- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (267) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org "L'arteria glutea",di Mario Mariotti

"L'arteria glutea"

di Mario Mariotti

Quando Dio ha creato l'uomo, avrà avuto tutte le buone intenzioni: voleva farne il suo capolavoro, a propria immagine e somiglianza. Ma le cose, purtroppo, non sono andate così, ed è saltato fuori qualche difetto. Uno di essi è il seguente: L'area del cervello che presiede all'esercizio dell'amare e condividere, la social-area del cervello, viene irrorata del sangue carico di ossigeno da un'arteria che, evidentemente, passa per i glutei. Sembra, questo, un dettaglio trascurabile, ma non lo è. Il bipede umano finché è povero lui stesso e subisce ingiustizia, si attiva, pedala, si unisce ad altri poveri, insieme lottano e attraverso la solidarietà fra loro, ottengono giustizia. A questo punto, ottenuta giustizia per sé e per il proprio gruppo, il bipede si siede, e l'area del cervello preposta all'amare e condividere non riceve più ossigeno dall’arteria glutea, diventa asfittica, va in coma; allora il ricco da nemico, si trasforma in oggetto d'invidia; l'ex povero si accinge a tenere ben stretto quello che è riuscito ad ottenere; invece di pensare a coloro che sono ancora poveri e sfruttati, si dà da fare per ottenere ancora di più per sé stesse.
Questo è un fenomeno che si ripete lungo tutto il corso della storia umana: i poveri lottano per la giustizia; quando riescono ad ottenerla diventano ceto medio, da ceto medio dimenticano quelli che sono ancora poveri; si allineano ai ricchi e si ingegnano per riuscire a diventare ancora più ricchi. Di questo difetto dalle tragiche conseguenze è certo responsabile il Creatore, e bisognerebbe fargli causa per questo, e Lui, a sua volta non si dovrebbe meravigliare se il mondo è il casino che è: dipende tutto dall'arteria glutea!
A questo punto è ora di parlare seriamente: il fenomeno del povero che, diventato ricco, si dimentica di chi è ancora povero, mette la solidarietà con lui in cassa integrazione, tiene ben stretti i propri diritti acquisiti e lotta per avere lui stesso ancora di più, è un fenomeno reale, è sotto i nostri occhi (il PCI diventato PD), è il primo responsabile del meccanismo che genera le differenze blasfeme fra coloro che hanno e coloro che non hanno, fra i garantiti ed i fuori-mercato, fra i primi e gli ultimi del nostro bellissimo sistema che si è posto a servizio di mammona e ogni tanto prova a passare sotto le Porte Sante.
Alla base del fenomeno sta molto probabilmente la nostra dipendenza dalla materialità delle nostre condizioni economiche, fisiche e psichiche. É difficile credere che tutta la nostra spiritualità, che la nostra autocoscienza, il nostro modo di pensare e di scegliere siano condizionati dalla materia, dal nostro corpo. A Nostro Signore abbiamo fatto dire che non di solo pane vive l'uomo, quasi che lo spirito fosse indipendente dal corpo che le ospita, ma non é così.
Io è tanto che lo ripeto: Gesù ha potuto dire quello che ha detto perché aveva già mangiato, tutti i valori del sangue erano a posto, tutto il meccanismo fisico-chimico-psichico funzionava bene. Lo spirito si può esprimere perché è espressione del corpo quando quest'ultimo funziona come deve funzionare; altrimenti ne può risentire in modo tale, vedi ad esempio le malattie psichiche (Alzaimer) che rimane solo il corpo e si disintegra la persona.
E come il nostro pensare dipende anche dal funzionamento del corpo, così esso dipende anche dalle nostre condizioni economiche, che hanno riflessi sulle condizioni del corpo e quindi dello spirito.
Chi ha già mangiato e bevuto ed è al riparo valuta l'urgenza dei problemi da risolvere in modo diverso da chi ha fame e sete e non ha riparo.
Tutta la nostra informazione è in mano a coloro che hanno la glicemia nella norma, il giusto grado di idratazione, il necessario per ripararsi dal caldo e dal freddo; e quindi non pensano a coloro che ne sono privi; o, se ci pensano, lo fanno con calma, e non sono rivoluzionari, ma riformisti, e con moderazione, (avanzare indietreggiando, correre stando fermi, progredire regredendo).
Poi ci sono anche le condizioni strutturali a complicare i problemi: l'operaio brontola perché l'imprenditore lo paga poco; ma se l'operaio stesso cambia ruolo e diventa imprenditore, dopo brontola perché l'operaio chiede l'aumento e non si accontenta. Operaio ed imprenditore, poi, non pensano al disoccupato ed al fallito, e si ingegnano per accrescere, entrambi, il proprio livello di consumi.
Il Fermarsi al necessario, il mettere a punto una cultura del necessario, e l'impegnarsi perché chi ne è ancora privo possa fruirne anche lui, ieri come oggi è ancora fantascienza, pura fantascienza. Eppure io credo che non sarebbe impossibile, ed un'adeguata pedagogia potrebbe lavorare in questa direzione. L'emergenza ecologica ne dimostrerebbe l'estrema necessità; ma i politici, da parte loro non fanno scelte giuste, perché sono impopolari, dato che essi sono molto affezionati alla loro sedia, ed allora l'arteria glutea colpisce ancora...
L'informazione, poi, ha già strutturalmente acquisito l'occhio del ricco e del garantito, e noi ci siamo assuefatti e continuiamo a vivere beatamente in un mondo dalle ingiustizie blasfeme, e sull'orlo del collasso ecologico.
L'unica possibilità di uscire da questa situazione potrebbe venire dalla consapevolezza che oggi il mondo è ad una svolta: stiamo per finire l’ossigeno, necessario per continuare a rubare e fottere il prossimo. Per continuare a farlo dobbiamo vivere, scegliere e consumare in modo diverso. Per fare tutti gli Americani sarebbero necessari tre pianeti, e noi abbiamo solo questo.
É questo nuovo che avanza che forse ci convertirà. Altrimenti il bipede umano si estinguerà come i dinosauri, ed il Creatore farà ripartire l'ecosistema dall'alga azzurra, però dopo averla convertita in rosso...



Lunedì 03 Ottobre,2016 Ore: 13:47
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info