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www.ildialogo.org “Il futuro è già segnato?”,di Mario Mariotti

“Il futuro è già segnato?”

di Mario Mariotti

Dato che il disegno del Grande Vecchio, e mi riferisco al vero principe di questo mondo, sua maestà mammona, è quello di contaminare nel profondo lo spirito dell'uomo, in modo che esso, nel prossimo non veda mai un fratello, un cittadino come lui stesso, ma solo un concorrente e un nemico da cui difendersi, ecco che il principale strumento di questa operazione di contaminazione del prossimo, cioè la TV, ci fa vedere quasi esclusivamente il negativo che connota il mondo di oggi, e al positivo, che.. pure esiste, non viene quasi mai dato rilievo. I telegiornali sono resoconti di cronaca nera; i telefilm sono quasi tutti polizieschi, e quando va bene c'è un serial killer che alla fine crepa, ma prima ha affettato e messo in freezer qualche sua ignara vittima; poi il tutto viene, condito con le notizie dai vari fronti di guerra e di terrorismo; e per finire in gloria ci sono i cataclismi naturali, terremoti, alluvioni e via di seguito, per cui la sintesi si può formalizzare così: l'uomo é lupo all'uomo all'interno di un grande casino in un quadro di questo tipo, al quale sono abituato perché sono vecchi, ma davanti al quale non sono affatto rassegnato, ecco un evento terribile che mi ha sconvolto, scandalizzato, indignato, ferito più degli altri, e che mi pone, e ci dovrebbe porre tutti, davanti a dei tremendi interrogativi.
Mi riferisco a quel bipede che ha pianificato la strage della propria famiglia, ha avuto un rapporto intimo con la moglie, quindi l'ha pugnalata e sgozzata, poi è andato nella camera della propria bambina di cinque anni e del piccino di venti mesi preventivamente sedati, ed ha sgozzato pure loro, quindi si è ripulito, è andato a vedere la partita dell'Italia in Brasile e poi è rientrato a casa ed ha chiamato i carabinieri spacciandosi per vittima del crimine efferato che aveva colpito i propri cari. Davanti alla mostruosa ed assurda mostruosità di un comportamento di questo tipo, per definire il quale non riesco a trovare parole adeguate perché ogni aggettivo, anche il più schifoso, pecca sempre per difetto, io mi chiedo se quel bipede si possa ancora definire un uomo, lasciando stare le bestie che operano per istinto, e quale sia il tipo di cultura che l'ha partorito.
Per mé, fino ad oggi, il paradigma del male era Mengele, il “dottor morte”, che ad Auschwitz faceva i propri esperimenti sulle coppie di piccini gemelli raccolte fra i deportati ebrei destinati allo sterminio. Oggi questo primato vacilla, non nella quantità dell'orrore, perché le vittime di quel cancro sub specie umana del dottor morte furono decine e decine, oltre il centinaio, ma nella qualità dell'orrore. Mengele era rimasto plagiato dal mito della superiorità della razza ariana che connotava il popolo tedesco, aveva venduto coscienza ed anima al Fùrer, a Hitler, come avevano fatto milioni di suoi concittadini, che pure facevano parte dell'Europa dalle radici cristiane; era riuscito a metabolizzare talmente bene quel mito da trovare naturale il considerare gli Ebrei un popolo da sterminare perché era stato la causa di tutti i mali della Germania e, in più, ne contaminava la razza. In poco più di un decennio l'acculturatissimo popolo tedesco si era lasciato pervertire a tal punto da non riconoscere, più negli Ebrei delle persone latrici di diritti umani come ogni persona di questo pianeta. Probabilmente il “dottor morte” considerava i piccini ebrei come delle cavie, dei topi da laboratorio, e in più non li conosceva, e tantomeno ne era genitore. Per questo li torturava fino a.
farli moire, pensando di servire la scienza, e soprattutto colui cui aveva venduto l'anima, il Furer.
Questa diversità di situazione fra Mengele e il bipede pluriassassino di cui ho detto prima è un'attenuante per il dottor morte ed un'aggravante per il secondo.
Come si fa a pianificare l'assassinio della propria famiglia, a trovare il coraggio di farlo, ad uccidere la propria moglie che gli aveva dato due figli, a sgozzare propri piccini che per semplice umanità non possono non suscitare tenerezza, affetto, simpatia, amore? Da quale cultura esce una persona che adotta comportamenti di questo tipo? Siamo al bipede consumatore mai sedato, che venera il nuovo ed ha cancellato il giusto?
Che ha seppellito l'etica e la semplice umanità dimenticandole completamente? In quale essere si é transustanziato? Siamo al bipede teledipendente-informatico, che ha perso il senso della realtà e clicca per cambiare la propria situazione ed entrare in una nuova, perché la precedente lo ha stufato e quindi ha trovato il modo di rottamarla? Siamo regrediti alla bestia che sbrana i cuccioli per tornare ad accoppiarsi con un'altra compagna? Viviamo la nostra vita come un film, come un sogno, come un DVD, falsando perdendo la dimensione del tempo, pensando che gli effetti delle nostre scelte siano reversibili, siano immagini e non sostanza che alla fine tutto si aggiusta perché basta cambiare canale?
Che il recare sofferenza, esercitare violenza, l'usare e gettare la vita degli altri siano delle esperienze da provare per rompere la monotonia della vita di tutti i giorni? É vero che la nostra cultura é maligna, che é strutturalmente violenta, che non fa altro che bestemmiare la vita, che ognuno è lupo all'altro, che se uno è povero non esiste, che le mogli e i figli si abbandonano e si cambiano a seconda degli umori estemporanei e delle lusinghe offerte dal nuovo che avanza. É vero che gli a1tri o ci servono per i nostri scopi o vanno ignorati e buttati, che il femminicidio è di moda, che non c'è rispetto per le piccole vite, che la ricchezza, il potere, il piacere, il successo sono i nostri idoli cui tutto sacrificare, ma il passaggio dalla tenerezza e dall'affetto delle piccole vite generate da noi a1l'indifferenza, all'alienazione, alla crudeltà terribile, tremenda di uno che arriva a soffocarle tagliando loro la gola è talmente blasfemo da non poter essere contenuto neppure dall'universo in espansione. Qui anche il più piccolo atomo di umanità è andato perduto, e non si sa cosa possa essere rimasto: questi mostri sono fra noi, ogni tanto escono allo scoperto...-.probabilmente-sono anche dentro di noi, e noi pian piano stiamo perdendo questa consapevolezza ... che invece ci dovrebbe trovare sempre vigili e resistenti ... E il mondo che ci circonda, purtroppo, sembra
che non sia migliore di noi, sembra confermare l'ipotesi.
Dopo tanti anni di violenze, di ingiustizie più subite che praticate di una politica che mirava a dematerializzare l'identità palestinese, si stava aprendo la speranza di soluzione di questo problema in modo che i due popoli, entrambi portatori di diritti e doveri, potessero arrivare a vivere in pace fra loro, riconoscendo l'uno il diritto all'esistenza dell'altro. Niente da fare! Tre ragazzi assassinati, uno arso vivo per vendetta, Israele sa già chi sono i mandanti e gli esecutori, rappresaglia, vittime innocenti in proporzione da uno a cento a rendere perpetua la catena dell'odio. Purtroppo nel nostro mondo ipertecnologico ed iperconnesso c'è chi vive sulla guerra, chi guadagna sulla guerra, chi investe sulle industrie degli armamenti e si vuole arricchire sulla guerra. Tutte le volte che si affaccia la speranza della pace, ecco che c'è qualcuno che lavora in modo da chiuderle la porta in faccia. Non faccio nomi perché chi mi legge sa già di quale “impero del bene” io stia parlando e di come il chiamare Terra Santa la Palestina metta in tentazione Dio stesso di bestemmiare.
Purtroppo tutto dimostra ché siamo posti nel Maligno, Mengele con le sue cavie da laboratorio, il bipede pseudo umanoide che massacra la propria famiglia e poi va alla partita, il terrorismo pilotato che ingrassa i mercanti di morte, la rappresaglia, la vendetta il rapporto di cento a uno fra le vittime palestinesi e quelle israeliane.
Da dove partire per uscirne? Dalla consapevolezza che quello che è fuori di noi è il frutto di quello che è dentro di noi; che il negativo che esiste è strttura1e, è conseguenza, dei nostri giudizi, scelte, comportamenti, e non è castigo di Dio.
Se non capiremo questo, il nostro futuro è già segnato: l'infernum in terris ci travolgerà.
Mario Mariotti



Lunedì 04 Agosto,2014 Ore: 18:29
 
 
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