- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (351) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La radice del male,di Mario Mariotti

La radice del male

di Mario Mariotti

Una delle prove più indicative dell’alienazione ed anche dell’assurdità della religione – che non è cristianesimo – è la preghiera per la pace. Mettiamoci anche il digiuno, che fra i popoli ricchi fa sempre bene. Il credente prega Dio e digiuna perché Lui conceda la pace agli uomini, che sono, per la ennesima volta, sull’orlo di un conflitto armato dagli esiti imprevedibili, sempre e comunque negativi, inutili, controproducenti. Questa è una preghiera analoga al “Padre Nostro”, nella quale chiediamo a Uno, e lo preghiamo, perché faccia quello che Lui vuole fare: sia fatta la Tua volontà.
Siamo proprio sicuri cha la nostra testa funzioni bene, o piuttosto lei non avrà mandato la logica aristotelica, per quanto riguarda il principio di non-contraddizione, a pascolare su un altro pianeta di difficile identificazione? Potrà mai Dio volere la guerra, volere che una parte dei suoi figli la faccia a danno di altri suoi figli; volere o anche solo permettere, questa estrema violenza che bestemmia più di ogni altra cosa l’umanità dell’uomo, e quindi, in definitiva , anche Lui stesso?
E dato che Lui non vuole la guerra, ma essa c’è, non dovrebbe essere chiarissimo che essa non dipende da Lui? Non sarebbe forse come se io dicessi ad un mio amico, che vive la condizione del padre, come se lo pregassi di non ammazzare i suoi figli, e di non lasciare che si ammazzino fra di loro? Non è questo un assurdo, una preghiera assurda? Potrebbe la volontà di Dio. La Sua intenzione, essere determinata in questa direzione, per cui la preghiera di una parte dei suoi figli Gli farebbe cambiare idea, e, in seguito, concedere loro il dono della pace?
Il qualcosa che non funzione è originato dalla certezza che la religione propina a coloro che si affidano a lei, che tutto quanto succede, sia esso positivo o negativo, è sempre volontà di Dio, o avviene col Suo permesso o consenso. La religione, infatti, si sostiene sul pilastro dell’onnipotenza e della bontà di Dio; e lei si pone quale mediatrice fra bontà ed onnipotenza ed il popolo dei fedeli, che invita a pregare. La preghiera richiamerebbe l’attenzione di Dio, distratto in altri pensieri; modificherebbe la Sua volontà, Lui concederebbe la grazia, o il miracolo richiesto da coloro che Lo pregano. Evidentemente, a questo punto, appare chiaro che noi di Dio non abbiamo ancora capito la verità fondamentale: Lui è puro Spirito, la sua bontà e onnipotenza passano per le nostre mani.
Ed ecco di seguito la conseguente domanda: dato che è assurdo che Dio voglia o permetta la guerra fra i suoi figli, e dato che essa guerra sta accompagnando e insanguinando tutta la storia dell’umanità, quante guerre ci vorranno ancora perché noi capiamo che la guerra è non-volontà di Dio, che non dipende da Lui, che essa è causata dalla nostra soggettività strutturalmente maligna, e dalle espressioni politiche, economiche e culturali che hanno in lei la radice?
La presenza in tutta la storia umana della violenza, della sopraffazione, della guerra, non sta forse a dimostrare che Dio è solo buono, ma non onnipotente, oppure che la Sua onnipotenza non è assoluta, ma passa per le nostre mani, passa per l’incarnazione da parte nostra della Sua volontà, passa per la nostra determinazione ad amare e condividere, a saperci mettere dalla parte degli altri e a fare a loro quello che vorremmo ricevere da loro? E non sarebbe fondamentale, nella preghiera del “Padre Nostro”, che l’evangelista dice di esserci stata insegnata da Gesù stesso, la presenza, dopo l’enunciato “sia fatta la tua volontà” di quel “da noi” cambia l’indirizzo della stessa preghiera, perché a fare la volontà del Padre dobbiamo essere noi, e quindi essa non va indirizzata a Lui, ma a noi stessi? Il Padre Nostro è forte per il titolo, per le prime due parole. Ad esse è sottesa la realtà, annunciata da Gesù, della nostra condizione esistenziale di figli di Dio come Gesù, di “corpus Domini”, di mani dell’amore di Dio per noi.
Quando, e solo quando, noi amiamo, serviamo e condividiamo, quando viviamo la compassione ed il rapporto positivo con l’affamato e l’assetato, in quel momento è Dio che opera attraverso di noi, è lo Spirito che viene materializzato da noi e porta il necessario e la gioia agli altri viventi.
Il resto del “Padre Nostro”, per me, non viene da Gesù, ma da quello che di Lui aveva capito la prima comunità cristiana di cui l’evangelista è espressione e relatore. Gesù, secondo me, avrebbe detto: “Padre nostro che sei nel profondo di noi stessi, facci capire che sono le nostre opere a santificare il Tuo nome, che siamo noi a dover costruire il Tuo Regno, che siamo noi a dover incarnare la Tua volontà sulla terra.
Allora daremo il pane quotidiano ai nostri fratelli, e il nostro ci verrà da loro; e i nostri debiti li dovremo appianare non con Te, ma con loro, facendo loro quello che vorremmo ricevere da loro”?.
Ma torniamo, a questo punto, alla preghiera per la pace. Anche lei va bene, ed io non la contesto: coloro che tengono rincoglionita l’opinione pubblica per poi far seguire ciò che corrisponde ai propri disegni, sanno bene che, nella nostra pseudo-democrazia, essa opinione è molto importante. Vedendo che in tanti sono contrari, loro forse cambieranno idea, e questo per opportunismo, per non perdere consenso e voti. Ma poi, purtroppo, torneranno alla carica. Perché l’economia dei ricchi tiri, prosperi, cresca, gli arsenali militari vanno smaltiti, in modo che la produzione degli strumenti di morte non si arresti, continui, produca profitto.
Il capitalismo, il mercato, la competizione, dogmi ormai globalizzati, sono tre cancri che lavorano in modo che le micro cellule maligne, i ricchi sempre più ricchi, succhino il sangue ed impoveriscano lo sterminato popolo dei poveri, che diventano sempre più poveri.
La ricchezza genera potere, il potere attraverso l’informazione manipolata da lui crea nella base il consenso a lui stesso; i poveri vivono l’inferno col proprio consenso e contributo. La trinità maligna genera strutturalmente l’ingiustizia; essa è la prima violenza e la madre di tutte le altre, fino all’estremo della guerra.
È vero che, piuttosto che il silenzio-assenso per le porcate dei ricchi e dei potenti, sono già molto importanti anche la preghiera ed il digiuno per la pace, ma bisogna sapere che, otre alle guerre dichiarate, ci sono anche quelle silenziose e legali, che lasciano morire col gas della miseria e della fame migliaia di piccini ogni giorno.
Il desiderio di ricchezza, realizzato dai ricchi e condiviso anche dai poveri, inclusa la stessa Chiesa, è la radice del cancro. Gesù i ricchi li sistema bene: quelli hanno la suit prenotata nella geenna, con qualche problema alle dentiere stridenti; ma la maggior parte di chi si dichiara credente in Lui, di fatto l’ha transustanziato in mammona, ed ha cambiato il “Beati i poveri per scelta” nel “Beati coloro che riescono a diventare ricchi”.
Finché non metteremo a punto una chemioterapia efficace, il cancro continuerà a lavorare, e la guerra ogni tanto si aggiungerà ad una situazione che, per i poveri, i fuori mercato, i non-garantiti, è già oggi, e da tanto tempo, un inferno.
Mario Mariotti



Venerdì 04 Ottobre,2013 Ore: 19:03
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info