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www.ildialogo.org La logica non basta,di Mario Mariotti

La logica non basta

di Mario Mariotti

Come ho scritto in altre occasioni, io non ho mai letto direttamente né tutto il Vangelo, né il Manifesto di Carlo Marx. La mia conoscenza di entrambi è sempre stata indiretta, nonostante il tempo ed il luogo in cui vivo. Se Dio c'è, ed è Il Giusto, la Verità deve essere accessibile a tutti, anche fuori dalle religioni; se Dio non c'è, questa tesi diventa ancora più giusta. Ecco, allora, che faccio appello alla logica ed al comandamento laico universale del fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro, strumenti a disposizione dell'uomo in quanto tale.
Provando a leggere la realtà con queste lenti, l'etica e la logica, ecco cosa succede. Se Dio c'è, ed è Il Giusto, la prima cosa che salta è il miracolo. Non si vede il perché esso dovrebbe essere concesso a qualcuno, e negato a tutti gli altri, solo perché non sanno pregare bene come colui che viene miracolato.
La seconda cosa a saltare è la preghiera: Dio ci è padre, ed ogni padre quello che può fare per i figli lo fa senza bisogno di essere pregato, e questo perché li ama. Poi la preghiera allude ad un Dio distratto; a noi che siamo più buoni ed attenti Lui a Lui cambia idea e interviene a sanare una situazione secondo le nostre preghiere, e questo non è logico. Il Suo intervento, infine, se non è a favore di tutti, ma solo della situazione per cui Lo preghiamo, diventa ingiusto, e quindi non praticabile da Colui il cui primo attributo è la Giustizia.
Andiamo avanti. Se Dio è Amore, e l'Amare include strutturalmente il dare, il servire, il condividere, appare evidentissimo che la ricchezza,l'accumulo, il prendere e l'usare gli altri per sé stessi sono altrettante contraddizioni, sono altrettante bestemmie di Dio-Amore. Nel soggettivo i buoni e le carogne sono presenti sia fra i ricchi che fra i poveri, ma la ricchezza è maligna come condizione, mentre la "povertà scelta", che coincide con la cultura del necessario, è nel futuro secondo Dio.
Andando avanti secondo etica e logica, emerge anche la malignità del mercato, che mammona spaccia sempre come libero, ma che non è mai tale, perché, per essere tale, ci vorrebbe parità fra coloro che praticano lo scambio, mentre nella realtà il ricco fa il prezzo ed il povero lo deve accettare. Ugualmente maligna è la competizione, la quale strutturalmente comporta che ci siano coloro che vincono e coloro che perdono e vengono esclusi, e l'esclusione arriva a toccare la fruizione del diritto umano fondamentale al posto di lavoro, e questo non è accettabile, non è giusto, non è etico è neppure logico.
Passiamo ad un'altra considerazione. Se Dio-Amore si è incarnato in Gesù in questo mondo, non sarebbe logico pensare che il messaggio incluso in questo evento sia che è possibile, ed è anche compito nostro, incarnare amore in questo mondo, in questo nostro concreto mondo, che è assetato di Lui, in modo che tutti i viventi possano avere il necessario e la gioia?
Come viene tradotto invece dalla religione questo evento? Il mondo è un periodo di prova; la Chiesa è pellegrina sulla terra in attesa di entrare nella patria celeste; esercitando ubbidienza, umiltà e rassegnazione si merita il Paradiso; per le nostre cavolate c'è Uno che ha pagato per tutti, e quindi ci sono i sacramenti-lavatrice; ed ecco formato il popolo dei credenti, umili, ubbidienti e rassegnati, e quindi conservatori gelosi dell'al di qua, in modo da potersi meritare il Paradiso, l'entrata nell'al di là, nella patria celeste.
Può apparire logico ed etico tutto questo? A qualcuno sembra di no, ma per i "credenti" non è così: servizio zelante a sua maestà mammona in questo mondo, tempismo nell'uso del sacramento della Riconciliazione, bene anche il Futuro per l'animaccia nostra!
E non appare forse logica anche l'analogia fra il progetto dell'Incarnazione ed il sogno di Carlo Marx? Il mondo senza servi e senza padroni sono giustizia e fratellanza da incarnare in questo mondo, sono Javé da incarnare in questo mondo, come l'Amore e la Condivisione, di cui Gesù è Paradigma, sono da incarnare in questo nostro mondo, e non nell'al di là. Secondo il sottoscritto la logica fa emergere l'analogia, e l'etica la conferma; ma secondo il cristianesimo reale è questa una vera e propria bestemmia! Eppure la logica è applicabile anche alla Rivelazione, e ci aiuta a capire la Rivelazione stessa.
Quando Gesù dice che chi ama e condivide diventa Suo padre, madre, fratello e sorella, non vuol forse dire che quando noi amiamo e condividiamo, siamo genitori di Lui, gli diamo vita nel mondo, diventiamo Suo corpo, Sue mani per costruire il Regno? Ecco allora che la logica, applicata alla Rivelazione, al Vangelo, fonda la verità del messaggio dell'Incarnazione!
Purtroppo, però, tutto quanto scritto fino a qui non va ancora al fondo del problema: logica ed etica non bastano, manca il fondamentale, manca la compassione. É quest'ultima il motore di tutto il resto. É lei che spinge il buon ateo samaritano a prendersi cura del disgraziato vittima dei briganti, quando la religione guarda e prosegue per la sua strada per non contaminarsi, per non sporcarsi le mani. La ricchezza, il mercato, la competizione non conoscono la compassione; e rendono la nostra cultura e la nostra vita, un inferno quale si sta manifestando sotto i nostri occhi.
E come fare a far crescere la compassione? Bisognerebbe educare la gente a sapersi mettere nei panni del prossimo ed a comportarsi con lui come vorrebbe che gli altri si comportassero con lei.
Abbiamo uno strabigliante progresso tecnologico, ma nella scienza dell'educazione purtroppo, siamo ancora all'anno zero: niente memoria storica, nessuna metodologia ed impegno per trasmettere il positivo faticosamente conquistato dalle generazioni precedenti, niente compassione per quelli che rimangono indietro!
Mancando lei, la compassione, anche la logica e l'etica non danno frutto.
Mario Mariotti



Sabato 15 Agosto,2015 Ore: 06:14
 
 
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