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www.ildialogo.org "Il pencolato nello spirito”.,di Mario Mariotti

"Il pencolato nello spirito”.

di Mario Mariotti

La pedagogia, scienza dell'educazione, e la Chiesa docente per la formazione dei futuri cristiani, sono in perfetta sintonia nel definire l'essenziale importanza dei modelli in rapporto alla formazione delle nuove generazioni. Se si vogliono formare dei cittadini socializzati dall'etica, dotati di spirito critico e rispettosi della nostra fortissima Costituzione, la quale é un progetto in parte ancora da costruire, e che dovrà essere realizzato da loro, e se si vogliono formare dei cristiani, il cui specifico sarebbe proprio quello di imitare, di seguire il modello, il paradigma-Gesù, appare più che evidente l'importanza fondamentale del proporre ai giovani dei modelli positivi.

Detto questo, su cui non ci può essere nessuno che non sia d’accordo, prendiamoci il disturbo di guardare la realtà del mondo che ci circonda, per renderci conto di quali modelli “positivi” noi stiamo saturando la psiche delle nuove generazioni, dei nostri figli, dei futuri cittadini del nostro pianeta Terra.

Essendo, la TV, la principale fonte non solo del consenso politico, ma anche della formazione culturale, proviamo a darle un'occhiata. I programmi TV sono ridotti ormai, con rare eccezioni, ad un mix di cronaca nera e di macchina del fango, ed ecco i modelli che essi mandano per lo sviluppo positivo della psiche in formazione dei nostri giovani.

L'imperativo categorico che muove il mondo é il “Beati gli indefinitamente ricchi tutti sono alla sequela di questo idolo, sia i laici che i chierici. Ricco é bello, buono, giusto, furbo e fortunato. É normale e fisiologico che il precario lavori a 2 euro l'ora, e che un giocatore di calcio goda di ingaggi ultramilionari; che un invalido civile prenda 256 euro di pensione e che un top-manager guadagni milioni. L'importante é realizzare sé stessi, avere ricchezza, successo, visibilità, potere. Solo il privato funziona; il pubblico serve unicamente per le calamità naturali. Le tasse sono l'ipostatizzazione del Maligno, il male assoluto.

Il mondo é diviso in buoni e cattivi, e ognuno di noi é collocato strutturalmente fra i primi. L'uso della violenza é naturale e fisiologico, perché i cattivi sono cattivi. I nostri simili non sono mai tali, cioè uguali a noi, ma sempre e solo degli avversari coi quali competere e sui quali prevalere. La liberta se ne può stare tranquillamente distaccata dalla giustizia, e non succede niente!

Quando ci va male cerchiamo di attirarci l’attenzione e la benevolenza di Padre Pio e di San Gennaro, patroni per l'al di qua e, se c'é, per l'al di là. I poveri sono una iattura, e sono sempre poveri per colpa loro. I peccati più blasfemi di tutto l'universo sarebbero quelli della violazione del segreto bancario, e la conseguente imposizione di più tasse ai ricchissimi della nostra società.

Anche il nostro prossimo non é prossimo, ma é diviso esso pure in due categorie: quelli che ci possono servire, e che possiamo usare per poi buttarli; e poi ci sono gli altri, che non si sa neppure il perché esistano o debbano esistere. I cittadini non comunitari sono colpevoli del reato di essere qui e non a casa loro, e presentano tutti i difetti, vizi, colpe e peccati che venivano attribuiti ai nostri emigranti nella prima metà del secolo scorso. La categoria fondamentale per il futuro non é quella del “giusto”, ma quella del "nuovo"; e quest'ultima condiziona tutto: famiglia, società, politica e cultura; ed allora può succedere che il nuovo, rispetto all'egualitarismo dei cittadini, siano le differenze estreme fra i ricchi e i poveri; che il nuovo, rispetto alla famiglia, sia il divorzio dalla prima famiglia; che il nuovo, dopo la democrazia, sia il fascismo; che il nuovo rispetto al prevalere del bene comune, sia la prevalenza "dei cavoli suoi"!

L'altra categoria fondamentale, il valore dei valori, é quello della libertà, che non é affatto spontanea adesione ai progetti per il bene comune, ma libertà di espressione personale, individuale, soggettiva, che esplica il massimo delle proprie potenzialità in relazione al possesso privato di ricchezza e di potere.

Ecco alcune delle omelie che la principale agenzia di formazione culturale del nostro tempo, la nostra TV, mette in onda per lo sviluppo “positivo” della psiche o dell'anima delle nuove generazioni. Tre ore al giorno di TV, dai 2 ai I8 anni, riversano nell'archivio ancora vuoto della mente dei giovani decine di migliaia di omicidi, le forme di violenza e di crudeltà più allucinanti dei serial televisivi, centinaia di migliaia di spot per alimentare ed aumentare il numero dei bisogni indotti.

A coronare il tutto ci sono i telegiornali, nei quali non c'é mai la foresta che cresce, ma solo il fragore degli alberi che cadono, per cui il nostro prossimo appare popolato quando va bene, solo da ladri, truffatori, evasori fiscali, corruttori, puttanieri e via di seguito; e quando va male da stupratori, da assassini, da serial-killer, da psicolabili che esercitano crudeltà estreme sulle proprie vittime.

Ed ecco, per finire in bellezza, la macchina del fango: rotoli di carta igienica usata, come Libero, il Giornale, il Foglio ed altri vogliono convincerci che siamo tutti quanti marci, tutti corrotti, tutti furbi, tutti evasori, tutti profittatori, tutti assatanati seguaci di Mammona, tutti uguali fra noi, per cui non vale la pena lavorare e faticare insieme per costruire una società migliore. In questo modo si uccide definitivamente lo stesso futuro, per noi e, soprattutto, per quei disgraziati che noi abbiamo educato in questo modo, e che si godranno i frutti della nostra pedagogia e della nostra pastorale maligna ed alienate.

Ma ci abbiamo mai pensato al fatto che noi ci preoccupiamo sempre di più dell'inquinamento ambientale e non poniamo alcuna resistenza all'inquinamento psichico o alla contaminazione dell'anima dei nostri giovani, che domani, col tipo di formazione ricevuta, non potranno che generare frutti maligni? Ci abbiamo mai pensato che stiamo seminando vento e che raccoglieremo tempesta? Ci abbiamo mai pensato che il mix che riversiamo nelle nuove generazioni, i dogmi del capitalismo, del mercato, della competizione, noi stessi ed i nostri interessi privati come unico riferimento etico, una religione ridotta a psicoterapia consolatoria per i perdenti del sistema che questo mix è un pencolato che include in se stesso una sterminata violenza ai danni della maggior parte dell'umanità, ed inoltre le condizioni per il futuro collasso dell'ecosistema-Terra, che non potrà

strutturalmente reggere al livello di consumi oggi solo dei Paesi ricchi, e domani anche dei Paesi che vogliono diventare ricchi?

Ci abbiamo mai pensato che cinema e TV, mentre vengono spacciati come specchio della realtà (lo sono solo delle realtà che non disturbano il sistema), sono essi stessi i fornitori dei modelli che trasformano la stessa realtà, la orientano, la modificano, la incancherano? Qualcuno diceva che gli Italiani di oggi sono il frutto dell'ultimo mezzo secolo di pastorale televisiva. Il primo mezzo secolo, senza TV, ci aveva portato alle conquiste della nostra Costituzione e dello stato sociale; il secondo, con la TV ci sta portando a perdere tutto questo, e ad abbandonare le nuove generazioni alla violenza della trinità maligna, quel capitalismo, mercato e competizione che sembrano essersi impadroniti anche di Dio.

Va bene che siamo uno Stato che vende sigarette e contemporaneamente spende soldi per curare il cancro al polmone ai fumatori sfortunati; va bene che siamo uno Stato consacrato al Sacro Cuore di Gesù, e vendiamo armi a mezzo mondo, compresi i Paesi poveri; e che chiamiamo le guerre missioni di pace, e che abbiamo disseminate per il pianeta mine antiuomo della Valsella del gruppo Fiat, per cui un popolo di piccini storpi non potrà non ricordarsi di noi; ma é proprio ora che cominciamo a preoccuparci sia del pencolato dei rifiuti di Napoli e, soprattutto, di quello che le omelie televisive scaricano nel1'archivio della mente dei giovani. Lo Spirito che vi alberga ne viene travolto, soffocato.

Allora, come é strutturale che due più due fa quattro, cosi é altrettanto strutturale che il domani sarà l'inferno, che é gia tale per tanta parte dell'umanità, e che diventerà tale per tutti.

Mario Mariotti



Sabato 23 Luglio,2011 Ore: 17:01
 
 
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