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www.ildialogo.org La Chiesa non è la Verità,di Padre Aldo Bergamaschi

5 febbraio 2017
La Chiesa non è la Verità

di Padre Aldo Bergamaschi

Omelia pronunciata l'8 febbraio 1981
Matteo 5, 13-16

Durante queste due domeniche che precedono il 22 Febbraio, dobbiamo in un certo modo fare una preparazione, diciamo catechetica. In fondo alla chiesa troverete un depliant, una specie di foglio di giornale dove appunto sono date queste indicazioni speciali sul Sinodo. Il discorso preparatorio, mi ha creato qualche pena, certo perché da un lato, debbo commentarvi alcuni documenti presi dai discorsi del Vescovo appunto sul Sinodo, dall'altro lato, devo fare un raccordo anche con il testo evangelico che, guarda caso, viene proprio opportuno per questo discorso.

Gesù dunque sta parlando delle caratteristiche dei discepoli, che si ispirano al Discorso della Montagna, di cui abbiamo parlato la domenica passata. Essi entrano a far parte della ecclesia, e avevo detto che a far parte della ecclesia potevano esserci sia i poveri storici che i ricchi storici, nella misura in cui erano diventati ricercatori dei “valori spirituali in assoluto”. Essi diventano, entrando nella ecclesia, creature nuove; creature nuove per le quali si attaglia questa definizione: Voi siete la luce del mondo, voi siete il sale della terra, voi siete la città sul monte, voi siete la luce che deve essere messa sul candeliere, sul moggio non sotto.

Piccolo dubbio: si tratta di una definizione di cose che esistono, o anche qui si tratta di una dichiarazione. Nella misura in cui voi sarete convertiti avrete formata la ecclesia, sarete luce del mondo, sale del mondo. A raffreddare un momentino questa definizione, che certamente é esaltante, voi capite, vuol dire diventare un gruppo di uomini capace di dare il “la” all'universo. Vi rendete conto?

Adesso vi prego di calibrare la forza dell'affermazione successiva. Ma se il sale perdesse il sapore con che cosa lo si potrà rendere salato? Lasciatemi fare una piccola digressione: pare che un riformatore del tipo di Marx, del tipo cioè socialista abbia come prima preoccupazione il fatto di dover costituire una nuova società. Certo è uno sforzo enorme il passaggio di qualità. Lotta di classe, conquista del potere da parte degli operai e così via, dunque lo sforzo massimo é proprio per costruire la nuova città. Invece nella visione per esempio di Platone, nella sua famosa Repubblica, noi troviamo uno sforzo rovesciato: non tanto quello di costruirla, o per costituirla, ma lo sforzo, la preoccupazione perché una volta costituita non si degradi.

Allora Gesù contempera le due esigenze, non è possibile parlare di luce, non è possibile parlare di sale e di città sul monte, se alla radice non c'è una conversione o una metanoia, questo è il momento veramente difficile, poi, fatto questo primo passo, il resto dovrebbe procedere liquidamente. Ma ancora Gesù, mentre prima è su linea marxista (se volete un tocco di attualità), dall'altro lato è su linea platonica, vale a dire è preoccupato di questo nuovo status perché non si degradi. E allora questi bravi discepoli; il discorso vale per me, vale per i vescovi, vale per il papa, il gregge lasciamolo da parte perché non ha questa colpa. Badate, non dice: Se il sale diventa insipido chi ridarà sapore alla terra? Ma: chi ridarà sapore al sale? Vale a dire: non ci sarà più momento di appello, vuol dire che siamo nel fenomeno della irreversibilità.

Quando un sacerdote crolla, ahimè, siamo come all'acrobata che non ha più la rete di sicurezza. Se si toglie la rete di sicurezza, non c'è alternativa, bisogna morire! Questa è una frase che si capisce, dovrebbe essere meditata da tutti i religiosi, perché è una frase tremenda nei suoi contenuti. Se il sale diventa insipido chi glielo ridarà il sapore, come dire: io Dio non posso più ridare questo sale, è dunque un grattacapo per Dio stesso, non c’è più nulla da fare.

Ora, il Vescovo nel discorso sul Sinodo parla di un organismo storico, ma noi non siamo all'inizio della Chiesa, siamo nell'anno 1981, quindi il Vescovo qui sta parlando di un organismo storico che ha già alle spalle duemila anni, duemila anni di falsificazioni. Mi appello a quel Popper, che certamente ci fa comodo per criticare il marxismo, ma certamente deve farci drizzare le orecchie su questo principio da lui enunciato, “Tutto ciò che è falsificabile è già stato falsificato”, cioè è stato falsificato, colto in fallo.

Ecco perché il Sinodo, giustamente dice il Vescovo, è un esame di coscienza per convertirci, accetto la formulazione non v'é dubbio, anche se poi vedremo come viene applicata. Saprete anche che la parola Sinodo é di origine greca, vi é stato detto che vuol dire camminare insieme; invece in latino si dice “concilium” che vuol dire adunanza. Il fatto è che se noi diciamo che dobbiamo camminare insieme, vuol dire che fino ad un certo momento abbiamo camminato insieme, poi ci siamo accorti che non camminiamo più insieme.

Dunque, il Sinodo é un esame di coscienza per convertirci, perché nasce dal momento in cui c’è la caduta della conversione e si deve prendere atto che qualche cosa non funziona. Non funziona la ecclesia, vale a dire, non funziona la unità dei cuori. Allora si deve ricorrere ai dibattiti, si deve ricorrere alle votazioni. Voi capite non c’é nulla di più orribile che il dover ricorrere alle votazioni per stabilire delle verità. Voi capite che se questa celebrazione in positivo di un organismo, che é nato perché già è presente una caduta, allora dovremmo andare più cauti a celebrarne la portata. Se vogliamo fare l'esame di coscienza allora, su ciò che vi sta sotto, sono d’accordo anch’io, se invece lo vogliamo celebrare come fatto in positivo in questo senso d’accordo, diversamente in positivo in senso stretto, allora non posso più accettare la definizione. Vi rendete conto?

Si certo, Gesù comanda a tutti di andare ad annunciare il suo Vangelo, di evangelizzare, ma vi faccio notare: il comando è in chiusura di Vangelo, cioè dopo che tutti hanno assunto come stato di vita, il Discorso della Montagna e dei due comandamenti: ama Dio, ama il prossimo tuo; amatevi come io vi ho amato. Soltanto a conclusione dell' assunzione di questi statuti noi andremo a evangelizzare, e allora evangelizzare vorrà dire trasportare questo brevetto in giro, invece se non accettiamo questa chiave di lettura del comando di Gesù: si annuncia per gli altri senza che mai nessuno lo pratichi.

La conversione è il riassorbimento del concetto di Sinodo, perché il giorno disgraziato in cui si dovette fare il primo Concilio o Sinodo di Gerusalemme, fu perché in quella occasione si dovette prendere atto che la unità dei cuori era andata a picco, ed era andata a picco per opera di coloro che avevano in mano le istituzioni, non per opera dei semplici fedeli. Dal Vangelo, ripeto, si può dedurre lo statu quo, e si può dedurre la lotta di classe, i due estremi, e ciò accade quando il Vangelo non é attuato. E quando il Vangelo non é attuato casa accade? Accade che se lo si prende, lo si utilizza per giustificare il dato.

Voi sapete che Dostojesky, nei fratelli Karamazov, ha inserito la Leggenda del Grande Inquisitore, il racconto di Ivan, sentite le battute: Questo è forse il tratto caratteristico del cattolicesimo romano. Tutto fu trasmesso da te Cristo al Papa, dunque tutto oramai dipende dal Papa, di te Cristo noi non sappiamo che fare, non venire a disturbarci. Certamente non possiamo accettare l'impostazione di Dostojesky fino in fondo, certamente la Chiesa cattolica è infallibile nella misura in cui è infallibile il Vangelo, in cui lo ripete. Ma, dal momento che si esce da questo annuncio e soprattutto da questa attuazione, allora si rischia grosso.

Concludo pacificando gli animi, alla domanda secca: tu credi nella infallibilità papale? Certo, io credo nella misura stabilita dal Concilio, nella misura in cui sarà stabilita fra tremila anni. Non credo invece alle infallibilità quando si crede che ci sia una assimilazione totale fra il Messaggio e la continuazione storica del Messaggio che si identifica con la Chiesa. Fra Chiesa e Verità non c'é identificazione, la Chiesa è portatrice di Verità ma non è la Verità.



Sabato 04 Febbraio,2017 Ore: 18:40
 
 
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