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www.ildialogo.org “Dio ha bisogno di noi”,diMario Mariotti

“Dio ha bisogno di noi”

diMario Mariotti

Tutta la storia dell’umanità dimostra che l’uomo ha bisogno della religione. Il mistero dell’esistenza, la paura della morte, il bisogno di senso, la speranza di un futuro positivo, il desiderio di continuità, il desiderio di protezione e di salvezza dai pericoli che incombono: tutto questo fa si che gli uomini, in tutti i luoghi e in tutti i tempi, abbiano creato le loro religioni, e si siano affidate ad esse per interpretare la realtà e per rispondere alle precedenti esigenze. Tutta la storia dell’umanità dimostra contemporaneamente quanto le stesse religioni siano risultate inefficaci a contenere e a impedire l’ingiustizia, la violenza, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, la crudeltà blasfema delle guerre, dei genocidi, delle torture a danno dei vinti.

L’inefficacia tante volte si è trasformata in connivenza, in complicità; altre volte sono state le religioni stesse causa di conflitti, di guerre, di tutto il negativo sopradescritto.

Dato che la Verità, che il senso del mondo non è questo, perché allude alla presenza perpetua del male, facciamo l’ipotesi che la Verità abbia voluto affiorare, incarnandosi, per farci capire appunto il senso del mondo, ed anche come bisogna fare per trasformare il mondo stesso in una casa accogliente per tutti i viventi che esso ospita.

Mettiamo che l’anima della Verità sia l’Amore, la Forza prorompente ed intelligente che genera la vita, lo Spirito-Amore che, in ogni stagione della storia dell’uomo, ha cercato di proporsi per trovare corpo e diventare operativo. Ad un certo punto Esso-Spirito si è incarnato in una persona, in Gesù, per porsi quale paradigma della necessità dell’incarnazione e quale modello dei giudizio, delle scelte e dei comportamenti che, qualora incarnati dagli uomini, possano togliere la sofferenza e portare il necessario e la gioia a tutti i viventi di un creato che geme ancora nelle doglie del parto; che, alla fine, dovrà dare la luce l’esistenza al Regno, e luogo e il tempo dell’Amore tutto compiuto in tutti.

Gesù è la Verità, la Verità è Amore che deve incarnarsi in amare, in amore degli uomini fra loro e verso tutti gli altri viventi del creato; Maria è il messaggio fondamentale che occorre all’uomo, il “si” dell’uomo, perché lo Spirito possa operare attraverso di noi incarnandosi in noi. In termini laici si potrebbe dire che, durante tutta la storia dell’umanità, ci sono state persone che hanno vissuto un rapporto positivo, di servizio, di amore, di impegno per la giustizia fra gli uomini, e Gesù è stato uno di loro, laico come loro. Uno di loro con uno specifico particolare: il messaggio della necessità del superamento della religione, per approdare alla laicità etica, a quel fare agli altro ciò che si vorrebbe ricevere da loro che è la chiave per superare le religioni, tutte le religioni, per unificare il genere umano, per trasformare il mondo secondo la Verità.

Quale sarebbe, allora, il messaggio fondamentale per mettere in condizione l’uomo di capire la realtà e di trovare il progetto che strutturalmente lo può mettere in grado di trasformare l’esistente in senso positivo, di trasformare il mondo secondo giustizia, solidarietà condivisione? Il messaggio fondamentale, del Signore e non solo suo, perché nella storia dell’umanità ci sono sempre stati e ci sono tutt’ora coloro che materializzano lo Spirito amando e condividendo, è quello della necessità ineludibile dell’Incarnazione.

Possiamo credere in Dio o nell’etica laica o nella giustizia, nella razionalità, nella solidarietà, nella fratellanza, nel socialismo: questi possono essere idee, concetti costruiti dalla nostra mente o determinazioni oggettive dello Spirito: per poter trasformare il mondo togliendo sofferenza e portando il necessario e la gioia, questi Valori vanno incarnati. Materializzati da noi nella nostra concreta esperienza esistenziale. Padre nostro, Giustizia nostra, Etica nostra, Razionalità nostra, Solidarietà nostra che nei cieli; se rimanete lassù, o inespresse nella nostra zucca, il casino, il negativo sussiste, prospera, avanza. Dio va fatto esistere amando il prossimo, la Giustizia facendo scelte e adottando comportamenti giusti, L’Etica facendo agli altri ciò che vorremmo gli altri facessero a noi, la Razionalità e la Solidarietà ponendo in essere comportamenti razionali e solidali. Il motore, il meccanismo della trasformazione storica è quindi l’incarnazione dei Valori, e quest’ultima passa strutturalmente attraverso i nostri giudizi, le nostre scelte, i nostri comportamenti. Ed è per questo che uno degli specifici del Signore, paradigma di etica laica, è quello della critica alla religione; in questa ultima è l’uomo ad avere bisogno di Dio, mentre, per porre in atto l’incarnazione, è Dio ad avere bisogno dell’uomo, altrimenti tutto il positivo rimane nell’alto dei cieli, ed il negativo prospera ed intorbidisce tutto quaggiù fra noi. Lo specifico del Signore è dunque quello di volerci liberare dalla religione, e proporci la conversione da essa alla laicità etica. Dato che noi siamo necessari o a Dio, o ai Valori, perché Essi possano esistere ed operare nella concretezza storica, dato che siamo noi le mani dell’amore di Dio per noi, o gli strumenti dell’Etica, della Solidarietà, della Razionalità fra noi, il Signore si pone come colui che sacralizza la laicità, al tempo stesso laicizza la sacralità. E tutto questo, se ci impegnamo a riflettere, è incluso nell’annuncio del laico Gesù, che ci rivela che Dio ci è padre: l’uomo diventa sacro, della stessa natura di Dio; Dio diventa laico, della stessa natura dell’uomo. L’uomo, se e quando ama, solo se e quando lo fa di amare a questa condizione è, o meglio, da corpo allo Spirito, a Dio, ai Valori nell’immanenza della nostra esperienza storica.

L’esistenza di Dio, o dei Valori nel mondo, dipende dalle scelte dell’uomo; e mentre la religione educa, o meglio aliena l’uomo indicandogli di guardare il cielo, la laicità etica cui il Signore è paradigma ci dice di guardare il nostro prossimo, di amarci fra noi come Dio ci ama, di fare agli altri ciò che noi vorremmo ricevere da loro. Gesù è paradigma di compassione, di lotta alla sofferenza, di non-violenza, di riferimento aglio agli ultimo, di gratuità, di denuncia della ricchezza quale condizione maligna che rende ciechi rispetto alla sofferenza degli altri viventi, ed infine anche della necessità di denunciare e di superare la religione che ci aliena dal nostro compito di incarnazione dello Spirito a favore dell’uomo, e finisce col trasformarci in docili servi della casta sacerdotale, la quale si serve della fede prostituita in religione per mettere nostro Signore a servizio di mammona.

A questo punto occorre una riflessione importante: Siccome, come dicevo all’inizio, l’uomo nasce naturalmente religioso, si crea una religione, un Dio in cui crede di credere, quando il Signore si è incarnato nella storia duemila anni fa, non ha potuto evitare di venir considerato come il fondatore di una nuova religione che portava a compimento le speranze di una precedente religione. Nonostante il suo specifico, la denuncia della lotta contro la religione, della quale per altro alla fine rimase vittima, assassinato dai sacerdoti del Dio di Mosè a causa delle lenti a contatto religiose degli uomini del suo tempo e di ogni tempo, del Signore, allora e oggi, viene fatta una religione; Lui viene trasformato in religione e sono due millenni che viene travisato e gestito nel senso opposto a quello che Lui intendeva proporre.

D’altra parte agli uomini sono stati necessari dei millenni per arrivare a capire l’evidenza che non era affatto vero, come diceva Aristotele che gli uomini nascono di due categorie: o liberi o schiavi; e che la schiavitù era una forma di violenza blasfema (non del tutto superata neppure oggi). Questo però, non toglie né la validità del Messaggio, né la sua potenzialità rivoluzionaria. L’annuncio della paternità di Dio elimina la separazione uomo-Dio, e quello dell’Incarnazione rivela il meccanismo, il motore per la trasformazione del mondo in Regno.

Continueremo a sorbirci le religioni per chissà quanto tempo ancora ed anche a goderci le conseguenze di questa alienazione, che pagheremo noi stessi, sperimentando l’inferno di questo mondo. Alla fine, però, dovrà affermarsi la Verità, perché essa è la radice, la logica della realtà, e se ci sarà un futuro, se non ci autodistruggeremo, per egoismo e alienazione religiosa, esso dipenderà della nostra conversione dalla religione alla laicità etica, all’incarnazione dell’amore e della condivisione degli uomini fra loro e con gli altri viventi del creato, tutte espressioni dell’unico vero miracolo, quello della Vita.

Mario Mariotti



Domenica 25 Settembre,2011 Ore: 10:53
 
 
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