- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (288) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dal credere al fare,di Mario Mariotti

Dal credere al fare

di Mario Mariotti

Ecco un'ipotetica conversione dello spirito umano che parte dal concepire il Dio religioso, passa per il Dio di Gesù, arriva a vivere lo Spirito secondo il paradigma Gesù.

Partiamo dal Dio religioso. Egli é l'Altissimo; é onnipotente e buono, tutto dipende dalla sua volontà misteriosa; é il Dio dell'Alleanza col suo popolo eletto, benedice gli eserciti, usa la violenza contro i suoi nemici, vuol essere dapprima creduto, poi adorato, poi ringraziato, poi placato quando é adirato, ed infine pregato.

Ogni tanto, raramente, concede un miracolo. Distingue i credenti dai non credenti, i puri dagli impuri; giudica, minaccia, ma poi perdona sempre, a condizione che il peccatore usi dei meriti del proprio Figlio, lasciato assassinare a questo scopo. Incorona i re e gli imperatori; sacralizza i potenti di questo mondo che sono anche ricchi; la sua benedizione porta benessere e ricchezza a coloro che lo temono; si lascia manipolare dalla casta dei suoi sacerdoti, che lo rendono presente nel prodigio della transustanziazione ed efficace nei sacramenti.

Alla fine dei tempi se ne starà assiso sull'altissimo trono, e godrà del fatto che tutti gli occhi dei viventi passati per la grande tribolazione, cioè i nostri, saranno rivolti a Lui, e si sazierà di onore e di gloria per l'eternità.

Ora passiamo al Dio di Gesù. Il Signore, essendone il Figlio, é la persona più autorevole fra coloro che hanno parlato di Lui. Gesù ci rivela di esserne figlio, e che Dio è padre anche di tutti noi. Lo invoca come Padre nostro, e ad un certo punto dice che chi ha visto Lui stesso, ha visto il Padre, essendo i Due una cosa sola; essendo, il Secondo, l'incarnazione del Primo, la Sua manifestazione nella terra dei viventi.

E qui, subito, non si parla più di Altissimo, ma di Uno che é venuto per dare testimonianza alla Verità, e soprattutto, che non é venuto per essere servito, adorato, ringraziato e cosi via, ma per servire, per servire l'uomo, oggetto, assieme a tutti i viventi, dell‘amore incondizionato del Padre-Creatore per tutte le sue creature. Vedere Gesù, allora, significa vedere Dio, e ascoltare il Signore significa ascoltare Colui che l'ha mandato.

E come si presenta allora il Signore? Come l'esatto opposto del Dio religioso. É paradigma di accoglienza, di amicizia, di bontà, di compassione, di amore, di condivisione, di rifiuto assoluto della violenza, di comunione con gli emarginati, di rifiuto a giudicare le persone e di profezia sulle condizioni che permettono o impediscono allo Spirito di esistere e di operare. Gli Evangelisti gli attribuiscono dei miracoli, forse credendo che essi Gli avrebbero dato più autorevolezza. Il Signore, invece, ci dice che se faremo la volontà del Padre, in quel momento ed a quella condizione saremo anche Suoi figli, e, amando e condividendo, faremo miracoli più grandi dei Suoi.

E alla fine il messaggio più prezioso; la necessità che noi ci liberiamo dalla concezione religiosa di Dio; che la separazione dell'uomo da Dio e la mediazione fra i due soggetti della casta sacerdotale non é secondo la Verità; che noi siamo le mani dell’amore di Dio per noi; che noi siamo l'interconnessione necessaria ed indispensabile perché Lui possa esistere ed essere operativo nel mondo in modo da portare a compimento la creazione nel Regno dell'Amore tutto compiuto in tutti.

Nel Signore non c'e onnipotenza, ma solo bontà; ed è solo l'Amore, usando lo strumento dell'intelligenza e della razionalità, che può diventare efficace e portare il necessario e la gioia ad ogni vivente. Ecco, allora, che il Signore ci traghetta dalle sponde del Dio religioso, popolate di re, di imperatori, di ricchi, di potenti, di eserciti benedetti, di guerre giuste, di crociate contro gli infedeli, verso la terra dei poveri, degli umili, dei fuori-mercato, che pian piano, incarnando Amore e Condivisione, cioè Lui stesso, si stanno costruendo un futuro positivo, accogliente per tutti i viventi, anche per i minimi.

In questa nuova terra io mi ci sono trovato quasi senza accorgermene. É stata la porta della compassione che mi ha fatto entrare nell'impegno dell'Incarnazione. La divisione fra Dio esterno e Dio interno a noi stessi si é dissolta; gli occhi si sono rivolti dal cielo alla terra, ad esprimere solidarietà ed aiuto ai viventi in difficoltà, ostaggi della sofferenza e dell'emarginazione. É stato come il passaggio da suddito a compagno, ad amico di uno Spirito che ama come me attraverso di me; ha le mie paure, i miei desideri, risponde alle mie domande dicendomi che la risposta si trova costruendo solidarietà, amore e condivisione. Mi dice che la Sua esistenza dipende, è nel mio amare e condividere.

A Lui rivolgo solo le domande ultime: perché la morte e strutturale alla vita? Perché anche per amare e condividere é necessario nutrirsi e quindi portare dolore ad altri viventi? Perché il creato é una lotta per l'esistenza che include strutturalmente la morte, e se anche arrivassimo che ognuno si fa pane per gli altri e gli altri per lui, e quindi regnasse la compassione e l'amore, questo non impedirebbe la vecchiaia, la perdita delle persone care, la provvisorietà della serenità e della gioia, dell'esistere e dell'amare, l'impossibilita che il finito diventi infinito? Lui non mi risponde, perché forse si pone le stesse domande e sta cercando, con me le risposte, che forse passeranno per la mia maturazione e trasparenza a Lui. Per il resto non mi viene di pensare a Lui.

Sono Suo strumento sia che lo sappia e sia che lo ignori; il mio sguardo ed il mio impegno sono rivolti agli altri, a togliere sofferenza, a contrastare il dolore, a darmi da fare perché il necessario e la gioia siano accessibili a quanti più viventi sia possibile.

Provo tanta ansia e tenerezza anche per le bestioline, perché le vedo esposte all'indifferente crudeltà degli uomini, di coloro che dovrebbero essere immagine di Dio e invece le trattano come gli Ebrei ad Auschwitz o come i fuori-mercato della grande favela del Sud.

Vedo anche la sofferenza delle piante e dell'erba quando hanno sete, e quando vedo segare alla base gli alberi giganteschi della foresta amazzonica, capolavoro costruito dalla natura in anni, decenni e secoli, mi sembra un’operazione blasfema, come quelli che fanno combattere i cani, i galli, i tori nell'arena.... `

Mentre cerco di essere come il Buon Samaritano, laico che si prende cura delle vittime dei briganti e della crudeltà della natura, mentre sono strumento dello Spirito nel momento che amo e condivido, mosso dalla compassione, mi sembra che tutto quanto mi circonda di fatto io stia bestemmiando, lo Spirito: il progetto maligno del Beati gli indefinitamente ricchi sta contaminando tutto e tutti; il gratuito e la solidarietà si vanno dissolvendo; la crudeltà alienata dei viventi fra loro non trova dei limiti; in termini religiosi potrei dire che la nostra civiltà, economia, politica e cultura sono poste nel Maligno.

Termino la riflessione riconfermando però quello che in tante altre occasioni ho ripetuto: il vivere lo Spirito seguendo il paradigma Gesù, laico che divinizza la laicità e laicizza la divinità, è una prassi che ha una, validità intrinseca; il credere rimanda alla religione, il fare, cioè l'amare e condividere, rimanda all’Incarnazione, ed é quest'ultima che va portata avanti. Anche se tutta l’ipotesi della conversione dal Dio religioso allo Spirito fosse dell’irrealtà, la prassi resta valida: Dio non va creduto, ma costruito, la sofferenza va tolta, il necessario e la gioia portati ad ogni vivente. Il fondamentale resta questo e va perseguito finché rimane la forza di continuare.

Mario Mariotti




Venerdì 04 Gennaio,2013 Ore: 17:30
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
La parola ci interpella

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info