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www.ildialogo.org La sequenza rovesciata,di Mario Mariotti

La sequenza rovesciata

di Mario Mariotti

Nell'evoluzione dello spirito umano, che, usando termini religiosi, posso definire storia della salvezza, prima appare la concezione religiosa di Dio, che è il Dio dell'Alleanza col popolo eletto; che è l'Onnipotente e Buono che sottende come volontà o come permesso, a tutto quello che succede, sia esso buono che cattivo; che va adorato, ringraziato, placato col sacrificio del Figlio, pregato perché ci conceda le grazie di cui abbiamo bisogno.
Poi arriva Gesù, che demolisce radicalmente la precedente concezione: Dio non è più l'Altissimo, ma è Padre; noi non siamo sudditi o servi, ma figli di Lui quando seguiamo il paradigma Gesù e amiamo e condividiamo, noi siamo in Dio e Lui in noi quando noi Gli diamo corpo, esistenza, mani per costruire il Regno, cioè per trasformare questo nostro mondo secondo amore. Qui Dio ci è padre, Gesù non è l'Agnello che toglie i peccati del mondo, Colui che salva l'anima nostra se noi crediamo in Lui, ma il Modello di come si deve vivere, giudicare e scegliere per incarnare lo Spirito nella concretezza del nostro vivere quotidiano.
Detto questo, proviamo a metterci a riflettere sulla messa, sulla S.Messa in termini religiosi forse scopriremo che c'è qualcosa che non funziona. Come tutti coloro che hanno ricevuto una formazione cattolica sanno bene, essa è divisa in due parti: liturgia della Parola e liturgia Eucaristica. La parola latina "missa" significa "mandata". Con la liturgia della Parola Essa viene mandata, viene comunicata a coloro che partecipano alla liturgia; e questi ultimi, cioè noi, avremmo il compito, una volta che abbiamo ricevuto quello che ci è stato mandato, cioè la Parola, di incarnarla nella nostra esperienza esistenziale fuori dalla chiesa, e di contribuire così alla trasformazione del mondo secondo Lei; avremmo il compito di darle corpo, il nostro, perché possa materializzarsi e portare a compimento la creazione, togliendo la sofferenza e portando il necessario e la gioia ad ogni vivente.
Poi c'é la seconda parte della Messa, la liturgia eucaristica: c'è l’offertorio della Vittima, la consacrazione della Vittima attraverso il prodigio della transustanziazione, la distruzione della Vittima che viene mangiata e bevuta da coloro che si nutrono dell'Eucarestia in vista della propria salvezza per la vita eterna.
Se ci riflettiamo bene, nella Messa, liturgia della Parola e liturgia Eucaristica presentano una sequenza rovesciata in rapporto a quell'evoluzione dello spirito umano che in termini religiosi si definisce storia della salvezza. La logica religiosa, quella del sacrificio della Vittima, dell'Uno che paga per tutti, dell'Agnello che, col proprio sacrificio, toglie i peccati del mondo e concede la vita eterna a coloro che credono in Lui e si nutrono di Lui, nella realtà viene prima di quella dell'Incarnazione: è la logica dell'Alleanza e del Sacrificio, propria dell'Antico Testamento.
Gesù viene per cancellare tutto questo, e per proporci quell'incarnazione dello Spirito, della Parola, di cui Lui è modello, e questo è il Nuovo Testamento. Gesù,quindi, sottende non alla liturgia eucaristica, che rientra nella concezione religiosa di Dio, formalizzata nell'Antico Testamento, ma è presente nella liturgia della Parola.
La Parola è lo Spirito di Dio, è Dio che parla in Gesù; noi, usciti dalla chiesa dobbiamo vivere, scegliere ed impegnarci per darLe corpo, esistenza, vita nella concretezza della nostra vita, in modo che il mondo possa godere dei frutti dell'Amore incarnato. La Messa, così com'è oggi, include i due Testamenti, e rispecchia quindi i due diversi modi di concepire Dio, ma rovescia la sequenza e mette l'Incarnazione prima della Religione.
Questa constatazione può sembrare irrilevante, ma non lo è. Il Dio religioso vuole dei sacerdoti, dei sudditi e dei servi fedeli; si compiace del sacrificio dell'Agnello, instaura un'alleanza coi suoi eletti, che perdona per i meriti dell'Agnello. Il Dio di Gesù vuole dei figli, laici come noi e come Lui, che Lo incarnino nel mondo per togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia a tutte le sue creature. Qual'è la constatazione che non è affatto irrilevante? Che, nella realtà, rovesciando la sequenza, si finisce con l'usare la logica del sacrificio dell'Agnello per riparare alle omissioni di incarnazione della Parola, omissioni che sono testimoniate da tutta la sequenza del cristianesimo storico.
I cristiani ascoltano la: Parola, la fanno entrare da un orecchio e uscire dal1’altro, ad incarnarla non ci pensano affatto, seguono fedelmente mammona e le sue incarnazioni storiche, si buttano nella seconda parte della Messa, nella quale c'è quell'Agnello che ha acquisito infiniti meriti presso Dio col suo sacrificio, si accostano a mangiare di quel Corpo e di quel Sangue per aver perdonati i propri peccati di omissione di incarnazione della Parola, se ne escono beati dalla chiesa sentendosi giustificati, in pace con Dio e in pace col prossimo, a patto che quest'ultimo non venga ad erodere i propri diritti acquisiti.
A qualcuno non potrebbe venire il sospetto che la sequenza sia stata rovesciata perche possa mettere in buca il progetto dell'Incarnazione, e farlo dissolvere in quella logica re1igiosa che non si pone affatto il problema della trasformazione storica della realtà esistente, ma pone il mondo come un periodo di prova, e invita all'ubbidienza, all'umiltà, alla rassegnazione, per poter accedere alla gloria del Paradiso? Se mi ricordo bene, alla dottrina insegnavano che la Messa valeva se uno arrivava prima dell'Offertorio. Evidentemente chi diceva questo sottovalutava l'importanza dell'annuncio e dell'invio della Parola, e si attaccava alla parte della Messa nella, quale il credente va a prendere e non a dare qualcosa: la fruizione dei meriti dell'Agnello, per tenersi buono Dio e per accedere, in grazia di Lui, alla vita eterna.
Ecco allora: la sintesi di quello che succede: la forza dirompente della prima parte della Messa viene annullata dalla seconda parte; i cristiani ben si guardano dal vivere la Parola incarnandola; vivono nella logica di questo mondo, sono portati a lasciarlo quale è e quindi finiscono con l'essere dei conservatori che trovano fisiologico il conciliare Dio con mammona, coi ricchi e coi potenti di questo mondo, trovano nella seconda parte della Messa Colui che perdona tutto, e tutti, si pentono di quello che torneranno a fare perché ritroveranno il perdono perpetuo, e così l'evento-Gesù verrà ricondotto in quella religione dalla quale Lui ci avrebbe voluto liberare.
Non potrebbe essere, allora più significativo provare a ripristinare l'ordine della sequenza, che passa dall'Antico al Nuovo Testamento, dalla logica religiosa a quella dell'Incarnazione, e invitare coloro che si sono nutriti del corpo e del sangue dell'Agnello ad impegnarsi a diventare come il Signore, incarnando la Sua Parola, cioè lo Spirito, cioè Dio, nella concretezza Storica, per trasformarla secondo amore e condivisione? Nei primi tempi della Chiesa la formula dell'Eucarestia era questa: Ricevi quello che sei, (tu, corpo del Signore), e diventa Quello che ricevi (diventa come il Signore). Perché tutto questo è andato perduto, e il corpo di Cristo è stato trasformato in una assicurazione contro i rischi di un mondo sempre più violento e contro quelli di un al di là privo di climatizzazione? Cosa ne dice di tutto questo S.R,Chiesa, che manda la Parola, ma ne annulla la forza usando quei meriti dell'Agnello e quei sacramenti che ha messo a punto lei stessa, per mettere tranquilli coloro che rifiutano di incarnarla?
Mario Mariotti



Sabato 20 Febbraio,2016 Ore: 23:03
 
 
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