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www.ildialogo.org La preghiera,di don Aldo Antonelli

La preghiera

di don Aldo Antonelli

Non voglio prendere nemmeno in un minimo di considerazione il richiamo del cardinale di Firenze a pregare per la pioggia. Fa semplicemente senso che quello che dovrebbe essere un educatore alla fede si riduca a fare da rottamatore, anzi da foraggiatore delle derive paganeggianti che serpeggiano sempre più tra i cosiddetti cristiani.

E’ comunque vero che se c'è un momento in cui si sedimentano i nostri pregiudizi, i nostri egoismi profondi e le storture della società che ci ha educato, questo momento è la preghiera, proprio perché essa, presuntivamente, nasce dal profondo dell'essere e, come ogni atto di amore, trascina con sé tutte le nostre limitazioni, le nostre incapacità. Non solo, ma “essa – direbbe padre Balducci -  mette purtroppo un sigillo alle nostre presunzioni perché, essendo un rapporto con Dio, porta chi prega a ritenere che ciò che dice, ciò che esprime, ha su di sé la garanzia di Dio”.

Spesso crediamo di pregare e invece parliamo solo con noi stessi, trasformando la preghiera a mero psicologismo autogratificante. Non basta chiudere gli occhi e stare in raccoglimento per incontrare Dio...

Il pensiero di oggi lo prendo da un libro di Ortensio da Spinedoli, ottimo esegeta.

Scrive a pagina 174 del libro “La tua Parola lampada ai miei passi”:

«La preghiera è il respiro del credente, il segno della sua vitalità, della sua comunione con Dio. Non sempre risolve o può risolvere le situazioni scomode che l'uomo incontra nella sua esistenza, ma abitua a tenersi aperti con il Creatore, in attento ascolto della sua voce, nella più idonea attenzione al suo disegno. Non si può pretendere di cambiare la volontà di Dio, di piegarla al proprio punto di vista, alle proprie vedute; si può riuscire, invece, a portare il volere dell'uomo all'unisono con quello divino. Solo Dio sa ciò che è il miglior bene della creatura. Non occorre ricordarglielo per farglielo sapere; occorre al contrario che l'uomo parli con lui, lo senta per poter capire quanto gli stia dicendo».

Al che, giustamente Bruno Maggioni aggiunge:

«La Bibbia non ci parla di un Dio che ci ascolta, quanto piuttosto di un Dio che ci smentisce. Il dio pagano è compiacente, si fa garante dei nostri progetti: lo abbiamo costruito perché puntellasse le nostre costruzioni! Ci ascolta, ci dà ragione, ma proprio per questo ci tradisce e ci smentisce, ci lascia prigionieri delle nostre illusioni. Il Dio cristiano, non esaudisce i nostri desideri e proprio per questo ci libera e ci salva».

Buon Mercoledì Santo.

Aldo Antonelli



Giovedì 05 Aprile,2012 Ore: 16:36
 
 
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