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www.ildialogo.org La nuova lettura,di Mario Mariotti

La nuova lettura

di Mario Mariotti

Nella visione religiosa della realtà, noi creature siamo da una parte, il Creatore dall'altra, la casta sacerdotale è fra noi: e Lui a mediare il rapporto. La logica dell'Incarnazione radicalmente diversa: noi laici siamo in Dio come Lui laico è in noi; Lui è lo Spirito i1 Verbo-Amare, noi il Suo corpo, che Lo deve coniugare nella concretezza storica, per riempirla d'Amore. Da noi dipende la Sua esistenza nel mondo; il Suo amore per noi ha bisogno di noi per arrivare a noi.
Chi non cerca di entrare in quest'ultima logica, non riuscirà a capire questo mio scritto. La Religione dice che, all'inizio; c'era il paradiso terrestre, e poi tutto si e guastato per il peccato di Adamo ed Eva. L'Incarnazione colloca il paradiso alla fine, lo definisce Regno, e il Regno sarà compiuto dall'amare e condividere dell'uomo. La Religione dice che il mondo è un periodo di prova, e che noi siamo pe1legrini incamminati verso la Patria celeste. L'Incarnazione dice che la creazione non è ancora compiuta; che noi siamo operai del cantiere del Regno, cioè di questo nostro concreto mondo che noi dobbiamo riempire d'amore.
Il messaggio finale de Signore, per la religione, è "Ama Dio ed ama il prossimo"; per l'incarnazione invece è "Ama il prossimo come Dio lo ama". Per la Religione il Signore è Salvatore è l'Uno che paga per, tutti, è l'Agnello che toglie i peccati del mondo. Per l'Incarnazione Lui è il Paradigma, il Modello del modo di vivere e di scegliere seguendo il quale gli uomini costruiscono il Regno.
Maria, per la Religione, è la Benedetta fra le donne, e la Regina del cielo, e mediatrice di grazie per i peccatori. Per l'Incarnazione essa è il simbolo dell'incarnazione stessa, cioè della necessità del "sì" dell'uomo perché l'Amore possa incarnarsi nella concretezza storica del nostro mondo. L’Eucarestia, in termini religiosi, è il miracolo della transustanziazione; è la logica del sacrificio; e la salvezza per chi si nutre di quel Corpo e di quel Sangue. Essa fonda il potere della Chiesa. Per l'incarnazione il Verbo è presente ed operativo nel "condividere il necessario alla vita", ed è l'uomo, ogni uomo, che deve condividere facendo di sé stesso pane per gli altri.
Per la Religione la Messa è il centro della Fede: prima la Parola viene mandata, poi c'è il sacrificio del Figlio, che paga per i nostri peccati e ci riconcilia col Padre. L’Incarnazione rovescia la sequenza: è necessario superare la logica dell'Uno che paga per tutti, e trasformare noi stessi in coloro che danno esistenza alla Parola, a Dio, nel mondo, attraverso il loro amare e condividere.
La preghiera è, secondo la Religione, il primo compito dei credenti, che dovrebbero incessantemente pregare. Per l'Incarnazione colui che prega è anche lo strumento di Dio per soccorrere la situazione per la quale lui sta pregando. Così abbiamo la responsabilizzazione dell’uomo, dato che egli è la mano dell'amore di Dio per l'uomo. Per la Religione la ricchezza non e un negativo, ma il segno della benevolenza, di Dio per coloro che Lo temono. Tutt'altra musica per l'Incarnazione, che vede in lei omissione di solidarietà, e cecità rispetto alla miseria e sofferenza del povero. Essendo Dio-Condivisione, l'accumulo ne costituisce la negazione, la bestemmia.
La Religione divide il sacro dal 1aico, ciò che attiene alla Divinità da ciò che attiene all’umanità.
Seconda l'Incarnazione la dimensione è una sola, quella laica, essendo l'uomo, quando ama e condivide, al tempo stesso figlio di Dio come il Signore, e padre-madre del Signore qui sta dando esistenza nella concretezza storica quando ama.
La Religione crede nei miracoli; concepisce un Dio che ama uno ed abbandona gli altri; che, a seguito dalla preghiera del credente, cambia idea ed interviene appunto con il miracolo. Per l’Incarnazione niente miracoli! L'unico vero miracolo è la Vita, e il compito dell'uomo è quello di servire il necessario e la gioia ad ogni vita. I poveri, secondo la Religione, ci saranno sempre, e sembra che la loro funzione sia quella di dimostrare che i ricchi possono essere buoni, esercitando la carità. Per l'Incarnazione essi sono la prova strutturale della nostra omissione di solidarietà. Se noi incarneremo amore e condivisione, essi sì dematerializzeranno e ritorneremo tutti fratelli. La Chiesa, per la Religione, è la Chiesa storica che ha dato vita al cristianesimo reale. Essa viene data come l'unico luogo per la salvezza eterna dell'anima nostra. Anche se il sacerdote è indegno, i sacramenti da lui amministrati conservano la loro efficacia, e chi ne fruisce fa parte di quel popolo di Do che è incamminato verso la Patria celeste. La vera Chiesa, secondo l'Incarnazione è il popolo trasversale a tutte le culture, religioni, luoghi e tempi di tutti coloro che amano, condividono, lavorano per il bene comune senza accumulare.
Il Natale a la Pasqua, per la Religione, sono i due momenti fondanti tutto l'edificio della Fede. A Natale nasce il Salvatore; a Pasqua risorge, ed è la primizia di coloro che, se crederanno in Lui, avranno la vita eterna. Secondo l'Incarnazione, invece, sia il Natale che la Pasqua sono due eventi laici che è l'uomo a dover riattualizzare L'uomo che ama e condivide dà vita all'Amore nel mondo, e gli dà resurrezione ed esistenza nella propria esperienza esistenziale. Essi non sono due momenti sacri da celebrare, ma due impegni da perseguire.
Nella Religione la Fede e la scienza sono separate, e seguono due logiche diverse. Secondo l'Incarnazione la scienza è lo strumento che serve a rendere possibile ed efficace l'esercizio dell'amare, in modo che il mondo possa trasformarsi secondo Amore. Le virtù della Religione, sono l'umiltà, l'ubbidienza, la rassegnazione: quelle dell'Incarnazione, sono l'indignazione, la resistenza, l'impegno a non accettare nessun male come irreversibile. Per la Religione, il creato e un'opera compiuta e ad esso è sotteso il disegno intelligente di Dio.
L'Incarnazione vede in esso un'opera incompiuta, vede negli uomini coloro che lo devono portare a compimento, dato che essi sono il "corpus Domini”; le mani dell'amore di Dio, il luogo ed il tempo della possibile interconnessione è 1a materia-mondo, da trasformare in Regno. Il verbo della Religione è il credere e quando si passa all'amare, si omette di localizzare che il condividere è strutturale all'amare stesso. Avremo allora un amore spiritualizzato, che non incide sul negativo del mondo. Il verbo dell'Incarnazione invece è "l'amare concretizzato dal condividere", esso si articola nella dimensione soggettiva, (cultura del necessario) ed in quella strutturale (economia di comunione). Da esso dipende l'esistenza di Dio nel mondo, e per questo noi siamo al tempo stesso potenziali padre-madre del Signore e figli di Dio come Lui.
Termino con quest'ultima considerazione: Il mondo, da quando c'è, è sempre stato pieno di religioni, ma questo non si può dire che abbia portato buoni frutti. Esse, nel migliore dei casi, si limitano a dividere ciò che andrebbe unito nella dimensione laica dell'etica del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro, cioè il genere umano. Quando va male, oltre ad alienare, portano anche violenza o la benedicono. Questa nuova lettura, qualora venisse condivisa, sperimentata capita dove essa è già in atto, potrebbe portare dei frutti preziosi. Il laico Gesù si e giocato la vita per questo, ed ha bisogno di noi…



Sabato 04 Marzo,2017 Ore: 10:00
 
 
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