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www.ildialogo.org Il peccato contro lo Spirito,di Mario Mariotti

Il peccato contro lo Spirito

di Mario Mariotti

Quando uno firma per l’8 X 1000 a favore della Chiesa cattolica, lo fa in buona fede e pensa di stare aiutando i poveri. Non è così: in quel momento sta aiutando un ricco, la Chiesa cattolica stessa che ingurgita i quattro quinti della torta e destina il rimanete quinto alle iniziative di sostegno di coloro che avrebbero dovuto essere i primi veri destinatari dell’offerta.
Qui c’è una prima considerazione da fare: delle quattro fette della torta trattenute da S. R. Chiesa, due servono per nutrire i sacerdoti, e questa è un’esigenza fisiologica cui è necessario rispondere, ma le altre due servono per il culto, e qui il Signore incomincia un po’ a incavolarsi, perché ha detto ai suoi discepoli che il Suo vero tempio è l’uomo, e loro continuano ad abbellire il tempio e a trascurare l’uomo.
Passiamo poi a una seconda considerazione: siccome le prime due fette della torta servono a nutrire i sacerdoti, uno potrebbe pensare che esse siano benedette, perché permettono ai sacerdoti stessi di assolvere alle loro funzioni, messe, funerali, matrimoni, e via di seguito, nella dimensione della pura gratuità. Non è affatto così: loro, i sacerdoti, continuano a far circolare il cestino della questua ad ogni messa, e continuano a far capire ai destinatari dei servizi che un’offerta per il servizio ricevuto non solo è necessaria, ma deve anche essere adeguata.
Data questa situazione, per la quale l’incavolatura del Signore accresce, perché Lui, dopo aver insegnato ai suoi che non si possono servire due padroni, Dio e mammona, si ritrova ad essere convertito in valuta da loro, si ritrova di fatto ad essere al servizio del secondo, di mammona, uno potrebbe pensare ad un quadro generale di povertà incombente, per cui, S. R. chiesa scende ai precedenti squallidi compromessi perché non sa dove posare il capo, ed ha orrore della povertà, alla faccia di S. Francesco!
Ancora non è così, non è affatto così. A Bologna, la diocesi possiede 3000 immobili; il patrimonio immobiliare della Chiesa solo a Roma è il 25% del totale, ed esso viene gestito dalla stessa logica di mercato che sbadila gli inquilini morosi in mezzo a una strada. Inoltre questi beni sono esenti dall’ICI, e se un albergo viene ribattezzato “casa di accoglienza” ecco che non è più un albergo e gode di esenzioni fiscali significative. E poi non bisogna dimenticare che, in occasione dei grandi eventi, anni santi, congressi eucaristici e c., le amministrazioni laiche delle città che li ospitano, questi eventi, li sostengono anche economicamente, concedendo sostanziosi contributi, alla faccia della laicità della politica.
E ancora non bisogna dimenticare che la banca vaticana, lo IOR, specula in borsa come ogni “onesta banca” che si rispetta; che lei sa benissimo che i sesterzi non hanno odore; che gli investimenti hanno sottesa la logica del massimo profitto, non quella dell’eticità della loro natura. Sono rimasti altri canali per fornire un morbido guanciale a colei che, come il suo Signore, non ha dove posare il capo? Certo che si, Penso alle sovvenzioni alle scuole private, in genere cattoliche che sarebbero vietate dalla nostra Costituzione, ma che vengono poste in atto dando sostanziosi contributi alle famiglie i cui figli le frequentano.
Penso ai privilegi degli insegnanti di religione, che vengono pagati dallo stato laico, il quale si ritrova alle dipendenze del vescovo nella scelta degli insegnanti, li paga, li immetti in ruolo ad insegnare altre discipline se vengono a mancare gli scolari che scelgono religione, alla faccia degli insegnanti laici che entrano nella scuola per concorso.
Ho dimenticato qualche altra piccola cosa, che tale, piccola non è di certo: le norme quantità di oro, argento, pietre preziose appese alle pareti del templi, delle cattedrali, dei santuari, vere e proprie bestemmie dell’orfano, della vedova e dello straniero; e infine, da ultimo, ma non ultimo come risorse economiche messe in movimento, il business dei santuari e quello del turismo religioso, premesse, questi ultimi, al turismo nella geenna per coloro che lucrano sulla sofferenza e sulla alienazione del prossimo.
Caro lettore, che fai l’offerta e destini l’8 per 1000, alla Chiesa cattolica, io mi raccomando che tu continui a farlo, ma anche nella consapevolezza che non solo non stai aiutando i poveri, ma proprio coloro che si nutrono di loro e che sono corresponsabili della condizione negativa che stanno vivendo i poveri stessi, perché in simbiosi politico culturale col potere che li rende e li mantiene tali. E ai sacerdoti che vengono a battere cassa, per soccorrere le situazioni disperate che pullulano sul pianeta, voglio dire che è meglio che chiudano la saracinesca e che si ritirino a fare gli esercizi spirituali. Alla loro dieta dimagrante provvederebbe il sottoscritto.
Loro ubbidiscono al Vescovo, quest’ultimo al Papa: sono tutti corresponsabili del blasfemo servizio a mammona messo in atto in tutte le forme precedentemente descritte, e non sono nelle condizioni né soggettive, né strutturali, di venire a battere cassa.
E un’ultima considerazione, che in un certo senso è la prova, è la radice e la sintesi di tutto il negativo.
Adesso S. R. Chiesa è nel mirino a causa dello scandalo della pedofilia. Ebbene, quest’ultima è una porcata, ma è un peccato che riguarda il soggettivo, l’individuo, il singolo, anche se i singoli sono più di uno, e non è il peggiore. La non-presa di distanza, il non-rifiuto, la non-denuncia della ricchezza come condizione maligna, che bestemmia Dio-Amore e quindi Dio-Condivisione, è invece, il peccato dei peccati, è un peccato strutturale all’istituzione stessa; la quale, comportandosi come si comporta, e accumulando senza ritegno, dando solo le briciole ai poveri, dimostra di essere la prima, lei stessa, a non conoscere o a rifiutare Colui che essa dichiara di servire, ma del Quale, di fatto, si serve del proprio prestigio, potere e benessere economico.
Questo il peccato dei peccati, perché inquina la radice e distrugge l’essenza della credibilità. Dal proprio rapporto col Signore, con la Verità, essa ricava non sofferenza, ma ricchezza, prestigio e potere: il servizio non è a Lui, ma a mammona, e Lui, di fatto, viene prostituito a sponsor della trinità maligna, capitalismo, mercato, competizione.
Questo il peccato contro lo Spirito che non può e non potrà esser perdonato!
Mario Mariotti


Luned́ 30 Agosto,2010 Ore: 15:51
 
 
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