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www.ildialogo.org "Se noi fossimo cristiani...",Di Mario Mariotti

"Se noi fossimo cristiani..."

Di Mario Mariotti

Se la Parola di Dio, invece di rimanere solo in superficie, di entrarci da un orecchio e di uscire dall'altro, fosse penetrata nel DNA della nostra cultura e vi si fosse incarnata, i risultati sarebbero stati dirompenti! Noi ci saremmo sentiti di contrastare il capitalismo sia a livello soggettivo, nel nostro desiderio personale di ricchezza, che a livello strutturale, nell'organizzazione economica della società che permette ai ricchi di esserlo sempre di più e ai poveri appena di sopravvivere.

Avremmo contrastato il mercato, che corrisponde alla legge naturale del più forte che si impone e del più debole che deve subire che non è mai libero perché, per essere tale dovrebbe essere accompagnato dall'egualitarismo fra coloro che praticano lo scambio; che permette strutturalmente ai più dotati e fortunati di imporsi e ai meno dotati e fortunati di fallire anche nella competizione noi avremmo subito individuato un negativo, un cancro, perché se: o collaboro o coopero col prossimo, insieme risolviamo i problemi; ma se io competo con lui, alla fine c'è uno che vince l'altro che perde. Se la perdita è il posto di lavoro, allora è una semplice e pura bestemmia.

E che senso ha per un cristiano il concetto di “autonomia”, che nella logica del pensiero unico viene presentata come un valore cui ispirare la stessa scuola? Autonomia dai nostri fratelli e compagni; autonomia dal contesto generale che presenta dei problemi che noi abbiamo già risolto e che implicherebbe da parte nostra la condivisione dei risultati? Guarda caso, ma questo valore obiettivo, in un contesto generale di difficoltà, riesce particolarmente simpatico sempre solo ai più ricchi, ai più dotati, ai più fortunati! Mai sentito un povero voler essere autonomo da un ricco

E che dire dell'impresa, del libero imprenditore che ha l'idea vincente, dà lavoro agli operai, realizza il suo sogno di ricchezza personale e di utilità sociale? Tutto questo sarebbe perfetto, però, solo all'interno di un'economia pianificata orientata alla produzione del necessario e rispettosa dell'ambiente.

Nella realtà, nel contesto del mercato e della competizione, delle volte all'imprenditore le cose vanno bene, ma delle volte vanno male, quando l'imprenditore concorrente è più dotato e competitivo di lui stesso, ed allora ecco il fallimento, la disoccupazione degli operai, la depressione

si sente di essere un fallito.

E la "privacy"? Quale concetto abbiamo del nostro: prossimo, che in accezione cristiana sarebbero i nostri fratelli, se sentiamo la necessità di uno spazio e di un tempo che ci isolino da loro? Abbiamo delle cose da nascondere noi, o i nostri fratelli sono delle iene che aspettano solo l'occasione per farci del male? E la fiducia nel prossimo, persone come noi con i nostri stessi problemi e desideri, in quale lontana galassia è andata ad abitare?

E che dire del fatto che noi ci preoccupiamo molto più dell'inquinamento dell'ambiente che di quello degli spiriti, della psiche delle persone, rimanendo indifferenti rispetto al liquame violento e corruttore che la cultura dominante, nel nostro caso prevalentemente made in USA, riversa attraverso la TV in quella delle nuove generazioni, che noi riempiamo di ogni sorta di porcherie e con l'omelia ossessiva della competizione e del "beati i ricchi", per cui l'unico scopo della vita é quello di arrivare primi, di diventare ricchi, potenti, famosi e fortunati, predisponendo in questo modo l'inferno per tutti coloro che non riusciranno nell’impresa?

Ed ha senso per un cristiano che il lavoro e la sanità vengano lasciate nella logica del mercato, per cui i più competitivi lavorano ed i meno competitivi perdono il lavoro, e i più ricchi si possono curare ed i più poveri vengono lasciati morire? E cosa ne pensano, coloro che si dichiarano alla sequela di Dio-Condivisione, della presenza di differenze blasfeme fra i ricchi e i poveri a livello del nostro pianeta, ed anche a livello di coloro che vivono la stessa fede e sono presenti all'assemblea eucaristica domenicale?

E che dire del gioco d'azzardo, dello sport legato al capitale, delle vincite enormi delle lotterie e dei concorrenti negli spettacoli televisivi, tutte altrettante bestemmie della fatica e della dignità delle persone e dei lavori anche i più umili, spesso sottopagati, che la maggioranza della gente, priva

Di visibilità nel nostro sistema, porta avanti quotidianamente, per sopravvivere e mantenere la famiglia?

E che dire di un tipo di libertà che soffoca la libertà dal bisogno di una enorme parte della nostra umanità, e che riesce a convivere con la morte di migliaia di piccini ogni giorno per mancanza di uno spicciolo? E che dire di un tipo di democrazia che soffoca l'uguaglianza e la fraternità fra coloro che, in termini cristiani sono tutti nostri fratelli?

E dove mettiamo il business religioso dei santuari, il turismo religioso, la ricchezza della Chiesa, l'esistenza dello Stato del Vaticano, peccato storico di cui non potremo non dover rendere conto dopo tanta Parola di Dio riversata ogni domenica nelle nostre orecchie?

Non c'è niente da fare, cari fratelli, il cristianesimo vissuto come religione, il cristianesimo reale, di "cristiano" ha ben poco; esso è rimasto solo in superficie, nella forma, ma nella sostanza ha fatto da copertura al vero dio del nostro mondo, a sua maestà mammona, che si nutre di capitalismo, di mercato e di competizione, di tutti quei contenuti culturali di cui ho fatto l'elenco fino a qui.

Volete, con un semplice test, rendervi ancora più convinti di quest'ultima verità? Provate a chiedere al prossimo cosa pensa degli USA. La stragrande maggioranza esprimerà un giudizio positivo. Eppure ... eppure il sogno americano è il "Beati gli indefinitamente ricchi", l'esatto opposto del "Beati i poveri per scelta" di Gesù; ed è lo stesso sogno che alberga nel cuore di mammona... E noi non abbiamo ancora capito, e noi continuiamo a non voler capire, e la Parola entra da un orecchio ed esce dall'altro.

Povero Signore, ti abbiamo trattato e ti stiamo trattando proprio male! C' è solo un'attenuante i frutti del nostro tradimento li pagheremo noi e non Tu; e l'inferno che stiamo già sperimentando, opera delle nostre mani, se non apriremo gli occhi, finirà col travolgerci in un modo irreversibile.




Sabato 21 Maggio,2016 Ore: 21:37
 
 
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