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www.ildialogo.org L'anima non ha patria,di padre Aldo Bergamaschi

30 aprile 2017
L'anima non ha patria

di padre Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 10 aprile 2005
Luca 24, 13-35

 
Questo passo evangelico, che è uno dei più suggestivi e che ci dà modo di chiudere quel discorso relativo alla rianimazione di cadavere di cui Gesù non è assolutamente portatore. Il testo dice: mentre i due discepoli - vi faccio notare che si tratta di discepoli e non degli apostoli - discutevano di questi fatti accaduti, Gesù in persona... Ma sarebbe meglio dire, Gesù stesso perché in persona vorrebbe dire, è il Gesù di prima, e ora vi farò vedere che questo non è possibile visto l'andamento del racconto: ...Gesù in persona si accostò a camminare con loro, ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. I loro occhi, non lo riconobbero per un difetto, o perché Lui non era quello di prima? Ecco cosa bisogna chiederci leggendo il testo.

Il racconto ci fa sospettare una cosa, il modo di pensarlo di S.Luca un'altra cosa. Vi avverto che S.Luca non era presente ai fatti, quindi racconta per racconti. S.Luca poi è colui che ci creerà il piccolo imbroglio dell'Ascensione di Gesù, che celebreremo in maggio, dove appunto - e lo dirò all'epoca - che è una festa fatta a tavolino, perché descrive un Gesù non risorto, è tutta una descrizione materiale come se Lui fosse un cadavere rianimato, dove si creerebbero dei gravi problemi, perché se è un cadavere rianimato ed è andato su in cielo, dov'è andato? Dov'è adesso? Si dice che è andato alla destra del Padre, ma si cambia il senso del linguaggio: questo è un linguaggio metaforico mentre l'altro è un linguaggio diretto.

Dal racconto appare che Gesù non è un cadavere rianimato, diversamente - confermo - lo avrebbero riconosciuto e invece non lo riconoscono. S.Luca dice: I loro occhi non erano capaci di riconoscerlo. Certo, non era nelle forme appunto di un cadavere rianimato. Non lo riconoscono perché non può farsi riconoscere quale era prima? Se lo avesse fatto li avrebbe tratti in inganno sul concetto di Resurrezione. Oppure non lo riconoscono perché Gesù, pur essendo quello di prima, si presenta come un altro?

Qui occorre vedere come si concepisce la Risurrezione. Se si concepisce come un cadavere rianimato si racconterà il fatto in un modo, se invece si pensa che la Risurrezione non sia la rianimazione di un cadavere lo si dovrà pensare e descrivere in un altro modo. Qui comunque resta fermo che non lo riconoscono direttamente e quindi, per noi lettori del secolo ventesimo, è da escludere che la Sua sia una rianimazione di cadavere.

Sistemato il problema della Risurrezione di Gesù, comincia il dramma della Sua collocazione rispetto alla storia, cioè rispetto al passato e al futuro. Già qui i due discepoli vedono Gesù come profeta potente in opere ed in parole e danno un giudizio storico. Da chi è stato ucciso Gesù, dai capi ebrei, o dai Romani? Questo problema lo trovo ricorrente anche sui giornali.

Cercherò di chiarire, è ovvio che mi attengo alla riflessione sui testi; dalla prima lettura: I sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte poi lo hanno crocifisso. Dunque la responsabilità è dei capi religiosi. Questa è la tesi di S.Luca, oppure è la tesi dei due discepoli? Se vediamo gli Atti - prima lettura - anche il discorso di Pietro piega verso questa interpretazione.

Dalla prima lettura: Fu consegnato a voi, uomini di Israele, voi lo avete inchiodato sulla croce, per mano di empi, e l'avete ucciso. Qui c'è un giudizio pesante anche sui Romani che vengono dichiarati empi, esempio Pilato, ecc.; mentre S.Pietro nella sua lettera - la prima - da un lato si tira fuori dal contenzioso e dall'altro presenta forme preoccupanti di etnocentrismo. Infatti leggiamo: Sì, è stato rifiutato per voi che siete diventati un popolo santo, nuovo popolo eletto, nuova stirpe... Parole che daranno origine all'etnocentrismo quando Costantino si convertirà con la frase In hoc signo vinces.

L'altra affermazione tutta da discutere è: Dio l'ha risuscitato dai morti, linguaggio ambiguo, ma è risuscitato per forza propria perché Lui era Dio, o Dio lo resuscita come se lui fosse un uomo? Vero uomo, perfettamente d'accordo, però la teologia dice che la divinità - se è separata l'anima dal corpo - è rimasta sempre intatta. La forza per risorgere era lì, dentro di Lui, ecco perché questa frase è ambigua. Mi dispiace dare alcuni giudizi sulle lettere di Paolo e di Pietro, anche se si dice che Pietro fosse analfabeta, quindi è possibile che ci siano qua e là delle ambiguità.

Chiariamo ora in modo ragionevole la questione della colpa circa l'uccisione di Gesù. Vediamo se è da attribuire ai capi degli ebrei. La religione ha ucciso Dio - cosa abbastanza buffa - ma è la medesima sorte di Socrate, infatti, Socrate viene ucciso dalla religione benché lui fosse un credente in Dio, la sua era una visione del mondo vicino a quella del cristianesimo. Continuo ad affermare che il cristianesimo non è una religione ma una novità esistenziale.

Anche Gesù si è trovato coinvolto nel problema della occupazione romana come ora. Come ha reagito? Si è schierato con il Suo popolo? No! In altre occasioni ho dimostrato che Gesù non era un Ebreo e non ho avuto repliche. Si è schierato con il popolo invasore, cioè è diventato un collaborazionista con i Romani? No! Ha iniziato tutto da capo. Non si è schierato né con il Suo popolo, (che poi Suo popolo non era) per condurre una guerra di liberazione; né ha collaborato con i Romani in quanto tali, cioè non ha accettato il dominio romano, ma ha introdotto concetti e novità il cui esito finale dovrebbe essere: la cancellazione del nome di popolo; la cancellazione del nome di stato nazionale; la cancellazione della parola razza e la cancellazione della parola religione. Sono abbastanza drastico, ma tenete ben presenti queste parole.

Ecco ciò che non si è capito: per Gesù esistono solo dei fratelli e un prossimo tout court da amare direttamente. Quindi contesta, e l'etnocentrismo ebraico - e per questo va in croce - e l'etnocentrismo romano, per questo Pilato lo condanna. Pilato aveva capito che quest'uomo non apparteneva a quella parte - a lui faceva piacere - però aveva capito anche che il concetto di Stato Nazionale verificato dai romani non era su misura dell'uomo, tant'è vero che una leggenda dice che poi Pilato si è ucciso. Se è vera, penso che la motivazione dipenda dal fatto che ha dovuto ripensare alle frasi di Gesù e che verità e storia non si identificano; quindi anche l'Impero romano appartiene al divenire comune.

Pietro e Paolo tendono poi verso Roma cercandone la conversione, nel qual caso ci sarebbe la continuità della consegna divina, quindi quello che noi chiamiamo il Provvidenzialismo. Breve: l'universalismo di Gesù si blocca definitivamente con Costantino e non ho bisogno di provarvelo.

Un grande storico che va oltre la pura ricerca - coloro che fanno studi storici certamente lo conoscono - Fustel de Coulanges, ha scritto un'opera che ha come titolo 'La città antica', 1864, dove afferma: Il cristianesimo insegnava che l'uomo apparteneva alla società con una sola parte di se stesso, per cui la politica, la guerra, non costituiranno più il tutto per l'uomo, né le virtù furono riassunte più nel solo patriottismo. Una lettura stupenda di tutta la storia!

Ora, ricordate le parole dei due discepoli? Speravamo che fosse Lui a liberare Israele. Ecco i loro valori, che Gesù però è venuto a distruggere. Perché - continua Fustel de Coulanges - l'anima non ha patria e qui si ritrova con i due grandi autori dell'epoca del martirio. Ma i santi che insisteranno su questo punto vitale della rivoluzione di Gesù, si contano sulle dita di una mano, eccezione fatta per l'epoca dei martiri. L'eccezione è S.Francesco, non ne trovo altri.

Che cosa dicevano questi due eroi del martirio? Due cose: 1) Si vedono i cristiani non si vede la loro religione; dunque, Gesù è venuto a chiudere l'epoca delle religioni; 2) Per il cristiano ogni paese straniero è patria; ogni patria è paese straniero; dunque, Gesù è venuto a chiudere l'epoca degli Stati Nazionali sovrani.

Quando ci saremo liberati da questi due profondi mali, noi probabilmente riusciremo a togliere dal mondo la guerra, unificandolo.



Sabato 29 Aprile,2017 Ore: 11:15
 
 
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