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www.ildialogo.org Il miracolo di miracoli,di Mario Mariotti

Il miracolo di miracoli

di Mario Mariotti

Siccome Dio è Spirito, e lo Spirito è Uno, secondo me la vera chiesa è il popolo, trasversale ad ogni religione e ad ogni cultura, ad ogni localizzazione geografica e storica, di tutti coloro che amano, servono onestamente e professionalmente per il bene comune e condividono i frutti dei propri talenti. Facendo questo, esso popolo è nello Spirito, e lo Spirito in lui, ed è lo Spirito, attraverso di lui che si incarna, opera per la Vita, costruisce il Regno trasformando questo nostro mondo secondo Amore, secondo Sé stesso.
Questa la vera Chiesa degli adoratori di Dio in Spirito e Verità, che si sono convertiti dalla teologia all’etica, dall’amare Dio all’amare il prossimo, facendo di sé stessi le mani dell’amore di Dio per lui, per ogni creatura della terra dei viventi, chiesa di uno spirito che non si lascia certo ingabbiare dalle varie religioni, alita dove vuole, cerca chi gli dia corpo, vita fra noi, in modo da portare a compimento una creazione che include ancora sterminati oceani di sofferenza, dolore, ingiustizie blasfeme.
Poi nella concretezza storica, c’è il cristianesimo reale, la religione cristiana, che dovrebbe essere sale della terra e invece è più responsabile degli altri del negativo che caratterizza la nostra realtà attuale, perché dovrebbe essere stata lei per prima ad avere conosciuto, ad aver seguito, ad aver fatto conoscere e seguire Cristo-Paradigma, e invece ha prostituito il Suo messaggio di proposta di laicità etica in quella stessa logica religiosa che è costitutiva dell’Antico Testamento, e dalla quale il Signore voleva e continua a volere che noi ci liberiamo.
Partendo dal battesimo, che manifesta la presunzione di far dipendere la paternità di Dio solo dall’entrata dei suoi figli nella chiesa attraverso il sacramento, (se è attraverso di lui che diventiamo figli di Dio, di chi saranno figli coloro che non si battezzano, cioè la maggioranza degli abitanti del pianeta?), passando per gli altri sacramenti, che seguono la logica di Dio in pillole, gestito ed immesso sul mercato della casta sacerdotale per ricavarne prestigio, benessere e potere; passando attraverso la messa che annulla la potenzialità dirompente della Parola attraverso la logica del sacrificio di Uno che paga per tutti e costituisce il capitale infinito del perdono di Dio per le cattiverie degli uomini.
Arrivando infine alla preghiera, indicata come un fondamentale per la nostra salvezza, e nascondendone la vera e sostanziale natura di pratica di esecuzione della volontà di Dio, per costruire quella salvezza che passo solo per le mani degli uomini, poiché sono loro ad essere le mani dell’amore di Dio per noi; tutto questo è ancora, purtroppo, la logica religiosa, logica veterotestamentaria, un dare-avere fra la creatura e il Creatore, mediato dalla casta sacerdotale, che nasconde la nostra condizione strutturale di corpus Domini, e la nostra responsabilità personale in rapporto alla costruzione, in questo nostro mondo, del Regno.
Negli atti degli Apostoli c’è scritto che il segno della presenza di Dio è quello che non ci sono disuguaglianze fra gli uomini; che il segno che il Risorto è fra noi è quello dell’uguaglianza fra tutti i suoi figli, nessuno dei quali è più nel bisogno. Io dico che per forza è così, perché se noi pratichiamo amore, Cristo-Spirito-Amore prende vita ed opera fra noi attraverso di noi, ed il risultato non può che essere l’egualitarismo delle condizioni di vita fra di noi, dato che il condividere è strutturale all’amare, e che alla fine ciascuno avrà come gli altri.
Se è vero questo, e se noi ci guardiamo intorno, le differenze abissali e blasfeme esistenti fra i primi e gli ultimi dei cittadini del Pianeta, che pur si dichiarano cristiani, dimostrano senza alcun dubbio non la presenza, ma la recidiva assenza del Risorto! Come dovrebbe cambiare, allora il cristianesimo, per diventare sale della terra? Per prima cosa soffocando la propria ignobile presunzione di conoscere e di poter dominare lo Spirito, di poter possedere ed usare la Verità. Poi, ascoltando il Signore che ci dice che Dio ci é padre, provando a capire ed a vivere tutte le conseguenze di questo annuncio, che é talmente rivoluzionario da poter destabilizzare e far cadere l'edificio religioso costruito abusivamente su di un messaggio ed una testimonianza, quelli del Signore, che ci indicano la necessità del superamento della religione stessa, per costruire e praticare la laicità etica di cui Egli stesso é Paradigma. Se io rifletto sull'ipotesi che per essere cristiani, si può anche essere atei-comunisti-praticamti, oggi questa viene considerata una vera e propria bestemmia. Ma la Vite é Amore, o meglio Amare; noi siamo suoi tralci se e quando amiamo; quando amiamo per forza condividiamo, e quindi siamo "comunisti praticanti". Inoltre, facendo questo, mentre lo facciamo, siamo strutturalmente "corpus Domini", diamo corpo allo Spirito amando, e non abbiamo un Dio, e possiamo anche essere atei o agnostici in quanto siamo in Dio, o Lui è in noi, e Lui, essendo Dio, é strutturalmente senza Dio perché lo é Lui stesso, e quindi é ateo. (c'é anche S.Paolo a dire che quando amiamo é Dio ad operare in noi).
Vedete che strani scherzi può far fare la logica, se la applichiamo all'annuncio del Signore che Dio ci é padre? Se Lui é divino, lo siamo anche noi; se noi siamo laici, anche Lui é laico. Se siamo figli, strutturalmente siamo corpus Domini nel momento in cui amiamo e condividiamo, anche se pensiamo di essere atei o agnostici. D'altra parte, però, i1 cristianesimo storico, quello di oggi, non é certamente in grado di recepire e di sostenere questa Verità, sia perché e ancora religione non dovrebbe esserlo, e sia perché la Verità annuncia la nostra responsabilità in rapporto alla costruzione del Regno, e quindi ci carica di un peso non leggero, mentre la religione é una favola piacevole da ascoltare, perché ci permette di stare tranquilli nell'al di qua e di riposare tranquilli nell'al di là.
Oggi bisogna accontentarci di esigere da lui, dal cristianesimo storico un maggior impegno contro la guerra, contro gli armamenti, per la pace, contro la concentrazione blasfema della ricchezza (il capitalismo non si può ancora nominare, per non dare ragione a Marx e denunciare il proprio peccato di allineamento al capitalismo, al mercato ed alla competizione). Questo non c'e ancora, balbetta ancora, e sarebbe già tanto se qualcuno, dalla finestra dei palazzi apostolici, ci rammentasse ogni domenica, senza saltarne una, che da dieci anni dei "cristiani" fanno la guerra in Iraq ed in Afganistan, ma che cristianesimo e guerra sono incompatibili, assolutamente incompatibili, mettendo in mezzo scomunica e sbattesimo!
La pace, la non-violenza, la giustizia poi, passano strutturalmente per l’economia di comunione, e già questo è un rospo indigesto per gli inquilini dei palazzi apostolici, che benedicono i poveri purché non lo siano loro stessi. Per adesso insistiamo in questo. Far capire che risurrezione del Signore dipende da noi, e che il Risorto passa per l’egualitarismo fra noi, sarebbe già il miracolo dei miracoli.
Mario Mariotti


Sabato 26 Marzo,2011 Ore: 19:33
 
 
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