- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (448) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Quale Dio e quale Gesù?  ,di Mario Mariotti

Quale Dio e quale Gesù?  

di Mario Mariotti

Se uno si mette a pensare, si accorge non solo che il Dio dell'Antico Testamento è diverso dal Dio di Gesù, ma anche che nei Vangeli vengono date, del Signore, due versioni diverse, una religiosa e una laica. Probabilmente questo rispecchia i due modi diversi di intendere, di concepire la Divinità da parte degli uomini.
Da una parte l'Altissimo, e noi suoi sudditi e servi ad adorarlo ed a pregarlo; dall'altra il Padre e noi suoi figli come Gesù, quando amiamo e serviamo non Lui, ma il nostro prossimo. Ancora: da una parte il Signore, figlio unico, l'Agnello che toglie i peccati del mondo e che fa i miracoli; dall'altra il laico Gesù che si pone come figlio e fratello nostro quando amiamo e condividiamo, e ci dice che se faremo questo, compiremo dei miracoli più grandi dei suoi. La situazione è complessa e semplice insieme, e allora proviamo a riflettere.
Intanto c'é da dire che il Vangelo ci é stato raccontato senza la chiave per capirne i messaggi: la conoscenza della cultura religiosa nella quale si inseriva ed operava Gesù. Il Vangelo stesso, poi, non ne possiede con chiarezza le chiavi, perché esso é frutto dell'esperienza e delle riflessioni delle prime comunità cristiane, che erano fortemente condizionate da tale cultura religiosa, il Signore cercava di demolirla, ma essa era talmente forte da criptare, quasi da cancellare i messaggi che Lui voleva mandare.
Prendiamo ad esempio il miracolo della guarigione del paralitico. L'evangelista racconta l'evento focalizzando il miracolo, forse non coglie con chiarezza lui stesso il messaggio in esso incluso. Gesù dice al paralitico guarito di prendere il letto ed andarsene. Fare questo, in quella cultura, era un peccato, era una grossa bestemmia, perché di Sabato, giorno dedicato a Dio, non si poteva fare niente, neanche il bene, e Mosé aveva fatto lapidare un disgraziato che raccoglieva legna in quel giorno.
Per gli ascoltatori, allora, Gesù stava incitando a delinquere. In tale occasione in quell'evento tradotto in miracolo, il Signore stava invece mandando un altro messaggio che era dirompente in rapporto a quella cultura, e cioè che il sabato é per l'Uomo, e non viceversa.
Secondo me, gli stessi Vangeli fanno fatica a cogliere questo “nuovo di Dio” annunciato da Gesù. Essi tendono a fare di Gesù il Figlio unico di Dio, e danno forza a questa lettura di Lui raccontando tutti i miracoli che faceva. La laicità del Signore era una novità troppo destabilizzante e dirompente anche per gli evangelisti e le loro comunità. Il significato incluso nell'annuncio di Gesù, che Dio era suo e nostro padre, che quando noi amiamo e condividiamo é Lui che opera, e noi siamo Suoi genitori e fratelli, non é ancora stato capito dopo 2000anni.
Esso fa cadere la distinzione divino-umano a favore della laicità; sacralizza la laicità, l'umanità. Gesù cerca di demolire la visione religiosa di Dio: accoglie gli emarginati e gli impuri, perdona, si oppone alla lapidazione dell’adultera, accoglie i lebbrosi che la Legge di Mosé cacciava dalla città, rifiuta la violenza, si dichiara venuto per servir e non per essere servito.
I Vangeli danno risalto ai miracoli, che, secondo me, indeboliscono la Verità, e quindi sono essi stessi complici di una visione religiosa di Gesù che maschera e tradisce sostanzialmente il motivo per il quale Lui si è incarnato che era quello ed è quello di liberarci dalla religione. Al tempo stesso però, anche se con minor rilievo, essi Vangeli ne fanno trasparire, intravvedere la laicità: “la vera preghiera é l'amare”, “il sabato é per l'Uomo”, “il primo comandamento non é Ama Dio e il prossimo, ma ama il prossimo come Dio lo ama”, “il figlio dell'Uomo é venuto per servire e non per essere servito”, “chi ama mi é padre, madre, fratello e sorella”, “se amerete, farete dei miracoli più grandi dei miei”e via di seguito.
Tale laicità la capirono benissimo i custodi della Legge, che rappresentano tutti i sacerdoti di tutti i tempi; videro in essa un pericolo mortale per loro, e appena ci riuscirono, il Signore lo fecero assassinare per procura, strumentalizzando il popolo contro la Verità. Anche le due visioni divergenti sulla nostra condizione esistenziale, o di sudditi-servi o di figli, che sono compresenti nei Vangeli, sono la prova che, del Signore, essi danno due letture diverse, e quindi che essi stessi vanno sempre presi in spirito, e mai alla lettera.
Sottesa alla figura del suddito-servo c’è la visione religiosa. I servi, che devono stare pronti per l’arrivo improvviso del padrone, esprimono il messaggio che la morte ci può cogliere di sorpresa, e che noi dobbiamo essere puri e senza peccato per l’al di là. Sottesa alla condizione di figlio c’è la logica dell’Incarnazione, di cui il Signore è paradigma. Qui non c’è il Creatore e la creatura, la creatura che ama il Creatore che opera e costruisce il Regno.
Tutto questo implica una rivoluzione talmente profonda, da destabilizzare tutto quanto, e siccome è costosa, nessuno la vuole fare propria. La visione giusta però non possono essere entrambe, ma solo quella di figlio, e l’incarnazione dello Spirito è il nostro compito, essendo noi le potenziali mano dell’amore di Dio per noi; e Gesù è venuto per dirci questo, e per porsi quale modello dei pensieri, dei giudizi, delle scelte che incarnano lo Spirito.
Il laico Gesù, spesso contaminato dalla cultura religiosa delle prime comunità, fra le righe del Vangelo ci vuole dire questo. Il nostro rifiuto ad ascoltarlo ci ha portati, e continua a portarci, al negativo di oggi, all’assenza di amore incarnato, all’inferno che è sotto i nostri occhi, anche se ci hanno condizionati a non saperlo vedere. Oggi soprattutto, tempo in cui la Verità è sistematicamente bestemmiata, l’etica irrisa, la menzogna, la corruzione, la rapina ai vertici del potere.
Domani, se riusciremo a dar corpo a questa Verità, a determinarci come figli, il Regno è già fra noi, anche se ora è nascosto ed asfittico, potrà aprirsi il futuro, nel quale ogni vivente, anche i minimi, potranno fruire della ricchezza dei doni dell’Amore incarnato.
Mario Mariotti



Sabato 11 Gennaio,2014 Ore: 17:10
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info