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www.ildialogo.org "Dal Salvatore al Paradigma".,di Mario Mariotti

"Dal Salvatore al Paradigma".

di Mario Mariotti

Perché io chiamo a teologia religiosa teologia dell'alienazione? Perché propone un Gesù salvatore che non si sa da cosa ci salvi, e non ci sono prove storiche che lo abbia fatto e che lo faccia. Gli uomini Gli attribuiscono dei miracoli, e sperano, pregandolo, di essere Fra i pochi fortunati che li ricevono quando ne hanno bisogno; e per il resto, il negativo si aggiusterà quando noi guarderemo l'erba dalla parte delle radici. A pochi viene in mente che un Dio che è distratto, e con la preghiera cambia idea, ed interviene con il miracolo a favore di uno abbandonando tutti quelli che sono nella sua stessa situazione, non può essere Dio.
A pochi viene in mente che l'al di là è stato concepito per ospitare quella salvezza che non viene fruita nell'al di qua perché essa non è il frutto della preghiera, ma dell'impegno, della ricerca, dell'esercizio della solidarietà e della condivisione da parte degli uomini; e tutto questo non c'è. A pochi viene in mente che il Signore non va concepito come salvatore, ma come modello del modo di vivere e di scegliere che può portare la salvezza, salvezza che passa strutturalmente per le nostre mani e non viene direttamente da Lui.
Dopo essere stato assassinato dalla casta sacerdotale perché Lui, laico, diceva che chi ama e condivide in quel momento è Dio come Lui; e in questo modo metteva in corto circuito tutta la concezione religiosa di Dio, ed il relativo commercio che su di essa stava esercitando la casta stessa, subito iniziata la sacralizzazione, la divinizzazione della Sua figura da parte di lei, e l'assassinio è diventato disegno di salvezza voluto dal Padre, e quindi un suicidio assistito e la casta la benemerita che lo aveva reso possibile.
Gesù si era incarnato per dimostrare che è possibile, amando e condividendo, trasformare questo nostro mondo; la Sua sacralizzazione Lo rispediva nell'alto dei cieli di fianco a Colui che non andava concepito come aveva rivelato Gesù, ma come l'Altissimo, come un imperatore che vuole essere adorato, ringraziato, placato e pregato, e non dai suoi figli, ma dai suoi sudditi, e servi inutili.
La visione laica dell'evento Gesù, in questo modo, perdeva tutto il suo potere di trasformazione storica, potere che avrebbe avuto se il Signore fosse stato preso come modello e imitato da noi.
Partendo dal Vangelo di Giovanni, il diventare figli di Dio dipendeva anche dal credere e non solo dall’amare e condividere e anche se le spirito complessivo indicava nei secondi due verbi la chiave dell'Incarnazione, in quanto poneva chi amava e condivideva come mano dell'amore di Dio, l'egoismo umano approfittava del lapsus di Giovanni per trasformare l'incarnazione dell'amare nella religione del credere
Così siamo arrivati all'oggi, con l'inequivocabile evidenza che la religione è riuscita a convivere con tutto il negativo di questo nostro mondo, e perfino a contribuire a provocano, partendo dalle Crociate ed arrivando ai Concordati col fascismo ed il nazismo. Oggi la crudeltà blasfema dell'ISIS, che viene, secondo me pilotata dalla informazione perché il Sistema ha bisogno che ci sia qualcuno da temere e da odiare, e non essendoci più i "compagni", bisognava inventarsi gli "islamici", che sono ancora più numerosi di quanto lo fossero i primi, suscita giustamente scandalo e orrore.
Se andiamo però ad informarci sul modo di procedere dei cattolici croati ai danni degli ortodossi serbi durante il genocidio che i primi portarono a termine in quel Paese dal 1941 al 1944 a danno dei secondi, ci accorgiamo che l'ISIS é andato a scuola da loro, e che non ha preso il massimo dei voti. Il cristianesimo reale, essendo stato tradotto in religione, ha dato storicamente anche frutti di questo tipo; ed essi non sono sbocciati nell'Alto Medioevo, ma fra noi, nell'Europa dalle radici cristiane, neppure un secolo fa. Lavorare per la laicizzazione del Signore, per la sua purificazione dalla sacralizzazione religiosa, per me significa dargli il senso, scoprire finalmente il motivo per cui Lui si è incarnato: porsi quale Paradigma di come vivere e scegliere per costruire il Regno.
E questa accezione del Signore come Modello io penso che apra delle prospettive eccezionali in positivo. Lo Spirito non si cristallizza in una Rivelazione definitiva; il Paradigma include la potenzialità di superare il Paradigma, di superare Sé steso man mano che cresce la nostra sensibilità, la nostra ricettività, la nostra prassi di amare e condividere in modo sempre più profondo, coerente ed aperto alla ricchezza inesauribile del "nuovo" di Dio. (Farete dei miracoli più grandi dei miei). Dio, di fatto, cresce con noi, e questa crescita è possibile solo se noi imitiamo il Paradigma e non preghiamo il Salvatore, perché faccia Lui quello che passa per le nostre mani e non per le Sue, dato che siamo noi le Sue.
Dio diventa un Progetto in corso d'opera; e l'opera va avanti seguendo il Paradigma; e seguendo il Paradigma staremo bonificando la nostra società, la nostra umanità, il nostro Pianeta, con la giustizia, con l'egualitarismo, con la cooperazione e la collaborazione, con l'accoglienza, con l'amore, con la condivisione, con il lavoro e l'impegno, per il bene comune.
Pensiamo solo se noi seguissimo il Modello nel suo rifiuto assoluto della violenza Oggi spendiamo cifre astronomiche in armi per difenderci, e purtroppo anche per offendere. Se arrivassimo a capire che le potremmo usare per il precedente lavoro di bonifica, arriverebbe che non avremmo più bisogno di armi per difenderci perché tutti potrebbero avere il necessario e la gioia.
Come l'ingiustizia è la prima violenza, così l'egualitarismo è il padre della giustizia. La storia della salvezza passa perciò attraverso la nostra conversione dal Dio da pregare al Dio da costruire, dal Signore salvatore al Signore Paradigma, di cui noi siamo le mani per costruire il Regno.



Sabato 17 Settembre,2016 Ore: 16:46
 
 
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