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www.ildialogo.org "L'interclassismo di classe",di Mario Mariotti

"L'interclassismo di classe"

di Mario Mariotti

Se uno ci riflette, si accorge che il Vangelo da un lato è estremamente semplice, e dall'altro lato, allo stesso modo, complesso. Da un lato, sotto il profilo strutturale, esso è di classe, perché dice Beati i poveri e non dice Beati i ricchi; (quello a dirlo siamo noi, non Lui). Nel Progetto di Dio per l'uomo c'è la povertà come condizione, anche se essa non è povertà, ma cultura del necessario e liberazione dal superfluo, dagli idoli; mentre c'è la condanna della ricchezza come condizione, perché essa è omissione o rifiuto del condividere, e quindi negazione della sostanza di Dio-Amore. Dall'altro lato, però, il “Beati i poveri in spirito” vuol dire Beati i poveri per scelta, e questa scelta la devono fare sia i ricchi che gli stessi poveri, anzi soprattutto loro, per i quali oggi la povertà
è imposta, ma che domani essi stessi dovranno scegliere e vivere, altrimenti la loro lotta di emancipazione dalla povertà lì porterà a diventare come i loro padroni, cioè ricchi, e quindi ciechi rispetto alle sofferenze di coloro che sono ancora poveri. Ecco quindi che ci troviamo davanti
ad una strana entità, l'interclassismo di classe, ed è forse anche per questo noi, del Vangelo, fino
ad oggi abbiamo ancora ben poco.
Detto questo, ecco la benedizione dei Movimenti popolari in Vaticano da parte di papa Francesco. Quale il mio giudizio sull'evento, che si verifica per la prima volta nella storia della Chiesa? Certamente il seguente: meglio tardi che mai! Papa Francesco dice ai Movimenti popolari cose che loro sanno già benissimo (è come se un impiegato dicesse ad un minatore che a fare quel mestiere si fa fatica), cose che loro dicono da oltre un secolo e che costituiscono la sostanza del Socialismo. I diritti umani fondamentali al cibo, al lavoro, alla scuola, alla salute vengono definiti in terra, casa e lavoro. L'appello alla lucidità ed all'intelligenza non violenta è importante, come quello a costruire una democrazia non come la nostra, che è democrazia solo per i ricchi, ma sostanziata dai Movimenti popolari stessi, cioè una democrazia popolare; e questi sono contributi preziosi. Tutto questo va bene, e ripeto: meglio tardi che mai!
La riflessione però va avanti. La benedizione dei Movimenti popolari avrebbe dovuto esserci da sempre, dato che la Chiesa stessa avrebbe dovuto esserlo, movimento popolare. Lei avrebbe dovuto essere anche la radice dell'albero dell'Illuminismo, con tutti i Frutti che ne sono seguiti: libertà, uguaglianza, fraternità.
Poi c'è anche da dire che tale benedizione, dalle nostre parti, oggi, purtroppo, è tardiva, perché non c'è più chi la raccolga, chi la riconosca come rivolta a lei, cioè la Sinistra. Se essa fosse stata data al tempo giusto, oggi noi non saremmo quello che siamo: una becera colonia USA, più squallida della Casa-madre, l'adeguarci alla quale, per Renzi, si chiama: cambieremo l'Italia! Ancora: sussistono e persistono due rischi: continua a mancare il nome del cancro, capitalismo-beati i ricchi, continua a mancare il Progetto. Il Papa dice di non avere un'ideologia ed una dottrina economica alternative a quelle dominanti, e che esse devono essere elaborate dai Movimenti stessi.
Questo è il punto debole: i movimenti l'hanno già elaborata, e sì chiama Socialismo, ed il Vangelo non è interclassista (beati i ricchi e i poveri), ma interclassista di classe, come ho spiegato all'inizio (il Beati i poveri per scelta è anche e soprattutto per i poveri), e fonda un'economia di comunione, anticapitalista, antimercato, anticompetizione, nella logica della famiglia, con gli ultimi al primo posto.
La Chiesa dovrebbe pronunciare il "mea culpa" per averlo ostacolato il Socialismo, e dovrebbe rendersi conto che è lui a dar forza a lei, e non viceversa, perché una società fraterna, senza servi e senza padroni, ha la sua radice nel Vangelo, ed è lei Chiesa a dover prendere coscienza di questa verità.
Ancora: non bisogna mai dimenticare la storia della Chiesa. Nei suoi momenti più bui salta sempre fuori un Francesco che torna a darle credibilità e consenso. I frutti di questo meccanismo? Francesco fatto santo, il porcile che continua e si esaspera a tal punto da generare Lutero; per tacitare Lutero la Controriforma, coi relativi arrosti dei dissidenti-eretici; e arriviamo all'ieri, con la benedizione dei Beniti, degli Adolfi, della Democrazia Cristiana e persino di Berlusco-mammona.... Quindi: occhi aperti!
Provo ad arrivare alla sintesi: l'evento del tutto nuovo della benedizione dei Movimenti popolari è positivo. Può essere l'inizio di un cammino che porta a Gesù laico ed alla laicità cristiana generatrice del comunismo con amore, o può essere lo specchio per le allodole che sacralizza papa Francesco mentre la gerarchia continua la musica antica e collaudata della benedizione di coloro che i poveri li fottono da quando l'arca di Noè si è posata sul monte Ararat.
Siccome la Chiesa nel 1948 scomunicò i comunisti, dicendo che erano loro ad autoescludersi da lei, ora, 2015, lei, fondandosi sulla Parola, dovrebbe scomunicare i ricchi se non prendono le distanze dalla ricchezza stessa mettendosi a condividere, precisando che sono loro, in quanto ricchi, se non condividono, ad autoescludersi da lei.
Riusciremo, all'interno di questa nostra era geologica, ad essere testimoni di questo miracolo? Riuscirà la religione a liberarsi da sé stessa, per approdare alla laicità fraterna e solidale di cui il Signore, che non è salvatore, è Paradigma? Continueranno ad esserci coloro che lavorano per costruire questo miracolo?
Riusciranno, i futuri papi, a meritare la benedizione dei Movimenti popolari?
Mario Mariotti



Sabato 28 Febbraio,2015 Ore: 18:23
 
 
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