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www.ildialogo.org Il progetto dei progetti,di Mario Mariotti

Il progetto dei progetti

di Mario Mariotti

Siccome io faccio parte di quella congrega degli illusi che pensa che la TV potrebbe essere uno strumento di informazione, e non solo di rincoglionimento del prossimo, ieri, accidentalmente, ho avuto l’opportunità, ascoltando due diverse trasmissioni, di confermarmi nell’idea che il rincoglionimento prevalga in modo determinante sulla funzione dell’informazione.

In una c’era un prete che commentava la parabola del Buon Pastore, e voleva trasmettere il messaggio che, per il Signore, ciascuno di noi è importante, e che quindi possiamo stare tranquilli perché Qualcuno ci ama, e provvede affinché noi abbiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Nell’altra c’era l’ex consigliere delegato della Fiat, sopravvissuto alla valanga di sesterzi che gli era piovuta addosso come liquidazione dopo anni di lavoro pagati alla Marchionne, e costui lanciava il messaggio che la competitività è fondamentale, e che bisogna combattere per prevalere, e che bisogna competere senza perdersi d’animo, come fanno purtroppo quei milioni di giovani e adulti disoccupati che ormai hanno rinunciato e continuare a cercare una cosa, il lavoro che diventa sempre più inaccessibile.

Ed io, dopo essermi incavolato, riflettevo fra me, e mi chiedevo, come potremo mai uscire dal casino in cui ci troviamo con questi tipi di encicliche, e con questi tipi di maestri e lanciare i suddetti messaggi dai tubi catodici onnipresenti e onnievaquanti delle TV. Il Buon Pastore ci ama tutti, ama tutte le sue pecorelle, e, se ne perde una, va a cercarla finché non l’ha ritrovata; e quindi, per Lui, ciascuno di noi è importante; e la conseguenza logica di tutto questo è che la Sua protezione ed il Suo aiuto non ci mancheranno mai…

Strano, ma si di vede che sia il Buon Pastore, che il prete che sta riferendo di Lui, sono entrambi portatori del difetto della distrazione! Il primo perché lascia che ogni giorno 20 mila dei suoi agnellini muoiano per la mancanza del necessario; e il secondo perché si dimentica di evidenziare questa terribile realtà, che mette in discussione la bontà del Pastore, e ci dice che il Pastore opera in modo diverso.

Il pensionato di platino, da parte sua, ci invita tutti a competere e a combattere, e ben si guarda dall’invitarci tutti ad unirci, a collaborare e cooperare per risolvere i problemi che ci assillano.

Se la gente facesse questo, occupati e disoccupati, di unirsi, collaborare e cooperare, affinché il diritto umano fondamentale al lavoro, sancito anche dalla nostra Costituzione, venisse garantito tutti ed esigesse dalla classe politica il rispetto di tale dettato costituzionale, le cose potrebbero cambiare radicalmente, e lo stesso Pensionato si ritroverebbe la liquidazione decurtata del 95%, e una pensioncina come tutti i comuni mortali, ed io aggiungerei anche una penale, per l’aggravante del reato di tentato rincoglionimento del prossimo!

Come faremo mai, mi dicevo, con questi tipi di maestri, a sperare in una trasformazione positiva della realtà attuale; come faremo mai a costruire quel Regno, il nostro mondo trasformato secondo Dio, se l’informazione che dovrebbe coscientizzarci continua ad alienarci con dei messaggi che sistematicamente bestemmiano la Verità? Che il Buon Pastore sia buono e vero, ma finché non capiremo che la Sua bontà passa per le nostre mani, che noi dobbiamo vivere la resurrezione del Signore come nostro compito che Spirito è Amore, e che tocca a noi dar corpo, dar vita all’Amore nel mondo, il Salvatore continuerà a non salvare e gli agnellini, sue creature, a morire.

E finché noi continueremo a dare credito a coloro le cui ricette, invece di risolverli i problemi li hanno creati possiamo stare tranquilli che il liquame che ci circonda e ci travolge, sarà garantito per omnia saecula saculorum amen! Qualcuno si meravigliava tra i miei lettori, perché nei miei scritti me la prendo a volte anche con i poveri. Passi la condanna del ceto medio, che può trovare giustificazione nel fatto che è lui a permettere ai primi, che sono pochi, di fottere gli ultimi, i poveri, che sono la stragrande maggioranza della popolazione del Pianeta.

Ma perché prendersela con i poveri? Ecco Alcuni dei perché, che hanno tutti quanti la loro giustificazione. Il primo è quello che essi, dal tempo di Ur dei Caldei, continuano ad ascoltare e a dare credito ai ricchi ed ai sacerdoti. Costoro, anche se dicono cose giuste, non servono, ma si servono della Verità per nutrire ed ingrassare sé stessi. Da loro non può venire la soluzione dei problemi, perché costituiscono, essi stessi, il problema, che nessuno, fino ad oggi ha avuto la lucidità di risolvere.

Il secondo è quello che, da poveri quali sono, non hanno la lucidità di pensare a coloro che hanno meno, che sono più poveri di loro stessi. Il lebbroso è ultimo, la moglie è più ultima di lui, ed il loro cagnolino è più ultimo di entrambi. Anche questo non funziona più. Poi, altro negativo, è che essi, invece di vedere nel ricco uno che ha praticato lo scambio ineguale, e quindi ha rubato, non solo lo disprezziamo, ma al contrario lo invidiano.

Il “beati i poveri per scelta” del Signore è un progetto che vale per tutti, anche per i poveri; e questo bisogna che arrivino a capirlo. Poi non vedono nell’ignoranza il più pericoloso dei vizi capitali. L’ignorare sia i propri diritti che i propri doveri, ci porta a come siamo messi oggi in Italia. La Repubblica non è più fondata sul lavoro, ma sulla speculazione finanziaria delle Borse e delle Banche. La giustizia sociale è diventata un fossile da quando è caduto il muro di Berlino; la classe politica ha raggiunto un livello di corruzione tale, che uno si deve andare a confessare se ha rubato troppo poco!

Coloro che sono morti nella Resistenza per darci la Costituzione, la vedono stravolta e bestemmiata oggi da quei ricchi e da quei potenti che, al loro tempo, si vestivano da fascisti e, oggi, hanno cambiato abito; e il tutto nell’indifferenza e nell’alienazione di quei cittadini che dovrebbero eleggere una classe politica il cui primo compito avrebbe dovuto essere proprio quello di attuare la Costituzione stessa!

Altri difetti? Mancanza di memoria storica, fiducia acritica nei leader politici e religiosi, delega a loro della ricerca della soluzione dei propri problemi, il vantaggio personale quale primo motore dell’impegno, e poi, raggiunto questo, stop. Nessuna resistenza al negativo che incombe, indifferenza, rassegnazione, il prossimo come nemico… Mi fermo qui. C’è una solo cosa da dire, per alleggerire il peso della responsabilità dei poveri: l’informazione l’hanno sempre avuta in mano i ricchi, i potenti ed i preti; e loro, i poveri, hanno fatto e fanno una tal fatica a reggere il ritmo per sopravvivere, che ormai non hanno neppure più il temo di riflettere, e quindi continuano a dare credito a coloro che li fottono.

Tuttavia se si vuole rompere il cerchio, se si vuole costruire un futuro meno schifoso di quello che si prospetta, il problema dei problemi, il progetto dei progetti rimane la coscientizzazione dei poveri che avrebbero il potere, essendo la stragrande maggioranza del genere umano, di costruire un mondo secondo quella giustizia sociale e quella libertà dal bisogno che è la precondizione della vera libertà, e invece continuano a non opporre resistenza, a invidiare i ricchi, a credere nei preti, a dimenticare quelli che sono rimasti indietro.

Questo mio sfogo può servire a ribadire la priorità del progetto dei progetti!

Mario Mariotti



Venerd́ 29 Giugno,2012 Ore: 09:59
 
 
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