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www.ildialogo.org "In attesa del nostro "si",di Mario Mariotti

"In attesa del nostro "si"

di Mario Mariotti

É proprio vero che l'uomo é un bipede intelligente: riesce ad usare la Verità stravolgendola in modo da usarla contro la Verità stessa!

Gesù si incarna per dirci che é possibile incarnare amore nell'al di qua, che é nostro compito trasformare questo nostro mondo secondo amore, che siamo noi gli strumenti per costruire il Regno, il nostro mondo secondo Amore; ed ecco subito il parto della nostra intelligenza: mettere le ruote al Regno e spostarlo nell'al di là, trasformandolo nel Regno dei cieli.

Ecco il lampo di genio concepito da S.R.Chiesa, la quale, partendo da questa testata d'angolo intrinsecamente fasulla, alienata e maligna, ha costruito tutto quel castello religioso che sembra avere la forza di resistere per l'eternità; che si nutre della speranza, della buona fede e del sacrificio di tante brave persone, chierici e laici; che le permette di affermare che le porte dell'inferno non prevarranno, e questo perché esse hanno gia prevalso da quando la Parola é stata venduta ai ricchi ed ai potenti, collocato il Regno nell'al di là, trasformato il movimento del laico Gesù in una religione rivelata, l'Incarnazione in religione, la seconda cosa da fare era quella di autocertificarsi quale proprietaria delle chiavi necessarie per accedere al Regno stesso, posto nella nuova collocazione. Trasformato l'assassinio del Signore in un suicidio necessario per costituire il capitale inestinguibile dei meriti del Figlio di Dio trasformati in "grazia", in potere di riconciliazione col Padre, da amministrarsi attraverso i sacramenti; ecco che S.R.Chiesa si pone quale mediatrice fra l’uomo e Dio, e si autoqualifica quale unico luogo che rende possibile la nostra salvezza eterna.

Il lavoro, però, non é ancora finito bisogna mettere a punto anche tutte le virtù necessarie per accedere alla salvezza attraverso i sacramenti, segni efficaci della Grazia, e quindi per accedere al luogo della salvezza eterna dell'animaccia nostra, quel Regno dei cieli che, se non c’era, bisognava inventarlo. Ed ecco le virtù fondamentali per schivarsi le scottature provocate dalla propria collocazione tra le fiamme dell’infermo: l'umiltà, il tenere il becco chiuso; la rassegnazione, l'accettare tutto come volontà misteriosa di Dio; l'ubbidienza, dovuta a chi é custode della Verità e sa più di noi e meglio di noi quello che è il nostro stesso bene.

Ma guarda un po’, sarà pura coincidenza, ma queste stesse virtù sono estremamente funzionali, oltre che alla Chiesa, anche al potere costituito, con il quale lei é entrata in simbiosi dal tempo di Costantino, e col quale vuole fraternizzare per l'eternità. E come fare per rendere la gente dipendente dai sacramenti, come fare per creare il bisogno indotto della mediazione uomo-Dio?

Ecco la prescrizione di precetti assurdi, soprattutto in rapporto all'esercizio della sessualità, che viene demonizzata, tollerata con la stessa frequenza degli anni bisestili, sopportata unicamente perché ci vuole pure qualcuno che metta al mondo i futuri preti. Siccome é impossibile rispettare un precetto assurdo, ecco il peccato, ecco il senso di colpa, ecco il ricorso a colei che viene ritenuta mediatrice del perdono di Dio, ecco la dipendenza del fedele, credente ed ubbidiente, da S.R.Chiesa.

Ora il cerchio é chiuso, l'edificio religioso é completato e perfettamente funzionante; il servizio a Dio può venir snaturato e trasformato in zelante servizio a sua santità mammona, nella più perfetta buona fede della base e con la simonia aggravata e continuata del vertice, della gerarchia, messa in atto con tutti i poteri più schifosi di questo mondo purché non siano di Sinistra!

A questo punto uno potrebbe chiedersi cosa potrebbe succedere se uno applicasse il principio logico di non-contraddizione nella esegesi del Vangelo. Io ho sempre cercato di leggerlo il meno possibile il Vangelo, perché secondo me, la Verità deve essere accessibile anche a coloro che con esso non verranno mai in contatto; tuttavia ho riscontrato una contraddizione radicale anche fra la Lettura che racconta l'investitura di Pietro quale detentore delle chiavi del Regno dei cieli, e quella che definisce il criterio del giudizio finale su di noi.

La prima implica che Dio abdichi da sé stesso e deleghi il potere di giudicare, di legare e di sciogliere, di condannare e di perdonare, ad un uomo, Pietro e successori, che si ritroverebbero depositari del potere di Dio, vicari di Lui, sostituti di Dio stesso; la seconda invece ci fa sapere che i nostri giudici saranno gli affamati e gli assetati; che il fondamentale è il nostro rapporto positivo, di servizio e condivisione, con tutti gli altri viventi del creato; che non saremo giudicati sull'umiltà, la rassegnazione e l'ubbidienza, bensì sull'amore, sul nostro impegno a portare il necessario e la gioia a tutte le creature nella terra dei viventi.

Per me la contraddizione é sostanziale; la prima Lettura é semplicemente assurda, e non viene dalla Verità, cioè da Dio, ma probabilmente dalla fantasia luciferina di coloro che intendevano spostare il Regno dall’al di qua all’al di là e di snaturare il messaggio dirompente del laico Gesù per poterlo gestire in chiave religiosa, ed averne dei vantaggi in termini di prestigio, potere e benessere economico, il quale non guasta mai. Questo progetto nella concretezza storica é perfettamente riuscito; la Chiesa si é messa al posto di Dio, con la storia del “Dio 1o vuole” ha posto in opera la bestemmia delle bestemmie, quella di torturare, arrostire uccidere in nome di Lui, porcata che vede nelle Crociate l'evento più significativo, ma che arriva fino ad oggi, dentro la nostra giornata, dato che anche oggi ci sono poteri che giurano sulla Bibbia e portano avanti guerre d'aggressione, ed altri poteri che, invece di scomunicarli, li benedicono e li gratificano della propria amicizia e comunione.

Che ne é allora del progetto portato avanti dal movimento del laico Gesù? É forse un fallimento completo? No, non é cosi. Lo Spirito continua ad alitare dove vuole; la Vera Chiesa, il popolo di coloro che amano, condividono, servono la Vita, continua ad essere presente ed operativo in tutte le culture, e ad ogni latitudine, all'interno della storia dell'umanità; la Sue efficacia viene depotenziata ma non viene azzerata dalle religioni. Queste ultime, pur riuscendo ad usare le loro verità contro la Verità, non riusciranno mai a prevalere su di Lei, sulla Verità.

Il Cristo crocifisso dalla religione non resta nel sepolcro, risorge e continua ad operare attraverso chi si apre alla compassione, lotta contro la sofferenza, ama e condivide, fa agli altri ciò che vorrebbe ricevere da loro, e infine denuncia e lotta contro la religione della quale si serve il Divisore per contrastare l'incarnazione dello Spirito.

Forse arriverà il giorno in cui riusciremo ad uscire da noi stessi e a seguire il Signore, il laico Gesù, anche nella sua lotta contro la religione. Fino ad oggi, in questo, il Signore l'abbiamo lasciato e lo stiamo lasciando terribilmente solo. Lui continua a cercare dei compagni che, oltre al resto, facciano propria la sua lotta. Lui continua ad aspettare il nostro "si".

La sua vera croce è il vedere i nostri occhi rivolti a Lui e non al Regno che subisce violenza, Quando arriverà il nostro "si"?

Mario Mariotti



Sabato 25 Febbraio,2012 Ore: 08:52
 
 
Commenti

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Autore Città Giorno Ora
ROSA SPERANZA NAPOLI 27/2/2012 10.17
Titolo:In attesa del nostro "sì"
Sono d’accordo con quanto scritto nell’articolo. Dissento dal vedere una contraddizione nel Vangelo. Pietro fu l’unico dei discepoli a dire: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” ed ebbe “le chiavi del Regno”. A mio parere, tutti quelli che riconoscono in Gesù “il Cristo, Figlio del Dio vivente” ricevono la stessa investitura di libertà (sciogliere e legare). Il “pascere le pecorelle” poi, raccomandato a Pietro, instaura un’autorità di servizio, non di potere. Proclamare il “primato” del Papa, sempre secondo me, ha unito altare e trono con le conseguenze descritte nell’articolo. Ma giorno verrà in cui ci sarà l’avvento dello Spirito se davvero vogliamo essere Chiesa. Rosa Speranza

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