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www.ildialogo.org Quand'é che ne imbrocca una?,di Mario Mariotti

Quand'é che ne imbrocca una?

di Mario Mariotti

Il tempo passa, e mi convinco sempre di più che la funzione della religione sia quella di nascondere Dio, e, a volte, anche quella di bestemmiarlo, quando lei afferma che tutto è volontà Sua... L'attribuire tutto quanto alla sua volontà, se uno rispetta il principio logico di non-contraddizione, significa attribuirgli anche il male, anche la presenza nella storia di quei cancri dell'umanità che sono gli Adolfi e i Beniti di tutti i tempi; e questa è una vera e propria bestemmia.
Proviamo poi anche a riflettere sulla sua funzione di nascondere Dio. La religione ci invita a pregare, mentre noi stessi siamo la Sua risposta alle nostre preghiere, per cui ci fa sbagliare indirizzo e perdere tempo. Lei ci colloca quali sudditi e servi dell'Altissimo, mentre l'Altissimo ci è Padre, noi siamo come Gesù suoi figli se e quando amiamo, Egli è nel profondissimo di noi stessi.
Poi ci racconta di un Dio che sceglie gli eletti, che giudica e punisce i peccatori, che aiuta i propri eletti contro i loro nemici. Il Padre del figliuol prodigo si vede che è di un’altro pianeta. Il mondo, inoltre, viene visto come un periodo di prova in vista del1nostra entrata in Paradiso, e non un creato ancora incompiuto che, attraverso, l'incarnazione dello Spirito-Amore da parte nostra, si trasformerà in Regno.
Il peccato visto come negativo perché offenderebbe Dio, e solo in subordine a quei disgraziati che devono subire la nostra alienazione e cattiveria. Offendere e ferire l'uomo è meno rischioso di farlo con Dio nell'eventualità che Lui esista davvero. Noi siamo divisi in anima e corpo, il corpo è fonte di peccato e, in aggiunta, è succube di necessità materiali molto costose. L'anima dei battezzati, invece fa parte del popolo di Dio, è inquilina del sito “S.R.Chiesa” che la salverà; è proprietà del vescovo o di un suo delegato, si può nutrire con poca spesa.
Il Dio religioso poi, molto raramente e senza un'apparente logica, opera dei miracoli, dimostrando in, questo modo ai non-miracolati la sua rinuncia ad essere giusto. La nostra preghiera inoltre, avrebbe il potere di fargli cambiare idea in rapporto ad un suo intervento, o non intervento per soccorrere coloro per i quali noi stiamo pregando. Dio, in questo modo, si presenta più disattento, meno sensibile, meno premuroso di coloro che lo stanno pregando.
I sacramenti, a loro volta, hanno efficacia intrinseca, anche se, in violazione del principio di identità, l’efficacia ha bisogno del contributo della nostra volontà per determinarsi come tale.
Anche qui c’è qualcosa che tocca, perché c'è 1'inflazione della loro somministrazione, mentre il negativo persiste e sussiste. L'eucarestia a sua volta, è prendere il Pane, è nutrirsi del corpo e del sangue del Signore, il che ci trasforma in non-virtuali cannibali, mentre la sua vera sostanza, il nostro farci pane per gli altri, il nostro incarnare amore e condivisione in rapporto a loro,viene rimandato alle prossime puntate. La compresenza dei ricchi e dei poveri alla stessa mensa eucaristica è la prova più chiara e lampante che, dell'eucarestia il popolo di Dio non ha ancora campanato niente!
I verbi Amare e Condividere, nella concretezza storica, vengono trasformati in puro suono, e vengono sostituiti dal miracoloso verbo credere, che permette a coloro che pensano di essere alla sequela del Signore di trasformarsi in fedelissimi sudditi di mammona, e di conciliare il Beati i poveri per scelta col Beati gli indefinitamente ricchi del sogno americano. Ecco quindi il meccanismo perfetto, luciferino, per operare la precedente transustanziazione dall'amare al credere la Messa manda nel mondo la Parola di Dio perché venga incarnata da noi e lo trasformi in Regno;
il sacrificio dell'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo ci permette di porre rimedio, alle nostre colpevoli omissioni ad incarnare la Parola stessa, utilizzando i Suoi infiniti meriti attraverso i sacramenti.
Ecco che il sacrificio dell'Innocente, come quello del capro espiatorio, dell'agnellino che viene sgozzato, sarebbe gradito a Dio, trasformandolo in un'Entità assurda, crudele e ingiusta, mentre tutto questo non può non farlo indignare in quanto Padre buono di tutte le creature, e Dio di tutti i viventi, anche delle piccole vite.
L'elenco delle cavolate può proseguire? Bene, il sacro è diviso dal profano, dal laico, gli uomini si dividono in credenti e non-credenti, un conto è la fede ed un altro la scienza. Inoltre, la Rivelazione, la Parola di Dio rivelata, è ormai conclusa, e di conseguenza la ricerca teologica sul come tradurre la Parola incarnandola fra noi è pericolosa, è fonte di eresia, e se i tempi non fossero cambiati, gli arrosti alla Giordano Bruno risolverebbero il problema.
La religione riesce a convivere beatamente con la ricchezza, si spreme a beatificare la povertà purché non sia la propria; si allea con coloro che la generano, i ricchi ed i potenti; prevede strutturalmente la presenza dei poveri per l'eternità, in modo da permettere ai ricchi di essere
buoni e di andare in Paradiso. Essa, sull'ignoranza della Parola da parte del popolo dei credenti, è ancora e soprattutto sulla loro paura dell’inferno, di quello che può esserci dopo la morte, ha costruito il proprio prestigio, ricchezza e potere nei secoli e fino ad oggi.
Ha trasformato Dio in un soggetto interclassista cui vanno bene tutti, che perdona tutti, che salva tutti quanti, dimenticando di allertare i redenti sulla realtà che Dio ci ama, ma se noi non amiamo e condividiamo, siamo noi stessi ad escluderci da Lui.
E per finire in gloria, ecco i due peccati fondamentali: Essa nasconde che Dio ha bisogno di noi perché Lui opera con le nostre mani, e nasconde che il negativo è frutto strutturale dei nostri giudizi, scelte e comportamenti, per cui se non cambiamo per primi noi stessi, il negativo sussisterà e prospererà nei secoli.
Ne ho dette abbastanza? A me sembra di sì. Ma poi, alla fin fine, questa musica che io propongo da anni, si rivela essere inutile. La religione risponde ad un bisogno dell'uomo, è affascinante come una favola bella. È il dire che è Dio ad avere bisogno di noi che appare una bestemmia, come il dire che il Signore non si è suicidato, ma è stato assassinato dalla religione perché ci voleva liberare da lei, ed introdurre alla nostra responsabilità di mani laiche dell'amore di Dio per noi, senza le quali
il Regno non arriverà mai.
E così si continua ad avanzare indietreggiando, a correre stando fermi, a progredire regredendo.....
E il Signore? Chi era Costui?
Mario Mariotti



Venerdì 27 Marzo,2015 Ore: 20:16
 
 
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