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www.ildialogo.org Gesù: Progetto uomo,di Mario Mariotti

Gesù: Progetto uomo

di Mario Mariotti

Quando io dico che non è il Signore a fondare la Verità, ma è la Verità a fondare, a dare forza al Signore, non sto demolendo il Signore, ma la visione religiosa di Lui, e invece ne sto proponendo una nuova visione che, secondo me, ne coglie di più la Verità, lo rende più forte. Proviamo a prendere il Signore semplicemente come uomo, come un giovane laico della Palestina del suo tempo, e a considerarlo dopo aver messo fra parentesi quello che di Lui è accennato nell'Ant. Testamento e viene detto di Lui nei Vangeli, ed ha attinenza col divino e con i miracoli. Prendiamolo come modello di umanità e non come Salvatore, come Agnello di Dio, operatore di miracoli, vincitore della morte attraverso la sua resurrezione.
Si vede che è stato formato molto bene nella sua famiglia da Giuseppe e Maria, e manifesta la propria umanità nei tre anni che la casta sacerdotale è costretta a concedergli prima di farlo assassinare per mettere al sicuro il proprio potere ed i propri privilegi. Gesù vive del necessario, è disponibile al dialogo, è accogliente di tutti, in particolar modo di coloro che in quella società vengono emarginati, perdona sempre offrendo la possibilità di cambiamento positivo a tutti, vive la compassione per coloro che sono nella sofferenza e cerca di aiutarli, pratica in modo lineare la non-violenza, si indigna per l'ipocrisia e la strumentalizzazione della Verità, si pone a servizio degli altri, ama tutte le creature, si mette dalla loro parte, vive insomma un modello di umanità, e lo propone vivendolo, agli altri. A tutte queste qualità la sua esperienza ne aggiunge altre due: la denuncia della ricchezza quale condizione maligna, e la demolizione sistematica del modo religioso di concepire Dio, che Lui cerca di portare a termine attraverso la testimonianza della propria vita e della propria morte, che non è volontà di Dio, ma volontà di coloro che Sulla Verità travisata, lucrarlo e si ingrassano di privilegi e di potere: per volontà delle iene della Verità.
Ecco allora che, oltre a tutto il resto, del paradigma-Gesù fanno parte anche la denuncia della ricchezza, che soffoca la compassione e rende ciechi sulla sofferenza dei poveri, e la denuncia della religione, che presenta un Dio quale non è, che copre e nasconde la paternità di Dio,
il suo essere Padre sia del Signore che di tutti noi quando amiamo e condividiamo, che separa lo Spirito da noi stessi che siamo corpo di Lui, Sue mani necessarie a Lui per trasformare il mondo secondo, Amore.
Queste due componenti del Paradigma-Gesù sono le più trascurate e contraddette, ma sono fondamentali in rapporto al Modello. Se uno vuole vivere un'umanità completa, piena di potenzialità positive, in grado di trasformare la realtà esistente nella direzione del necessario e della gioia per tutte le creature, oltre a vivere la mitezza, l'apertura al dialogo, la ricerca della Verità, l'accoglienza degli emarginati e dei minimi, la non-violenza, la cultura del necessario, la compassione per coloro che soffrono, deve mettere in discussione anche la ricchezza come idolatria che soffoca la nostra umanità, e la religione come alienazione, dalla nostra responsabilità di costruire un mondo pieno di giustizia, uguaglianza solidarietà.
La dimensione politica del laico Gesù è poi quella che rimane più nascosta in rapporto al modello. Nel racconto della sua vita c'è la compassione per la schiavitù del ricco, che pensa di essere libero e padrone ed invece è prigioniero del suo idolo; e c'è l'indignazione, c'è l'ira contro i sacerdoti ed i farisei, che tengono alienato il popolo nutrendolo di un Dio che non è tale. La dimensione politica, lo schierarsi con gli Zeloti contro i Romani, non appare, non viene riportata. Probabilmente essa è inclusa in quella proposta di cambiamento culturale personale che è la vera dimensione politica, e che è indispensabile per incidere sulla realtà. Il messaggio è che se non cambia la persona, tutto il resto può anche cambiare formalmente, ma poi, non essendoci la persona etica, finisce col rimanere negativo. Nella denuncia della ricchezza e della religione viene affrontato lo strutturale: queste due condizioni soffocano l'umanità, le potenzialità di vita, di giustizia, di libertà dell'uomo; nella qualità della propria laicità fraterna e solidale, costituita dalla sua stessa vita, il laico Gesù ci indica il modello che è in grado di incidere politicamente sulla realtà, e di trasformarla secondo giustizia, amore, condivisione. Il Signore, allora, può essere considerato un modello di umanità che si propone a tutti, ed è in questo seno che è la Verità a dargli forza.
I credenti nel Gesù religioso, allora, dovrebbero rinascere anche se vecchi liberandosi di tale visione magica ed alienante; i loro pastori dovrebbero fare la stessa cosa, e dematerialazzarsi come casta, impegnando loro stessi ed insegnando al prossimo ad impegnarsi nel sociale, in quanto mani di Dio; gli agnostici e gli atei dovrebbero prenderlo in simpatia, perché demolisce il Dio religioso che è insostenibile e tutti quanti, alla fine, dovrebbero darsi da fare per incarnare quel modello di umanità, che è in grado di trasformare in modo positivo la realtà che ci circonda. Questa lettura del Signore implica altre verità: quando uno pratica la giustizia, l'amore, la condivisione, lui sta facendo vivere, esistere, Operare Dio nel mondo.
La distinzione divino-umano non c'è: l'umano è divino quando ama e condivide; il divino è umano quando fa la stessa cosa, incarnando amore e condivisione.
Il Progetto-Uomo di Gesù funziona indipendentemente dal fatto che il Signore sia esistito storicamente: se non fosse esistito, bisognerebbe averlo fatto esistere vivendo i giudizi, le scelte, i comportamenti che gli vengono attribuiti, dato che l'imitare la sua umanità; genera il positivo. Restando in questa dimensione laica, se invece del solo nome Gesù, accalappiato dalla religione, venisse usato anche il termine "Amore incarnato", non solo non cambierebbe nulla, ma uno si libererebbe della lettura religiosa di Lui, che invece è laico e la cui sostanza è appunto l'Amore e la Condivisione incarnati. Lui ne sarebbe contento.
L'unico vero miracolo è la Vita, ed è anche il miracolo più ignorato e ancora di più bestemmiato. La funzione di Dio che è Padre, è quella di generare e di servire la Vita: quando l'uomo serve la vita amando e condividendo, fa funzionare Dio-Progetto. Vivendo il Progetto-Uomo, cioè l'umanità del Signore, si realizza lo scopo della nostra vita: togliere sofferenza e portare il necessario e la gioia a tutti i viventi, anche ai minimi, alle piccole vite.
Quando la mia mamma dava da mangiare alle tortorine, lei era un atomo; ma non trascurabile, di Dio a servire la Vita.
Mario Mariotti



Domenica 07 Dicembre,2014 Ore: 10:49
 
 
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