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www.ildialogo.org "Tutti buoni nell'inferno di questo mondo",di Mario Mariotti

"Tutti buoni nell'inferno di questo mondo"

di Mario Mariotti

Il male, la cui presenza nel mondo non può essere messa in discussione da nessuno, può essere sostanzialmente di due tipi: c'è il male ontologico, che è strutturale alla creazione, che va dalla realtà che ogni creatura è esposta al dolore, alla malattia, alla vecchiaia ed alla morte, e arriva a quella che ogni vivente, per poter vivere, deve dare sofferenza e morte ad altri viventi; e c'è il male che deriva dalla nostra soggettività strutturalmente maligna, la quale il più delle volte in buona fede, vive dei comportamenti, esprime dei giudizi, fa delle scelte i cui effetti strutturali sono appunto il male incluso nella realtà del nostro schifosissimo mondo; differenze blasfeme fra i primi e gli ultimi, estrema irrazionalità dei comportamenti, una informazione che produce alienazione, che non affronta mai i problemi alla radice, che propone modelli che concorrono a generare il negativo, che anche nel migliore dei casi legge la realtà sempre con gli occhi dei ricchi, dei garantiti, di coloro che hanno già mangiato e bevuto ed a quel punto fanno dire al Signore che non di solo pane vive l’uomo…
Come vengono affrontati dal genere umano questi due tipi di male? La scienza, in particolare la medicina, combatte le malattie, lavora per l'allungamento della vita ed il miglioramento della sua qualità; oggi si pone anche il problema del come fare a morire con dignità e senza sofferenza estrema. Sempre la scienza mette a punto gli strumenti che, qualora vengano adottati, riescono a prevenire gli effetti negativi dei terremoti, delle alluvioni, delle eruzioni, dei fenomeni atmosferici estremi. Sempre la scienza però, non può fare nulla in rapporto alla realtà che noi, per vivere, dobbiamo soffocare altra vita; tutt'al più può mettere a punto gli strumenti, e definire le procedure, per migliorare la qualità della vita e della morte dei soggetti viventi dei quali noi ci nutriamo.
Tutto questo in rapporto al male ontologico, strutturale al creato ed assolutamente inconciliabile con la onnipotenza e la bontà del Creatore, del Dio religioso, il cui disegno intelligente, che sottenderebbe alla creazione stessa, io non riesco assolutamente a vedere.
Per quanto riguarda il male relativo alla nostra soggettività strutturalmente maligna, qui il problema è estremamente complesso. Tutti siamo bravi, tutti in buona fede, tutti buoni e con le ricette giuste per risolvere i problemi il risultato di questa bontà generalizzata, unita alla quasi generalizzata buona fede, è tutto quello sterminato negativo che noi abbiamo sotto gli occhi. A questo punto salta fuori la religione, la quale tira fuori la ricetta per contrastare entrambi i tipi del male; e la ricetta qual é? É la preghiera. Bisogna credere in Dio buono ed onnipotente, e pregarlo, pregarlo incessantemente, in modo che il cancro non venga a bussare alla nostra porta, e che il terremoto si verifichi lontano da noi stessi; noi che, poi, siamo talmente buoni e bravi da pregare per le anime delle vittime sia del cancro che del terremoto! Questo meccanismo, che è quasi generalizzato perché la quasi totalità della gente ha una visione religiosa della realtà, potrà mai funzionare?
Si è mai vista una religione che fa notare a colui che prega, che egli stesso vive, sta vivendo quella soggettività strutturalmente maligna che genera i problemi per risolvere i quali lui sta pregando?
Assolutamente no. Tutto viene da Dio, tutto è volontà di Lui, niente avviene senza il Suo permesso...
E allora pregare, pregare incessantemente, interrompere la preghiera solo per pregare, ed affidarsi alla bontà di Dio. E se le cose vanno male? Umiltà, ubbidienza, rassegnazione! Il mondo è un periodo di prova, tutto quello che succede ha come fine la salvezza dell'anima nostra; dal Suo trono l'Altissimo ci aspetta, dopo che noi siamo passati per la grande tribolazione, senza perdere la Fede...
Tutto questo potrà mai Funzionare? Potrà mai Dio cambiare idea a seguito della; nostra preghiera, aiutare noi stessi mentre lascia alla guazza gli altri che hanno i nostri stessi problemi, discriminare fra le proprie creature gli eletti ed i nemici e aiutare i primi a danno dei secondi? E quale religione fino ad oggi, ha messo a fuoco la malignità colposa della nostra soggettività, che sprizza bontà da tutti i pori, ma genera i frutti micidiali del male che regna attorno a noi?
Scegliere il prodotto più bello al prezzo più conveniente; vedere nella ricchezza un positivo e non omissione di solidarietà e pratica di uno scambio ineguale; trovare normale che il cibo, la sanità, il lavoro, fra poco anche la scuola, siano lasciati alla logica del mercato; accettare che l'economia sia basata sulla competitività, che strutturalmente genera i perdenti, gli scarti; vedere nel "pubblico" la causa del negativo, e nel "privato" la chiave per far funzionare le cose; accettare il negativo come inevitabile: ci sono, lo chiedo ai miei lettori, dei giudizi, dei comportamenti, delle scelte più normali, e fisiologiche e generalizzate di questo modo di pensare e di agire?
Non ci sono, o sono rarissime. Eppure, in queste poche righe, non ha fatto altro che caratterizzare la malignità strutturale della nostra soggettività benigna, che noi riteniamo buona, giusta ed onesta, ma che genera l'inferno di cui noi stiamo facendo esperienza.
Il cancro è il "beati i ricchi"; mercato e competizione sono a suo servizio; la religione fa deviare lo sguardo dalla terra al cielo: ecco il casino di questo nostro schifosissimo mondo, che già avrebbe la rogna del male ontologico e noi ci aggiungiamo anche quello che ha la radice in noi stessi.
Il problema è, come ho già detto, veramente complesso; la soluzione sarebbe estremamente semplice: il "Beati poveri per scelta"; ma noi vogliamo associare Dio a mammona, ed allora il lavoro non va, non Funziona…
Mario Mariotti



Venerdì 08 Gennaio,2016 Ore: 22:12
 
 
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