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www.ildialogo.org "Madre Teresa, Padre Ezechiele".,di Mario Mariotti

"Madre Teresa, Padre Ezechiele".

di Mario Mariotti

Come tutti sanno in ambiente cattolico ed anche fuori di esso, Madre Teresa di Calcutta è il paradigma del cristianesimo doc. A pochi anni dalla sua morte lei era già stata proclamata beata; ed ora è stata anche riconosciuta santa. I principi ispiratoti del suo cristianesimo: preghiera, scelta dei poveri, presenza in loro del Signore, famiglia e giovani, vengono proposti come i fondamentali per tutto il cristianesimo, cattolico e non solo cattolico. Tutte le volte che sono state pubblicate delle mie riflessioni su di lei, nelle quali esprimevo il mio pensiero sul tipo di cristianesimo che era sotteso al suo modo di viverlo e di proporlo, modo secondo me incompleto e persino alienante, c'è stato un coro di ululati di scandalo quasi unanime. Per me la da oggi santa può essere tale solo nella dimensione soggettiva, mentre la dimensione anche strutturale della realtà, che lei trascurava, finiva e finisce con il rendere il suo cristianesimo funzionale al capitalismo, la metastasi che genera i poveri. Io proponevo P. Ezechiele Ramin, missionario comboniano in Brasile, come paradigma del cristianesimo completo; c'era la testimonianza personale della scelta dei poveri; c'era la profezia contro le strutture maligne, i ricchi fazenderi brasiliani, che li generano.
La prova anche qui inequivocabile che il vero cristianesimo era testimoniato da P. Ezechiele e non da M. Teresa era costituita dal fatto che lui era stato assassinato, come Nostro Signore, e lei era morta nel suo letto rimpianta da tutti, ricchi e poveri messi insieme. Adesso che la sua santificazione e stata proclamata, e che lei quindi viene riproposta come il paradigma dell'essere cristiani, lo proverà a ribadire il mio pensiero che non la riconosce come tale, ma come modello di un cristianesimo dimezzato, e quindi funzionale alla trinità maligna con la quale li sta convivendo dai tempi di Costantino.
Ecco il mio pensiero sui cosiddetti fondamentali: Preghiera: non ci siamo. Siamo ancora all'Altissimo e non al Padre. Il Padre non ha bisogno di essere pregato perché si muove per amore e quello che può fare per le proprie creature lo fa per amore. Inoltre non è distratto, per cui G1i si deve dire dove deve intervenire; e non è neppure ingiusto, per cui aiuta qualcuno col miracolo e abbandona un altro, che vive la condizione del primo, al suo destino. La vera preghiera è "fare" la volontà del Padre; noi siamo le mani del Suo amore per noi; noi quindi siamo la risposta di Lui alle nostre preghiere.
Scelta dei poveri: non ci siamo. Essi sono visti nella logica del "noi li avremo sempre con noi", e quindi strutturali al creato, e non nell'ottica della nostra responsabilità in rapporto alla loro condizione, frutto dello "scambio ineguale" e del nostro peccato di omissione di solidarietà. I poveri li avremo sempre con noi finché non ci decideremo ad amare e condividere. Se noi faremo questo, essi si estingueranno nel mare della fratellanza universale.
Presenza del Signore nei poveri: non ci siamo. Il collocare Lui in loro risponde alla logica del dare-avere: io oggi aiuto Lui nei poveri, e domani avrò da Lui il premio; io li aiuto per andare in paradiso. Il lavoro non deve funzionare così. Essendo noi le mani dell'amore di Dio per noi, il Signore non è nel povero, siamo noi a dover essere il Signore per lui; e sollevarlo dalla sua condizione. E lui stesso dovrà essere il Signore per colui che più povero di lui. Valore fondamentale della famiglia: questo sarebbe giusto se venisse articolato anche nella dimensione strutturale. La famiglia può venire valorizzata solo in una società che viva un'economia di comunione, dove la pianificazione e l'egualitarismo sono di casa, e gli ultimi sono messi al primo posto. Dove cibo, lavoro, casa, salute ed educazione sono abbandonati alla logica del mercato e della competizione, ci saranno sempre i vincitori ed i perdenti, i competitivi e gli scarti, i primi e gli ultimi; anche la famiglia diventerà precaria, e persino l'etica non potrà più trovare posto, perché il povero, ostaggio delle necessità della famiglia, è esposto alla precarietà del lavoro, al ricatto del ricco per averlo, anche al ricatto del mafioso.
Il diritto umano fondamentale al posto di lavoro: sta alla base della solidità e coesione della famiglia, e questa consapevolezza manca in generale a tutto il cristianesimo storico, che continua a non prendere le distanze dalla trinità maligna, la quale genera una cultura che mina le basi anche della famiglia, perché è quella del "nuovo" e dell’usa e getta", e non della responsabilità.
Passiamo infine ai giovani, all'educazione dei giovani, compito estremamente importante perche essi rappresentano, anzi sono il futuro. Anche in rapporto a questo, pero, M. Teresa non c'è, perché il cristianesimo cui essi andrebbero educati dovrebbe essere quello alla Ezechiele Ramin, che include sia il soggettivo, la testimonianza personale, che lo strutturale, la profezia contro le strutture maligne.
Ed è proprio questa che manca al paradigma Madre Teresa: la profezia antisistema. Lei in Paradiso, i ricchi tranquilli, i poveri strutturali al creato e non generati dall’oppressione de primi, o dal loro rifiuto ad amare e condividere; il loro destino quello di sperimentare l'amore del prossimo quasi solo nel momento che precede la loro morte, specifico dell'esperienza della novella santa M. Teresa.
Quest'ultimo sì che è un paradigma micidiale: quello del fallimento completo del cristianesimo stoico in rapporto al progetto dell'Incarnazione. Gesù si è giocato la vita per farci capire che l'amore e la condivisione vanno incarnati in questo mondo, per trasformarlo nella casa del Padre. Il soccorrere i poveri nel momento della loro agonia, dopo una vita simile ad una lenta morte, esposta alla miseria, allo sfruttamento, all'ingiustizia, confortandoli perché stanno per andare in paradiso, non è il progetto di Gesù. Il Suo Regio è il nostro mondo, il nostro concreto mondo, senza più poveri!
Chi li considera strutturali al creatore quindi omogenei alla volontà di Dio, senza saperlo sta bestemmiano. Quando noi ci saremo amati fra noi come Lui ci ama, essi non esisteranno più.



Sabato 12 Novembre,2016 Ore: 19:56
 
 
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