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www.ildialogo.org "La Chiesa ci lava da tutto".,di Mario Mariotti

"La Chiesa ci lava da tutto".

di Mario Mariotti

Se noi proviamo a riflettere sul concetto della vita, e proviamo a fissare lo sguardo sulla realtà nella quale siamo immersi e stiamo vivendo, ci accorgiamo, se andiamo in profondità, che essa vita si determina purtroppo come competizione, come letta per la vita. Sia il regno vegetale che quello animale, ed anche quelle umane, devono competere, devono lottare per sussistere: i primi due in modo che il più forte si impone ed il più debole soccombe; ed anche il terzo, quello umano, in modo che, per vivere e restare in vita, deve distruggere, soffocare, portare dolore ad altra vita. Qualcuno parla di bellezza del creato, di disegno intelligente, di Dio che è soddisfatto della sua opera e si riposa il settimo giorno.
Partendo da quando, nell'ambito dell'evoluzione, si è arrivati all'homo sapiens, tutti gli uomini "sapientes", alla ricerca di protezione, spaventati dal mistero, terrorizzati dalla morte si sono messi a costruire un loro Dio, a concepire un'Entità che rispondesse a questi loro bisogni, e ben si sono guardati dall'imputare a Lei gli aspetti negativi dell'opera creata da Lei. La storia umana, quindi è sempre stata piena zeppa di credenti che adoravano, ringraziavano, placavano e pregavano gli Dei creati da loro stessi; e nel contempo la storia umana sempre stata zeppa di violenza, di dolore recato e subito, di sofferenza indotta e patita, il tutto concepito come volontà di Dio, e avvenute con il Suo permesso. Non tutti, però, vedono le cose in questo modo. Per me una vita che si debba determinare come lotta per la vita, che non si possa esprimere se non recando dolore e soffocando altra vita, non ha sottesa a lei stessa né la bellezza del creato, né il disegno intelligente; ma è, lei stessa, un negativo che non va assolutamente accettato così come si è determinato e si sta svolgendo sotto i nostri occhi.
Se ad essa fosse sotteso un Creatore che, nel pieno esercizio delle sue funzioni l'avesse creato così com'è, Costui non sarebbe certo il mio Dio, e non sarebbe neppure il Dio di Gesù! Il Dio di Gesù è Padre, ama di amore incondizionato, come ogni padre, le proprie creature; non può volere che esse. siano in competizione fra loro; non vuole che i primi si impongano e che gli scarti siano buttati; non vuole che la vita degli uni sussista sulla morte degli altri viventi.
Il problema dei problemi, purtroppo, è rappresentato dalla realtà che noi non crediamo, e per prima non crede S.R.Chiesa, a quello che ci ha detto il Signore: Se Dio ci è padre come ci ha rivelato Lui, salta il rapporto religioso con Lui, che non va adorato, ringraziato, placato e pregato, ma va incarnato nella nostra esperienza esistenziale, per modificare il creato secondo Amore, seconde Lui, perché noi siamo le mani di Lui.
Se Dio ci è padre, e noi siamo sue creature, Lui è laico come lo siamo noi; noi siamo della stessa natura di Lui, a condizione che, essendo la natura di Lui Amore e Condivisione, noi amiamo e condividiamo.
Se Gesù ci dice che quando noi amiamo e condividiamo siamo Suoi genitori e suoi fratelli e sorelle, questo significa che non ci sono due dimensioni della realtà, quella sacra e quella laica, ma solo quella laica, che, se ama e condivide, è sacra, è divina. Noi che siamo laici, partoriamo, diamo vita al Signore; possiamo anche dire che Gli diamo resurrezione nella storia umana nel momento in cui viviamo l'amore, la condivisione, la giustizia, la solidarietà. Maria è il paradigma di questo, del fatto che Dio ha bisogno dell'uomo per incarnarsi nella storia umana.
Ed ecco, alla fine, il nocciolo del problema: come si fa a capire quanto io ho scritto fin qui sulla vita come competizione per la vita, se non abbiamo gli occhi, se ci rifiutiamo di vedere lo sterminato oceano di sofferenza che è sotteso al creato, e che è indotto dalla competizione per la vita, dalla lotta per la vita?
Se avessimo gli occhi per questo, la Compassione, che è la natura profonda dello Spirito-Dio, prenderebbe vita in noi; emergerebbe dal nostro profondo e sarebbe il motore generatore dell'Incarnazione: noi ci renderemmo conto di essere le mani dell'amore di Dio per noi; daremmo vita a Dio fra noi cercando di togliere sofferenza e di portare il necessario e la gioia ad ogni vivente.
La nostra cecità, invece, è tale, che non solo non sappiamo vedere la violenza indotta dalla competizione per la vita, la violenza inclusa nella vita che si determina come lotta per la vita, ma abbiamo organizzato anche la società, la cultura, l'economia, ed anche la religione, secondo la competizione, secondo il mercato, che è la legge del più forte, secondo il capitalismo, che è quel "beati i ricchi" che è il vero dio di questo nostro mondo, tanto violento quanto alienato ed ipocrita.
Anche la religione, infatti, si è organizzata in modo da risolvere questo problema della cecità: bene la competizione, bene il mercato, bene la sostituzione di Dio con mammona:
Dio è misericordia; Dio perdona tutti; la Chiesa ha il sacramento-lavatrice per le anime; tutte le inettitudini si possono fare per riverire mammona, tanto, c’è la Chiesa, e lei ci rimette e si rimette a nuovo per questa e per la vita eterna!
I ciechi guidano i guerci alla cecità completa; il creato resta l'inferno che è, e noi? "Io speriamo che me la cavo", passando per la Porta Santa, che ha il potere di ridurre il tempo della mia permanenza in quel sito, il Purgatorio, che non c'è!
Oremus, fratres, et pax et bonum urbi et orbi.....



Sabato 27 Agosto,2016 Ore: 17:08
 
 
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