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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org "Il senso del dolore­".,di Mario Mariotti

"Il senso del dolore­".

di Mario Mariotti

"Il senso del dolore".

di Mario Mariotti
Secondo voi,cari lettori,potrà maila Chiesa ammettere che è stata la religione,il modo religioso di concepire Dio,che fruttava e frutta alla casta potere esesterzi,ad assassinare il Signore,il cui racconto suDio destabilizzava lei stessae metteva in discussione potere e sesterzi? Potrà mai porsi alla sequela,all'imitazione del Signorequella casta che insieme alla condizione della ricchezza era stata da Lui associata ai sepolcri imbiancati ed alla razza di vipere residenti nella spelonca di
ladri?
Ecco,allora,la logica del sacrificio,dell'Uno che paga per tutti,del disegno salvifico del Padre,che sacrifica il Figlio per poterci perdonare ed accogliere nel Regno dei Cieli ed ecco che l'assassinio diventa un mistero,un suicidio,e la casta sacerdotale,la responsabile dell'omicidio,diventa la benemerita,indispensabile alla realizzazione deldisegno di salvezza.E poi non è finita qui.
La transustanziazione continua,e il dolore inflitto agli uomini dalla cattiveria degli uomini stessi diventa,viene fatto passare per dolore ontologico,per dolore strutturale alla condizione umana,esposta alla malattia,alla vecchiaia,alla morte.Per questo papa Francesco può scrivere a mons.Fisichella,in relazione all'evento Giubileo della misericordia,e riferito ai malati ed agli anziani:“Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienze di vicinanza al Signore,che,nel mistero della Sua passione,morte e resurrezione,indica la via-maestra per dare senso al dolore ed alla solitudine”.
Qui,caro Papa,non ci siamo proprio siamo nella pura alienazione dalla quale il Signore vorrebbe libérarci,ma trova resistenza anche da parte tua! La passione e la morte del Signore non sono affatto un mistero:si tratta di tortura e di assassinio di Colui che diceva che Dio ci é padre,Suo e nostro,e che Lui era venuto non per essere servito,ma per servire ed i mandanti erano quella casta sacerdotale che dal rapporto religioso con Dio,dalla mediazione creatura-Creatore,ricavava potere e sesterzi.Per dare senso poi al dolore,non ha senso associare il dolore relativo alla condizione umana a quello inflitto a Gesù dai suoi aguzzini non si deve confondere il dolore ontologico con quello vomitato dalla crudeltà e cattiveria degli uomini,che,per difendere il proprio potere e la propria ricchezza da quando mondo è mondo tutte le porcate le pongono in essere.Il senso al dolore glielo si può dare in un solo modo:determinando noi stessi ad impegnarci a costruire un mondo senza dolore.
Al malato di cancro,al vivente in difficoltà perché colpito da malattia genetica,ai portatori di quelle malattie o menomazioni che rendono la vita come una continua,estenuante lotta che pesa più di un macigno,non va raccontato che devono accettare la loro condizione perché essa li unifica al Cristo sofferente.Il Cristo sofferente si trasforma nel Cristo indignato,per non usare un termine più significativo.
Il malato si aspetta la guarigione,il vivente in difficoltà di esseresollevato dalla sofferenza.Se è vero che Gesù dava il mandato ai suoi discepoli di annunciare il Regno di Dio e di guarire i malati,il senso di quel messaggio non poteva che essere quello di costruire un mondo d'amore,e di impegnarci nella ricerca,nella scienzaper trovare gli strumenti che guariscano la malattia,e quindi nella solidarietà per renderli fruibili da tutti.
Dio non lavora con i miracoli di Lourdes o di Padre Pio,ma attraversocoloro che hanno messo a punto gli antibiotici,gli anestetici,le chemiole tecniche dei trapianti e via di seguito.Questi ricercatori probabilmente neppure lo sanno o lo sapevano di essere le mani dell'amore di Dio,ma tutto quello che viene fatto a favore dell'uomo rientra in quella Parola che dice:"Il figlio dell'Uomo é venuto per servire” e per servire l'uomo e le altre creature di Dio.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci,poi,viene attualizzato dai risultati della ricerca in agricoltura,che ha moltiplicato i chicchi di una spiga di grano,che ha aumentato la produttività agricola in modo miracoloso,per cui oggi ci sarebbe cibo per tutti se l'uomonon fosse una carogna che,quando ha mangiato lui,agli altri non pensa.Dio è laico in Gesù,e i suoi miracoli sono laici.
Ese noi,invece di importunarlo con preghiere,liturgie e sacramenti,perché faccia Lui quelloche dovremmo fare noi,usassimo il dono dell'intelligenza che ci ha dato per trovare glistrumenti necessari per togliere il doloree portare il necessario e la gioiae li usassimo a favoredi tutti i viventi,ecco che ci troveremmo davanti al vero miracolo:quello dell'Incarnazione dell'Amore,dell'incarnazione di Dio nel mondo,che passa solo per le nostre mani.



Lunedì 15 Agosto,2016 Ore: 06:32
 
 
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