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www.ildialogo.org Rivoluzione e rivelazione,di Padre Aldo Bergamaschi


6 gennaio 2017

Rivoluzione e rivelazione

di Padre Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 6 gennaio 2002

Farò un commento un po’ fuori serie oggi, ma non tanto da non toccare il tema centrale. Gesù è nato povero in una stalla, i primi a conoscerlo furono i pastori, gente disprezzata dal comune sentire e anche birichina e tutto questo non si addice a un Dio che si è fatto uomo. Da un lato, dobbiamo ammettere che egli è nato povero, che fu scoperto dai poveri e che poi - nel testo di oggi − appaiono sulla scena, dei ricchi, dei potenti, dei dotti. Come la mettiamo con il Gesù povero? Questo oro, male odora attorno a una capanna povera, potrei proseguire fino a capire come sono andate le cose nella civiltà cristiana. Questo paradigma dove Gesù è al centro della situazione mondiale - in tutto il mondo ci sono i ricchi e i poveri, gli ignoranti e gli intelligenti - ha subito una specie di consacrazione lungo la storia: ha sacralizzato la presenza nella civiltà cristiana del povero e del ricco, dell’umile e del potente come una realtà voluta da Dio.

Tengo alto il tono, ma con il vostro cervello, potete capire quali disastri abbia prodotto questa interpretazione del passo evangelico, se questi non viene tenuto rigidamente nell’ordine suo, cioè il fatto che alla culla di Betlem si affacciano coloro che erano lontani mentalmente dal concetto di Messia. Tutte le altre applicazioni diventano pericolose.

Oggi è anche la giornata missionaria dei Cappuccini e siccome i Magi venivano dall’oriente... ma oramai siamo arrivati al punto in cui ho paura che siano loro a venire ad evangelizzare noi, è chiara l’allusione? Nel 1942 in epoca bellica, Benedetto Croce − uno dei filosofi che sono alla radice della cultura italiana − ha scritto un articolo di cui molti parlano senza conoscere però i contenuti. Quell’articolo aveva come titolo Perché non possiamo non dirci cristiani, molti giornalisti di grande grido riprendono il tema, ed è inevitabile che il mondo laico tocchi quel tasto. Vi farò il sunto di quell’articolo che è di venti pagine e non è neanche un volume, ma un articolo di rivista.

Ecco come ragiona il filosofo, nell’atto in cui si occupa del cristianesimo reale: Il cristianesimo è la più grande rivoluzione che la storia conosca. Questa rivoluzione non avrebbe nulla a che fare con l’idea hegeliana di un divenire perpetuo, in cui sarebbero incluse anche delle rivoluzioni, perché ha introdotto nel mondo quel famoso concetto di eguaglianza che si esprime nelle note parole: Ama Dio e il prossimo tuo come te stesso. Il filosofo parla di rivoluzione non di rivelazione. Questa rivoluzione, inevitabilmente, essendo una rivoluzione e non una rivelazione (questo lo aggiungo io) può darsi benissimo che perda colpi.

Poi l’affermazione di Croce: Gesù, gli Apostoli, Paolo non potevano dire tutto sulla realtà umana che sarebbe venuta dopo di loro. Sentite? Ed ecco perché il cristianesimo originario, le parole di Gesù (aggiungo io) non sarebbero definitive, ma soggette a evoluzione. Così va a finire che questa rivoluzione, non fu compiuta, perché né Gesù, né gli apostoli potevano prevedere quello che sarebbe accaduto 2000 anni dopo di loro e inevitabilmente furono incompleti nel dichiarare i termini della rivoluzione. Qui la caduta, ma il filosofo non si scompone e fa questo ragionamento: Voi vedete che anche le opere che noi chiamiamo perfette sul piano letterario hanno dei difetti, cita Omero che non è tutto poetico, ci sono anche lì dei vuoti (non si dice che Omero qualche volta anche lui dormicchiava?) Se dunque in Omero ci sono dei difetti, anche in Dante non tutto è poetico; ci sono anche lì dei vuoti. Ci sono lungo la storia delle correnti di pensiero che vengono in aiuto a questa rivoluzione che perde colpi.

Per il filosofo Croce, il perdere colpi è dovuto al fatto che c’è un limite originario: è una rivoluzione e non una rivelazione. Io, invece, per spiegare questa caduta, cioè questa perdita di colpi, ritorno a quella spiegazione che ad alcuni di voi è già nota. Il cristianesimo è caduto al rango di religione e noi ci troviamo in affanno. Ci dicono che dobbiamo dialogare, dobbiamo fare i conti... e poi il mondo politico propone il concetto di tolleranza, dice che bisogna... Non sto a fare la critica al mondo politico, che lui pure è sempre sull’orlo dell’abisso, ma quando gli capita in casa una religione che è fondamentalista, nel giro di un decennio, salta per aria anche lui.

Tengo il discorso alto, ma capite a cosa alludo. Se fossi in un governo laico, non darei il permesso neanche ai cattolici di fare delle chiese, è chiaro il mio pensiero? Primo Mazzolari, all’epoca in cui tutti i preti ricorrevano al mondo politico, perché era guidato dai cattolici, per chiedere di fare il campanile, di fare le chiese... Primo Mazzolari mi disse: Io assolutamente non andrò mai a chiedere una lira al governo italiano per rifare il campanile che sta crollando. Qui nel paese, se ci sono dei cattolici che credono in Dio, il campanile se lo rifanno loro, ma io non andrò a chiedere una lira al mondo politico.

Ecco l’insegnamento di un cristiano a coloro che hanno in mano le sorti della vita politica del Paese. Ecco in che cosa dovrebbe consistere la neutralità, il cristiano ha bisogno di libertà, non ha bisogno che nessuna istituzione politica vada in suo soccorso. E noi, purtroppo, chiediamo il soccorso. Ma quelli non ve lo daranno, perché c’è della vecchia ruggine in giro. I cristiani commettono una stoltezza, perché non capiscono che come hanno dovuto fare i conti con l’integralismo cattolico nel Medio Evo, faranno poi i conti con gli integralismi delle altre religioni, le quali per natura sono integraliste. E il cattolicesimo è diventato integralista nella misura in cui è caduto al rango di religione.

In queste condizioni, che senso hanno le cosiddette missioni? Molti di noi, anch’io, mi appassiono al lavoro del missionario, ma oggi sono profondamente in crisi i nostri missionari e l’elemosina che oggi si chiederà sarà per loro. Non dico di non darla, dico di darla, tenendo gli occhi aperti sulla richiesta, su che cosa stanno facendo. Per la mia piccola testimonianza posso dirvi, che le persone che hanno deciso di votare la loro esistenza, hanno credo capito, che prima di tutto non bisogna andare a predicare il cristianesimo così come è; bisogna andare a testimoniarlo mediante la traduzione pratica di quello in cui credono. Nella misura in cui questi missionari si comportano in questo modo, là dove sono con tutte le tribolazioni connesse, sono pronto a dare la mia offerta e quella di oggi sarà delegata a questo scopo.

Il filosofo Croce dice: finalmente il cristianesimo − che io dichiaro decaduto in religione - ha convertito i barbari. Sono pagine su cui di certo un filosofo storicista gode, ma purtroppo fa l’elogio di una religione, quindi la rivoluzione ha perduto colpi. Si dice che il cristianesimo finalmente ha mostrato la sua statura, quando ha conquistato le Americhe, ricordate le imprese della Spagna e del Portogallo: adesso creano problemi mentali non solo a quelle popolazioni, ma anche a coloro che hanno compiuto il gesto. Questo per il nostro filosofo sarebbe il segno di un cristianesimo potente e storicamente forte. Ora il punto delicato. Dice: Poiché questa rivoluzione è in continua decadenza, allora il pensiero laico viene a rinforzarlo. Ecco l’umanesimo, sappiamo che cosa rappresenta.

Dopo l’umanesimo viene l’illuminismo: vedete, la ragione finalmente ha portato un aiuto alla rivelazione, alla rivoluzione cristiana. Poi, fa l’elenco di quelli che lui chiama “i filosofi della storia” Hegel, Schelling e compagnia. Ancora: noi laici, voi - rivolgendosi alla Chiesa - ci avete scomunicati, ma noi siamo coloro che hanno portato sangue nuovo dentro alla rivoluzione cristiana.

Adesso altri filosofi dicono che il cristianesimo ha bisogno di una iniezione di religioni orientali e so che questo concetto è diffuso, anche in alcuni gruppi di cristiani. Voi capite, mi vengono i brividi esattamente perché io ho già qualificato la religione, come lo stadio più basso dello stare insieme in questo mondo. Il cristianesimo è caduto al rango di religione e voi volete fare una iniezione... può darsi che questo abbia un significato, tra le religioni, può darsi che una sia meglio dell’altra, ma storicamente sono tutte una peggio dell’altra.

La mia ambizione è quella di rifarmi alla struttura originaria, cioè al messaggio evangelico, a quella che non è stata una rivoluzione se non indirettamente, a quella che è stata invece una rivelazione. La rivelazione, cioè, del pensiero di Dio agli uomini non è un messaggio fuori strada, infatti non è la parola che ha bisogno di essere rinforzata; siamo noi che essendo caduti al rango di religione − fuori del messaggio − abbiamo bisogno di avere una iniezione di verità cristiana originaria.


 


 




Venerdì 06 Gennaio,2017 Ore: 21:18
 
 
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