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www.ildialogo.org Parola di Dio secondo l'uomo,di Mario Mariotti

Parola di Dio secondo l'uomo

di Mario Mariotti

Leggo su ADISTA I2 una riflessione di Ariel Alvarez Valdes sul problema del male nel mondo. Come ci dice l'autore, il male secondo l'Antico Testamento è opera di Dio, è sua volontà, per punire e per correggere sia il suo popolo che i suoi nemici. Gesù denuncia radicalmente questa logica, e ci fa sapere che da Dio viene solo il bene; che Lui é Amore incondizionato per tutte le proprie creature; che ci e Padre, e che il male non viene da Lui. Per confermare questa tesi, Valdes cita la cattiva traduzione delle parole di Gesù nel Vangelo di Matteo 10,29. “Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia”. L'autore ci fa sapere che questo enunciato contiene un errore di traduzione. L'originale greco dice solo che neppure un passero cadrà a terra senza il Padre; e non dice: senza che lo permetta il Padre.

I traduttori della Bibbia avevano pensato che Matteo avesse dimenticato il verbo, e decisero di aggiungerlo loro. Io penso che le tre parole aggiunte: “che lo voglia” siano una delle radici di quel concetto di Dio per liberarci dal quale il Signore si è lasciato inchiodare, ma dal quale noi, fino ad oggi, non siamo ancora riusciti a liberarci. Gesù ci voleva far sapere che neppure una piccola vita cade, che neppure una piccola vita muore senza il Padre, senza che Dio cada insieme a lei, senza che Dio le sia vicino, senza che Dio l'accompagni, senza che Lui soffra con lei.

L'aggiunta “che lo voglia” fra il “senza” e “il Padre” rovescia radicalmente il messaggio, e a Gesù viene fatto dire che anche la sofferenza, il male, la morte sono volontà di Dio, o avvengono perché Lui le permette. Tre parole aggiunte ci fanno passare dalla teologia dell'Incarnazione a quella dell'alienazione, dal Dio di Gesù alla concezione religiosa di Dio secondo la logica dell'Antico Testamento. Partendo da questa cattiva traduzione, da questa aggiunta alla Parola di Dio che riesce a falsarne in modo blasfemo la sostanza, perché un conto è un Dio vicino alla creatura che soffre con lei, e un altro conto e un Dio che fa soffrire o permette che soffra la propria creatura, si possono fare varie considerazioni di non trascurabile rilievo.

La prima e quella che bisogna entrare nell'idea della necessita di non assolutizzare la Parola. Essa va presa in spirito e non alla lettera. Presa alla lettera, inclusa la cattiva traduzione, uno si ritrova a fare i conti con un Dio che poi viene contraddetto in tanti altri punti della Parola stessa. La seconda è quella che tante volte al Signore viene fatto dire quello che, attraverso di Lui, vogliono comunicare coloro che lo traducono e dicono di riportarne i messaggi.

Qui la prima cosa che mi viene in mente é il racconto secondo il quale il Signore avrebbe consegnato a Pietro, e quindi alla Chiesa, le chiavi del Regno dei Cieli. Se questo episodio fosse vero, e Gesù avesse pronunciato veramente quelle parole, vedendo come esse sono state usate nei secoli fino ad arrivare ai giorni nostri, Lui non riuscirebbe a darsi pace, e gli toccherebbe di autopunirsi per l'eternità senza trovare un confessore che Lo assolva.

A parte l’assurdo logico di un Dio che delega le proprie funzioni ad una casta sacerdotale che ne assume le funzioni in termini vicariali, il che significa che è lei chiesa a giudicare e ad operare perché Lui non c'é, e non si sa bene dove sia andato a finire, come avrebbe fatto, mi chiedo io, il Signore a non intervenire, quando vedeva i propri delegati torturare ed arrostire il prossimo in Suo nome, quando vedeva l'amore prostituito in ricchezza e potere, quando si vedeva usato dalla casta per ingrassare il Vero dio della casta, sua santità mammona?

Ma ora passiamo ad altro. Penso all'episodio della Trasfigurazione. Possibile, e probabile, una piacevole ed interessante conversazione fra Mosé ed Elia, personaggi politici famosi e specializzatissimi nell'uso della violenza contro i propri nemici, ed il Signore, paradigma di non- violenza fino alle estreme conseguenze per Lui, e portatore del messaggio che non ci sono gli eletti ed i nemici, e che tutti quanti sono nostro prossimo?

E che dire dell'elogio della vedova da parte del Signore quando questa, poverissima, al limite della sussistenza si privava del necessario per arricchire quel Tempio che allora era la più ricca banca del

Medioriente e del quale il Signore diceva non sarebbe rimasta pietra su pietra, dopo aver preso a scudisciate i mercanti che lo popolavano? Possibile che il Signore arrivasse a contraddire se stesso fino a questo punto, o non è più probabile che l'elogio della vedova gli sia stato messo in bocca dall'estensore di quell'episodio nel Vangelo perché la comunità di cui lui faceva parte voleva stimolare il prossimo alla generosità nei propri confronti?

E che dire dell'uso sbagliato dei tempi dei verbi nel Magnificat, dato che viene messo al passato un intervento di Dio (ha abbassato i potenti e sollevato gli umili) che non é mai avvenuto fino ad oggi e che avverrà solo se i poveri stessi, incarnando solidarietà fra loro, si uniranno e riusciranno in questo modo ad abbassare i ricchi e a mandarli a casa a mani vuote?

E che dire infine della frequente sostituzione del verbo amare col verbo credere, per cui non troviamo scritto “chi ama”, ma “chi crede” avrà la remissione dei peccati, e perfino la vita eterna?

Ci può essere un errore più frequente e al tempo stesso più micidiale di questo, che arriva a permettere la blasfemia di coloro che credono di credere e, al tempo stesso, forniscono zelante servizio a sua santità mammona, che pensano sia compatibile la fede in Dio e la ricerca della ricchezza e del potere?

Ne ho dette abbastanza; per ora mi sono venute in mente queste contraddizioni, ma ce ne saranno sicuramente delle altre. Poche semplici parole messe al posto giusto e nel momento giusto, e tutta l'esperienza faticosa e dolorosa del Signore viene travisata, prostituita, usata nella direzione opposta a quella per la quale a Lui aveva sofferto e si era lasciato assassinare.

Il messaggio dell'Incarnazione dematerializzato in religione; il Dio di Gesù trasformato nel Dio di Mosè; la casta ad usare i poveri per arricchire se stessa. Come sarebbe semplice la Verità; quante acrobazie per travisarla e rifiutarla; e quanta fatica per porsi alla sua ricerca .....

Mario Mariotti




Sabato 08 Giugno,2013 Ore: 16:22
 
 
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