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www.ildialogo.org L’evoluzione della Verità,di Mario Mariotti

L’evoluzione della Verità

di Mario Mariotti

Proviamo, cari lettori, a pensare come erano la società e la cultura al tempo in cui il Signore si fece carne ed abitò fra noi. La schiavitù, la divisione degli uomini in liberi e schiavi, era presente e veniva considerata normale, fisiologica. I diritti umani fondamentali erano indeterminati e sconosciuti. La crudeltà, la violenza, la tortura erano esse pure considerate fisiologiche, (pensiamo alla pena di morte per crocifissione), e venivano praticate senza creare scrupoli alla coscienza di nessuno.

Assurdo poi pensare che fosse un problema la violenza e la crudeltà praticate sugli animali: tagliare la gola ad un agnellino, candido batuffolo senziente del miracolo della Vita, o buttare un pesce dalla rete ad un qualche contenitore a soffocare boccheggiando per trattenere la vita che se ne andava, era la più perfetta ed etica normalità.

Le differenze fra le condizioni di vita degli schiavi e quelle degli uomini liberi erano abissali; quelle fra i ricchi e i poveri esse pure considerevoli, anche se meno marcate di quelle fra i primi e gli ultimi di oggi. Non esisteva il problema ecologico dell’inquinamento, essendo bassi i consumi e pochi i rifiuti; ma l’agricoltura e la pastorizia avevano esse pure le loro criticità, anche se modeste in quanto gli abitanti del Pianeta erano pochi.

Data questa situazione, non ci si sarebbe dovuti aspettare, con gli occhi e la sensibilità di oggi, che il primo oggetto della denuncia e della condanna da parte del Signore avrebbero dovuto perlomeno sia la schiavitù, sia la violenza e la crudeltà nei rapporti fra gli uomini, e, in generale, il non rispetto della vita, della dignità, dei diritti della persona? No, non è stato così. Tutto questo, a quel tempo, era inconcepibile; queste erano verità incomprensibili e sarebbero risultate non recepibili nel quadro della cultura e sensibilità di coloro che avrebbero dovuto farle proprie.

Se il Signore, che certamente non le poteva digerire, si fosse messo a profetizzare e denunciare in questa direzione, o l’avrebbero subito linciato, o l’avrebbero preso per pazzo, e isolato dalla comunità, con un campanaccio al piede come i lebbrosi. Come ha fatto il Signore a superare questo problema, non virtuale, ma oggettivo? Riassumendo tutto il suo messaggio e la sua esperienza nel comandamento nuovo dell’amore, (tradotto in termini laici, nel fare agli altri ciò che si vorrebbe ricevere da loro.)

L’“amatevi fra voi come io vi ho amato” è il motore generatore che mette in moto quella crescita della sensibilità e quella ricerca della coerenza che mettono i discepoli, cioè noi, in grado di fare dei miracoli, come Lui stesso ha detto, più grandi dei Suoi. Ed ecco, allora, che quello che al tempo di Gesù era incomprensibile, impensabile e non poteva essere oggetto della nostra denuncia. La sensibilità si è approfondita ed affinata; la coerenza è cresciuta; la ricerca teologica ha prodotto dei frutti; e oggi tutti sappiamo, o perlomeno dovremmo sapere, che la schiavitù è un negativo blasfemo, che la pena di morte è disumana, che la violenza, la crudeltà e la tortura devono esser bandite dal consorzio umano; che la prima violenza, l’ingiustizia, va rimossa e sostituita dalla giustizia sociale; che il rifiuto della guerra e degli armamenti che la rendono possibile va globalizzato a livello planetario; che deve essere bandita anche la violenza sugli animali, che sono senzienti come noi, e quindi esposti al dolore e desiderosi d’affetto proprio come noi.

E poi, a questo punto, va aggiunta un’altra considerazione: la crescita della Sensibilità, il suo affinamento, l’approfondimento della coerenza nell’amare non è che abbiano termine. Noi non siamo affatto al capolinea, e non lo saremmo neppure se avessimo superato tutto il negativo cui accennavo più sopra. Dobbiamo ancora andare avanti. Oggi, infatti, abbiamo l’incoscienza di lasciare ancora i diritti umani al cibo, al lavoro, alla salute, all’istruzione, ostaggi della logica di mercato; per cui, prendendo ad esempio quello della salute, noi troviamo normale e fisiologico che il ricco abbia le risorse per curarsi e possa vivere, e il povero debba morire perché non le ha. Questa è una macrobestemmia che riguarda anche i diritti al cibo, al lavoro, all’istruzione, che sono ancora precari o inaccessibili per gran parte dell’umanità.

E questa necessità di andare avanti, di crescere in sensibilità e coerenza nell’amare, mi spinge ad un’altra considerazione: la religione, che ha il vizio di cristallizzare la Verità in Rivelazione, in dogmi, ci mette in condizioni di essere esclusi dall’opera dello Spirito, che alita dove vuole e non deve rimanere fossilizzato in enunciati e formule magiche, che non hanno altro potere che alienare. Se penso che, appena mezzo secolo fa, il Vangelo veniva ancora criptato dall’uso della lingua latina, comprensibile solo alla casta; che la Parola veniva “missa”, mandata, in una lingua incomprensibile per chi avrebbe dovuto praticarla e viverla; e che anche oggi, in tempo reale, la ricerca teologica, vedi Teologia della Liberazione, viene guardata con sospetto, e censurata, se non prende la direzione voluta dalla gerarchia, (cioè dalla Destra, che lavora per la conservazione dell’esistente e dei privilegi ivi contenuti), mi si arrovellano le interiora dall’indignazione. Non posso sfogarmi dicendo che era un’enorme porcata perché l’ordine suino mi incriminerebbe di reato di diffamazione. Posso solo sperare che il Signore arrivi a punirla, la casta, ed i galoppini della stessa, e le pecore alienate che seguono quella razza di pastori, facendo capire loro a vantaggio di chi hanno lavorato, e di quest’ultima considerazione: Gesù, che ha portato Dio nell’al di qua amando e condividendo, è veramente forte!

Il Suo “comandamento” nuovo” ha inclusa la forza del superamento di Lui stesso, e il nuovo che viene aggiunto da noi, dovuto alla crescita della nostra sensibilità e coerenza, è sempre di Lui stesso, che vive ed opera attraverso noi.

Nel messaggio dell’amarsi fra noi come Dio ci ama sono incluse sia la condanna della schiavitù non pronunciata allora, che quella della violazione dei diritti umani e quella della violenza sulle persone, e sugli animali e sull’ecosistema-terra, che, a quel tempo erano inconcepibili, ed oggi si rivelano chiarissime ed ineludibili per noi. È proprio vero che la ricerca deve sempre continuare, e che la Verità va costruita amando e condividendo! La dicotomia Dio-uomo, divino-umano, sacro-profano è una divisione indotta dalla religione, che va superata nel nostro rapporto positivo con l’affamato e l’assetato, seguendo l’esempio del Signore e di tutti coloro che si sono spesi per il bene comune e la crescita del Regno.

Con Gesù la divisione finisce, Dio ci fa sapere che dimora in ogni uomo, e questo nello Spirito che ci dice di fare agli altri viventi ciò che noi vorremmo ricevere da loro. Questo il progetto per fare di tutta l’umanità un’unica grande famiglia, dove anche la piccola vita possa fruire dei frutti dell’amore incarnato….

Mario Mariotti



Sabato 09 Giugno,2012 Ore: 07:57
 
 
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