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www.ildialogo.org I due misteri,di Mario Mariotti

I due misteri

di Mario Mariotti

Un po’ meno di mezzo secolo fà io portavo a spasso mio Figlio sul seggiolino della bicicletta, e passavo davanti ad un luogo, Villa Martuzzi presso il borgo di Campiglio, e in una siepe c'era un gattino che si stava spegnendo per la scabbia. La villa per parte sua nel 44-45 era stata sede di un distaccamento fra i più Feroci di SS naziste. Dopo un bombardamento del febbraio 45, (io questa cosa la sapevo da al1ora e mista rodendo dentro da allora che avevo 7anni) i contadini abitanti del luogo scoprirono due fosse comuni con diciassette poveri disgraziati) che erano stati presi in un rastrellamento e torturati per settimane fino a farli morire. Fra loro c'erano anche due ragazze, un loro fratello e il padre: una Famiglia quasi completa sotto gli artigli di quegli aguzzini che non hanno un nome tanto schifoso che li possa adeguatamente definire. Mi trovavo, in quella occasione, davanti ai due misteri-realtà che connotano tragicamente tutto il percorso dell'esperienza umana: al dolore ontologico) strutturale alla creazione di cui in quell'occasione era vittima la bestiolina; e al dolore dovuto alla cattiveria, alla crudeltà blasfema di cui l'uomo si può rendere artefice, protagonista responsabile co1pevole. Come ho già detto quell'evento mi rode dentro da quel lontano 45, e me lo porterò dietro fino nella scatolina delle mie ceneri quando sarò crepato!
 
Provando a mettermi nei panni del gattino malato, lui potrebbe essersi chiesto: perché Dio ha creato gli acari che mi stanno succhiando la vita? Gli acari) invece avrebbero potuto ringraziare Dio perché gli aveva fatto trovare il cibo per nutrirsi e vivere. Già questo potrebbe mettere il Creatore in difficoltà, perché la vita dell'uno é la morte dell'altro.
 
Ma passiamo alla crudeltà dell'uomo. Quando leggo: "i militi delle SS torturarono e seviziarono tutti gli ostaggi, violentarono orribilmente le donne, le mutilarono e, dopo aver inflitto loro ogni tipo di sofferenza, le uccisero assieme ai loro compagni di prigionia nel segreto delle stanze più interne della villa", e quando so che, per quel crimine efferato, probabilmente nessuno ha pagato, nessun colpevole f stato individuato e perseguito, non ho neppure la forza di provare ad immaginare il terrore, il dolore estremo, la disperazione dei torturati, e non posso neppure pensare che tutto questo rientrava nella volontà di Dio o avveniva col Suo permesso. Un Dio di questo tipo non voglio neppure sentirlo tossire! Non trovo risposta; l'indignazione non mi abbandona; il freddo universo non riesce a contenerla; il disegno intelligente che sarebbe sotteso alla creazione è andato a farsi fottere già con la scabbia del gattino.
 
Immaginiamoci come potrebbe spiegarci la crudeltà blasfema dei torturatori, e l'estremo terrore delle vittime che traboccava dalle stanze più interne della villa e trovava il freddo universo troppo piccolo per esservi contenuto. Mi sfogo dicendo a me stesso che ci vorrebbe l'inferno, ma poi so che non c'é, e so anche che anche oggi, in tempo reale, ci siamo già dentro, con altri torturatori ed altri torturati.
 
Mi sfogo dicendo a me stesso che quei torturatori nazisti come Mengele, il Dottor-morte del campo di sterminio dì Auschwitz, non solo avrebbero dovuto essere collocati all'inferno, ma che in quel sito si sarebbero dovuti beccare un cancro di quelli cattivi, i cui tempi di evoluzione avrebbero dovuto essere l'eternità stessa.
 
So anche che tutto questo non ha senso; ma la risposta, la spiegazione sul perché nella realtà sia presente tutto questo dolore e tutta questa crudeltà, e sul perché non sia possibile ristabilire la giustizia, non riesco a trovarla.
 
I 17 torturati di Villa Martuzzi sono entrati in me stesso che ero un bambino; già allora fui scandalizzato da quell'evento blasfemo, oggi lo scandalo non solo non mi abbandona, ma continua ad essere il motore-generatore della non-pace del mio spirito, che davanti ad un'ingiustizia che non può più essere riparata non trova pace, e sa anche bene che è giusto che non la trovi.
 
Sono indignato, e se Dio c'è, deve essere ancora più indignato di me, perché non avrebbe mai potuto immaginare che, nel profondo dell'uomo da Lui creato, potesse annidarsi tanta crudeltà blasfema Nella visione che io mi sono costruito come frutto di una ricerca che finirà quando finirò io stesso, la creazione è incompiuta, Dio lavora con le mani dell'uomo, l'alto dei cieli è nel profondo dell'uomo stesso, quest'ultimo può scegliere se essere mano di Dio o mano del Maligno, inferno e paradiso sono già fra noi, la costruzione del Regno è una lotta lunghissima e faticosa, che dovrebbe finire con l'Amore tutto compiuto in tutti.
 
Ma dove mettere il dolore straziante e disperato dei torturati di Villa Martuzzi, o dei piccini che venivano usati come cavie dal Dottor-morte? Io sono un tralcio, ho cercato di farmi attraversare dalla linfa della Vite, ho cercato di dare frutto; quando il tralcio cederà, finirà con il mio nulla nel tutto.
 
Ma chi ristabilirà la giustizia fra quello che io ho avuto e quello che gli altri hanno avuto, se la mia vita è stata quello che è stata, cioè tutto un privilegio rispetto ai meno fortunati di me, per finire poi rispetto ai torturati ed assassinati?
 
Caro Signore, ti sto passando una patata bollente: perché io ho avuto tanto, e tanti altri niente?
Chi pareggierà i conti fra i torturatori ed i torturati della storia umana? Chi potrà consolare dalla loro esperienza allucinante i torturati, esseri umani senzienti il dolore, assetati d'affetto, assillati dalla paura della morte, come anche il gattino in agonia sotto la siepe?
 
Non é forse vero che nello sterminato freddo universo in espansione c'é bisogno di costruire un Dio che trovi le risposte alle precedenti domande?
 



Sabato 25 Giugno,2016 Ore: 12:15
 
 
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