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www.ildialogo.org "Liberare il Vangelo dalla Chiesa",di Mario Mariotti

"Liberare il Vangelo dalla Chiesa"

di Mario Mariotti

Proseguendo nell'indagine sul perché del fallimento storico del cristianesimo reale, che ha beatamente accompagnato tutte le ingiustizie che i ricchi ed i potenti hanno messo in opera ai danni dei poveri, ed è stato tante volte lui stesso autore delle porcate, vedi Crociate. Concordati con i peggiori cancri che hanno impestato lo scorrere della storia umana, e via di seguito, ci si può imbattere in una ulteriore riflessione che potrebbe contribuire a spiegare il perché del fallimento. Al cosiddetto popolo di Dio, che non esiste in quanto tale, perché tutti i cittadini del Pianeta sono figli di Lui, e quindi Suo popolo, è stato raccontato tutto il Vangelo come Vangelo, come Rivelazione diretta di Dio, e quindi come Verità assoluta.
Partiamo da questa verità assoluta che non è affatto, se ci pensiamo, assoluta. I Vangeli, infatti, sono costituiti da racconti non di testimoni oculari ed auricolari, ma di persone che gli eventi li avevano sentiti raccontare. Questo comporta che essi siano stati filtrati dalla cultura religiosa sia dei testimoni, che di coloro che ne avevano raccolto la testimonianza. Le cose poi si complicano ulteriormente: le elaborazioni teologiche originate dai racconti, e formalizzate dalle prime comunità cristiane, erano ben di più dì quattro.
Non mi ricordo quando, ma ad un certo punto venne fatto un Concilio, e si decise che i Vangeli "evangelici" erano i quattro che noi conosciamo, e gli altri erano Vangeli apocrifi, cioè non corrispondenti alla Verità. Evidentemente anche in questa scelta entrarono in gioco le sensibilità ed il taglio religioso di coloro che operarono la scelta; ma non è affatto detto che anche gli altri Vangeli potessero contenere delle Verità sfuggite ai primi, o eluse dai primi, che erano condizionati dalla lettura religiosa dell'evento e del messaggio Gesù. Perché questo complicato discorso? Lo Spiego subito.
A mio parere il travisamento religioso dell'esperienza laica del Signore ha inizio molto presto, e già dal 4° secolo il laico Gesù che ci voleva liberare dalla religione, ed era stato assassinato dalla religione, era stato trasformato, Lui stesso in religione, nell'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, nell'Uno che paga per tutti, nel Salvatore i cui meriti acquisiti sulla croce servono per purificare le animacce di noi poveri peccatori, spesso non poveri ed ancora più spesso recidivi. Sarà stato per merito di S.Agostino, che diceva che ogni autorità viene dall'Alto, per cui era essenziale il credere, ubbidire e combattere; sarà stato ancor prima per merito di S.Paolo se la logica veterotestamentaria del "sacrificio" era entrata abusivamente nel N.Testamento; sarà stato ancora per merito di S.Paolo se sul progetto dell'Incarnazione, di cui il Signore è paradigma, era stata messa una pietra tombale e si era enfatizzata la divisione-contrapposizione fra anima e corpo; sarà stato infine il fatto che gli estensori dei Vangeli avevano litigato coi verbi "amare e condìvidere'.
Se li avevano sostituiti col "credere e pregare", ma sta di fatto che, secondo me la Chiesa storica sta travisando e tradendo il Signore da ormai più di 17 secoli! A questo punto può sorgere un altro problema. Può l'istituzione-Chiesa, nonostante il plurisecolare travisamento e tradimento del Vangelo, avere svolto nonostante tutto una funzione positiva per l'unico merito che non si può non riconoscerle, quello di averci trasmesso, nei secoli e fino ad oggi, lo stesso Vangelo? (per secoli lo ha tenuto criptato in latino,per cui era "cosa sua"). Può, questo merito giustificarne sempre l'esistenza, pur avendolo lei insozzato, il Vangelo, con una malatraduzione che parte da Costantino ed arriva alla collateralità attuale col capitalismo, col mercato, con la competizione? Può, questo merito, giustificarne la necessità dell'esistenza, anche se essa Chiesa-istituzione si é determinata nei
secoli come bestemmia dello stesso Vangelo? Io non so dare una risposta.
Non avendo mai, essa, preso le distanze dalla ricchezza;avendo diviso l'anima dal corpo, il sacro dal profano, la Fede dalla scienza, il credente dall'ateo, e via di seguito; essendo riuscita a mettere sé stessa al posto di Dio e ad usarlo per ingrassare mammona, direi proprio che essa é stata più dannosa che utile; e che, per lei, man mano che crescerà la consapevolezza che la sequela al Signore non è religione, ma prassi positiva nel nostro rapporto con gli ultimi, con l'affamato e l'assetato, non ci potrà essere futuro.
Il Signore è laico, ci sta dicendo che è possibile incarnare l'amore in questo mondo, e trasformarlo, attraverso un'economia di comunione, in un sito in cui tutti possano fruire del necessario e della gioia; il Suo annuncio che Dio ci è padre mette fuori circuito il rapporto religioso con Lui e l'esistenza di una istituzione che lo organizza e lo regolamenta. Secondo questa lettura, siccome la creatura è corpo del Creatore, siccome quando, noi amiamo e condividiamo siamo Lui vivo ed operativo, siccome fra lo Spirito-Dio, e noi Suo corpo, non ha senso la mediazione di una casta che separa noi stessi da Lui, si direbbe proprio che il nostro impegno deve essere quello di far capire che la religione è un negativo, che l'istituzione è quella che permette al negativo di sussistere e prosperare, che sarebbe nostro compito adeguarci al giudizio negativo che il Signore aveva espresso sugli scribi e farisei e sullo stesso Tempio:razza di vipere e sepolcri imbiancati in una spelonca di ladri!
Se ci guardiamo intorno, però, ci accorgiamo che questi enunciati sono pura fantateologia:l'uomo è naturalmente religioso, le religioni prosperano nonostante le loro porcate, i tentativi di demolirle sono prima o poi falliti, il Signore ci dice di fare quello che sembra impossibile fare. Per uscire dal problema, forse, bisognerebbe porsi dalla parte di Dio, il che significa entrare nel profondo di noi stessi, e giudicare con gli occhi di Lui. Noi vediamo la Chiesa storica, ne vediamo il fallimento, ne vediamo nonostante tutto la continuità, la prosperità e la forza, ma essa non é la vera Chiesa. Quest'ultima è laica, è il popolo trasversale ad ogni religione, ad ogni cultura, ad ogni localizzazione storica e geografica, di coloro che amano, servono e condividono; di coloro che si pongono, anche senza saperlo, come mani dell'amore di Dio per noi, che ha bisogno di noi per arrivare a noi.
Tutto il positivo che c'è nel mondo deriva dalla presenza e dall'operatività di questa Chiesa dello Spirito, il quale alita dove vuole, ed ha posto in lei la Sua dimora, che a sua volta ha permesso a Lui di esprimersi attraverso di lei a favore della vita.
Bisogna che noi cerchiamo di far parte di quest'ultima Chiesa, e che denunciamo il tradimento del Vangelo da parte della prima, della Chiesa storica, che ce lo ha consegnato, e che lo sta controtestimoniando, da 17 secoli. Il nostro compito, allora è quello di liberarlo, il Vangelo, da lei, e di consegnarlo ai laici. Dobbiamo, noi laici, riappropiarci di lui, dato che il Signore è laico, che l'amare divinizza l'uomo e umanizza Dio, che la laicità cristiana è condivisione con amore, e che l'esistenza di Dio nel mondo dipende dal nostro “sì”.



Sabato 09 Aprile,2016 Ore: 21:12
 
 
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