ha Dio perché è Dio lui stesso, opera nel gratuito per compassione, che è il modo di operare di Dio, ostaggio dell'amore per le proprie creature.
É arrivato allora il momento da chiedersi, lo dico ai miei eventuali lettori, se la visione religiosa da Dio dell'Ant. Testam. e quella laica del Nuovo possano considerarsi l'una in continuità dell'altra, la seconda il completamento della prima, o piuttosto siano radicalmente divergenti fra di loro, La religione fa dell'assassinio del Signore, da parte dei sacerdoti del Dio di Mosè una specie di suicidio programmato, per rendere possibile ai peccatori di aver perdonati i propri peccati per i meriti dell'Agnello, se si accostano al sacramento della confessione, la realtà invece e che Gesù è laico, demolisce il sacro, dice che Dio e venuto per servire l'uomo e non per essere servito da lui, e che noi siamo le mani dell'amore di Dio per noi. Tutto questo demolisce la visione religiosa di Dio e demolisce di fatto tutte le religioni che si basano sul rapporto creatura-Creatore mediato dalle varie caste sacerdotali.
Tutto questo non completa, ma nega e divide, e da una parte c'è l'Altissimo, di cui noi siamo servi e sudditi, e dall'altra c'è il Padre del Figliuol prodigo che perdona sempre e comunque, ma ha bisogno dell'uomo che gli incarni il Suo amore per l'uomo stesso, e per tutte le altre creature, anche per le piccole vite.
Come si fa a non cogliere questa radicale contraddizione?
Il fatto è che la religione è in sé stessa, una bella favola, che risponde, alle ansie dell'uomo, che svolge fra le altre una funzione di psicoterapia consolatoria, e la contraddizione non la vede perché non vuoi vederla. É molto più facile unire le proprie mani in preghiera e invocare l’intervento di Dio, che usare le mani stesse per spezzare il pane e Condividere il necessario alla vita con i nostri fratelli.
La logica dell'Incarnazione ci mette davanti alle nostre enormi responsabilità in rapporto alla trasformazione di una realtà, la nostra, che non solo e priva di Dio, ma Lo bestemmia sistematicamente sostituendolo con mammona.
Tutto questo ha dei costi, ci chiede di rinascere anche se vecchi, e allora è molto meglio affidarsi alla misericordia dell'Altissimo, seguire gli idoli di questo nostro schifosissimo mondo, e nutrirsi del corpo e del sangue dell'Agnello, sperando nella salvezza dell'animaccia nostra. Quindi niente contraddizione, ma continuità e completamento del tutto in un'unica bellissima e consolatoria favola.



Sabato 10 Giugno,2017 Ore: 18:36
 
 
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