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www.ildialogo.org Il 10 punti per la crescita del bipede umano.,di Mario Mariotti

Il 10 punti per la crescita del bipede umano.

di Mario Mariotti

Se noi non connettiamo il concetto di libertà con quello di giustizia Sociale, la prima resterà solo virtuale per i poveri, per tutti coloro che vivono al di sotto del necessario, e la seconda si realizzerà solo nel “socialismo” dell'Alto dei Cieli.
Se noi non sappiamo vedere la violenza della non-violenza, del non-cambiamento di una situazione che include ingiustizie blasfeme, continueremo ad armarci e a difenderci dal terrorismo nel momento stesso in cui noi stessi ne siamo concausa, perché la prima violenza è l'ingiustizia, e le altre sono di reazione a lei. La vera prassi della non-violenza va quindi connessa con l'impegno, per una società organizzata secondo un'economia di comunione, della famiglia, con gli ultimi al primo posto.
Se noi non sappiamo vedere la complessità della realtà, e i due piani che la connotano, quello soggettivo e quello strutturale, e la necessità della coerenza fra loro, entrambi i piani resteranno inefficaci e il negativo che contamina il nostro tempo resterà perpetuo. Quando noi scegliamo il prodotto più bello al prezzo più vantaggioso, siamo pedine di quello strutturale maligno che si chiama mercato il quale, a sua volta, esclude i non-competitivi dalla fruizione del diritto umano al lavoro. D'altra parte, se lo strutturale positivo, l'economia di comunione, non viene scelta in libertà e praticata con amore, essa non funziona, come è stato dimostrato dal fallimento del socialismo reale.
Finché non riusciremo ad interiorizzare, e a far nostra la verità, che capitalismo, mercato e competizione rendono strutturalmente impraticabili, impossibili, la fratellanza, la solidarietà, la fruizione dei diritti umani fondamentali, primo fra essi quello al lavoro, da parte di tutti, e non solo di una parte; finché il "Beati i ricchi" resterà il motore del mondo globalizzato, l'inferno che noi stiamo imponendo ai non garantiti, e quello che subiamo noi stessi anche se garantiti, resterà in eterno, o meglio, resterà finché il genere umano non sarà riuscito ad estinguere sé stesso. Basta che noi estendiamo il livello dei consumi degli USA alla Cina e all'India, e la foresta amazzonica si darà fallita; finirà l'ossigeno e con esso, finiranno anche i ricchi, ora beati nonché defunti.
Dovremmo anche capire che il sindacato, per essere tale, deve difendere tutti i lavoratori, e impegnarsi per un'economia di comunione, altrimenti si sarà trasformato, come lo è di fatto, in una corporazione che fatica a difendere i garantiti e lascia fuori dalla porta i non-competitivi.
Inoltre, esso si dovrà dare una dimensione internazionale, perché i ricchi, i padroni si sono già uniti nelle Multinazionali, e ora tocca ai poveri, ai lavoratori di farlo, altrimenti i primi delocalizzeranno gli investimenti e i secondi andranno alla TV a lamentarsi per l'assenza di quella solidarietà che essi stessi non hanno praticato verso i più sfruttati di loro. E, per finire esso sindacato dovrà vigilare perché ci sia connessione fra fruizione dei diritti ed esercizio dei doveri. Il lavoratore che non fa il lavoro per cui è pagato è semplicemente un ladro ed uno sfruttatore, e non va difeso, ma educato all'esercizio dei doveri.
Altra cosa di cui ci dovremo rendere conto, è che la Sinistra, per essere tale, deve contrastare il capitalismo e la religione che con esso, convive e prospera senza denunciarne la malignità. In assenza di questo succede quello che è già successo ed è sotto i nostri occhi: il Partito Comunista si è transustanziato in Partito Democratico Cristiano, e i "compagni per il capitalismo" si sono aggiunti ai "cristiani per mammona". Le differenze blasfeme fra i ricchi e i poveri attestano questo indegno connubio!
Altra cosa ovvia, ma che sfugge alla quasi totalità dei benpensanti, è la seguente sequenza logica: ciò che eccede il necessario diventa superfluo, Questo diventa risparmio; il risparmio finisce ad alimentare la speculazione finanziaria. Se uno la piantasse di fare finta di essere cristiano, e si mettesse a trasformare il risparmio in solidarietà con chi manca del necessario, finirebbe il risparmio ed anche la speculazione finanziaria. Ecco, finalmente, una delle fenomenologie dell'economia di comunione.
Bisognerebbe anche che i credenti imparassero a relativizzare la Parola di Dio, perché Essa è sempre tale secondo l'uomo che la racconta. Al tempo di Gesù, non c'erano né telecamere, né registratori. Gli eventi ed i messaggi da Lui pronunciati, sono stati riportati nei Vangeli da persone che li avevano sentiti raccontare. Mettiamoci anche la cultura religiosa di coloro che li avevano raccolti, ed ecco che al Signore è successo che, a volte non Gli hanno fatto rispettare il principio logico d'identità e Gli hanno fatto dire cose che ne contraddicevano altre; e, a volte, Gli hanno fatto dire quello che non ha detto. La Parola, quindi, va sempre presa in Spirito, e mai alla lettera.
Altra cosa da non ignorare è che le religioni, per loro natura, dividono; mentre la laicità unifica tutti i bipedi vaganti sul nostro Pianeta. Per questo l'unica dimensione evangelica è la laicità, e il comandamento dei comandamenti è il fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro.
L'ultima connessione da realizzare, poi, ed anche la più determinante è quella fra l'amare ed condividere, il che realizza anche la forma di preghiera che ci ha insegnato il Signore. Se l'amare non si materializza nel condividere, esso rimane nella dimensione virtuale, spirituale; l'assenza di compassione non spinge all'indignazione, alla resistenza agli idoli di questo mondo, ricchezza, potere, piacere; all'impegno per appiana re le differenze blasfeme fra i ricchi e i poveri. Allora uno ama i poveri, prega per loro, e qualcuno di loro muore assiderato fuori dalla porta della chiesa. Vi sembra, cari lettori, che la cultura del bipede umano stia andando nella direzione indicata dai punti scritti fino a qui? A me sembra proprio di no, anche se, a mio parere, essi sono ineludibili in rapporto alla trasformazione di questo nostro casino-mondo nel luogo-tempo dell'amore tutto compiuto in tutti.
Il Papa, unica voce di Sinistra in questi squallidi tempi di dominio incontrastato di mammona, (si vede che ha dedicato un po’ del suo tempo a leggere il Vangelo) insiste sulla bontà di Dio che perdona sempre e comunque tutti, e sulla necessità della speranza. Io vedo invece un'estrema necessità non di speranza, ma di indignazione; e lo invito a rinfrescarci la memoria, a noi a lui stesso e al vertice di S.R.Chiesa, sul destino che la Parola riserva al ricco epulone, dato che ai piedi del nostro tavolo, di poveri Lazzari è piena la Terra.
La mia speranza è quella che, pur non sapendo da dove si viene, noi arriviamo a capire il dove si deve andare, e che scegliamo il Progetto che dà il senso alla nostra vita: togliere sofferenza e rendere il necessario e la gioia accessibili a tutti. Io lavoro per questo, e la speranza non la vivo, ma cerco di costruirla. Spero che altri, che molti altri, facciano lo stesso.......
Mario Mariotti



Sabato 19 Aprile,2014 Ore: 17:05
 
 
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