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www.ildialogo.org Il Creatore creato dalla creatura,a cura di Mario Mariotti

Il Creatore creato dalla creatura

a cura di Mario Mariotti

Ogni tanto mi viene di provare ad uscire da me stesso e produrre delle sintesi che facciano il punto sulla mia ricerca, che sicuramente è quasi al termine, perché, fra poco non ci sarà più colui che è in ricerca. La riflessione sul senso di quello che ci circonda, per poter capire ed agire di conseguenza, ha accompagnato quasi tutta la mia vita; ed oggi, nella sequenza mi sembra di poter individuare all'incirca tre fasi, che provo a caratterizzare in questo modo. La prima la potrei definire ancora religiosa: io mi vedevo da una parte, Dio dall'altra, fra noi la casta sacerdotale a mediare il rapporto già in questa fase io capivo che c'era qualcosa che non funzionava; che il modo religioso di concepire Dio aveva dei grossi limiti; che il Dio onnipotente, buono e misericordioso non poteva reggere; che l'onnipotenza non poteva convivere con la bontà; che la preghiera ed il miracolo finivano per caratterizzare un Dio ingiusto e meschino. Auschwitz e l'olocausto della grande Favela del Sud, il silenzio di Dio su questi eventi, distruggeva la credibilità di Lui Stesso e della visione religiosa relativa a Lui. Il farmi alunno dei viventi in difficoltà dei piccoli del Sud, frequentando la loro scuola per decenni in seguito, pian piano ha Fatto in modo che io arrivassi a maturare la seconda fase, il passaggio dalla creatura separata dal Creatore alla creatura quale mano, quale corpo del Creatore. La pedagogia degli oppressi, quelli dal male ontologico e quelli dal male originato dall'egoismo dell'uomo, dava i suoi frutti: noi eravamo e siamo gli strumenti che permettono all'amore di Dio per noi di arrivare a noi.
Ecco allora il passaggio alla seconda fase: alla teologia dell'Incarnazione; e tutta la ricerca per trarre le conseguenze da questa nuova visione, che si rendeva sempre, più conto dell'alienazione e del negativo incluso nella teologia religiosa, nel modo religioso di concepire Dio.
Il rovesciamento di prospettiva, dalla creatura separata dal Creatore alla creatura mano di Lui, corpo di Lui, con Lui nel profondo di lei stessa e non nell'alto dei Cieli, metteva in condizione colui che l'aveva concepito, cioè me stesso, di rileggere tutti i nuclei portanti della religione, di metterli in discussione, di demolirli, di sostituirli con la nuova prospettiva Dio non più l'Altissimo, ma Padre; noi Figli di Lui come il Signore; il cristianesimo non più religione ma prassi di amore e condivisione verso l'affamato e l'assetato, noi stessi genitori del Signore quando amiamo e condividiamo demolizione della separazione sacro-profano; Dio laico come noi Suo corpo; noi stessi come interconnessione necessaria a Lui per operare nella concretezza del nostro mondo ancora incompiuto per trasformarlo in Regno.
Per un lungo periodo di tempo io mi ero fermato qui, e pensavo di essere alla conclusione della sequenza. So e sapevo benissimo che Dio è sempre oltre quello che uno può concepire di Lui, ma trovavo esaustiva questa teologia dell'Incarnazione, perché la consideravo il massimo cui l'uomo può attingere nella sua ricerca su Dio, Oggi, però, ho l'impressione che essa non lo sia ancora, esaustiva, ed ora provo a spiegare il perché. Nella suddetta concezione di Dio, Lui è una trascendenza immanente a noi stessi; noi dobbiamo incarnarLo nella concretezza della nostra esperienza quotidiana; la nostra crescita in sensibilità, approfondimento e coerenza corrisponde alla possibilità che noi abbiamo di renderlo presente ed operativo ed alla Sua possibilità di essere incarnato, di prendere vita, esistenza, operatività fra noi,
La Sua trascendenza, immanente in noi stessi, sarebbe una presenza oggettiva ed al tempo stesso potenziale: Lui sarebbe nel profondo di noi stessi ad aspettare il nostro "sì", esplicito od implicito, e noi saremmo la Sua possibilità di intervenire nella concretezza storica per modificarla secondo Amore, secondo Lui stesso.
Oggi faccio fatica a mantenere questo pensiero. Più passa il tempo, e più mi accorso del negativo che è strutturale al creato stesso, e faccio sempre più fatica a concepirne Dio quale autore e responsabile.
La morte strutturale alla vita, la necessità per vivere di recare dolore e di soffocare altra vita; la vita come una estenuante lotta che vede il più forte prevalere e lo scarto essere buttato, il meccanismo per cui chi più ha, avrà sempre di più e viceversa, l'indifferenza infine del creato di fronte allo sterminato dolore che le creature provocano e subiscono ai danni le une delle altre, tutto questo mi spinge a pensare che Dio non possa aver avuto parte in tutto questo, per me un vero ed ontologico casino!
A questo punto si può iniziare ad intravvedere la terza fase delle mie riflessioni. Alla prima, che vedeva la separazione creatura-Creatore seguiva la seconda, cioè era la creatura a dover incarnare il Creatore. Nella terza si affaccia l'ipotesi che sia la creatura a dover creare il Creatore; a dover riempire il creato di Dio, a trasformare il creato secondo un progetto la cui realizzazione passa per le nostre mani, la nostra sensibilità, la nostra coerenza, il nostro impegno a togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia ad ogni vivente. I valori laici di Giustizia, Uguaglianza, Fraternità, Compassione, Condivisione, diventano il nuovo nome di Dio, e più noi riempiamo di profondità, coerenza, sensibilità razionalità questi Valori, più stiamo portando avanti un mondo secondo Dio, o un Dio che noi dobbiamo concepire e creare sempre più giusto, fraterno, solidale.
A pensarci bene, l'unico Valore che si autofonda, perché include in sé stesso il suo va1ore è la Vita, e questo corrisponde anche al concetto di Dio messo a punto del1'uomo.
Proviamo a riempire la vita di compassione, di amore, di condivisione, di giustizia, di fraternità, mettiamo in cassa-integrazione il "credere" ed apriamoci al "condividere". Dio raccontano che abbia creato l'uomo, e c'è saltato fuori il casino, il negativo che conosciamo.
Proviamo noi uomini a creare un Dio, e a farlo esistere secondo i Valori elencati nelle righe precedenti. Nel caso che Dio esista, sarà contento anche Lui; e se non esiste, facciamo in modo che possa esistere,



Sabato 29 Aprile,2017 Ore: 11:12
 
 
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