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www.ildialogo.org Ridefinire il cristianesimo,di Padre Aldo Bergamaschi

Ridefinire il cristianesimo

di Padre Aldo Bergamaschi

20 novembre 2016
 
Pronunciata il 21 novembre 2004
Luca 23,35-43
Uno dei primi storici della Chiesa, Eusebio di Cesarea, vissuto all’epoca di Costantino, racconta il martirio di S. Policarpo, che era vescovo di Smirne ed era appartenente alla generazione di quelli che avevano conosciuto gli Apostoli. Catturato dalla polizia imperiale, deve presentarsi al proconsole. Durante il viaggio, il questore e il vice questore, lo inducono ad abiurare chiedendogli che male c’è a dire: Cesare, Signore; e salvarsi. Policarpo risponde: Non posso accettare il vostro consiglio. Quando arriva davanti al proconsole si scopre la sua identità, fra lo strepito dei presenti. Il magistrato lo pregò di avere riguardo della sua età, 86 anni, e poi aggiunse: giura per il genio di Cesare, ravvediti, grida abbasso gli atei. Policarpo fissò la folla che era nello stadio, poi alzò la mano verso di loro, emise un gemito, guardò verso il cielo e disse: abbasso gli atei. A quei tempi gli atei erano i cristiani, ma nella testa di Policarpo gli atei erano i pagani. Il proconsole insiste: Giura e ti mando libero, insulta Cristo. Policarpo: ho 86 anni, ho servito Cristo fino a questo momento, non mi ha fatto mai alcun torto, come potrei bestemmiare il mio Re, il mio Salvatore? Breve: Policarpo fu bruciato sul rogo nello stadio di Smirne, anno 155 d.C.
Io mi appello alla generazione dei martiri per ridefinire il cristianesimo. Polemiche in questi giorni né sentiamo alla radio, alla televisione e siamo in un momento decisivo, ma bisogna chiarire i concetti. In quella generazione, in quel modo di resistere ai persecutori c’è una frase che non è cristiana. Se oggi qualcuno mi dovesse condurre in tribunale e farmi dire abbasso gli atei, non lo farei, al più potrei dire abbasso l’ateismo, perché gli atei sono delle persone ed è ovvio che la posizione di Gesù nei confronti degli atei non è esattamente l’abbasso. Se è Salvatore vuol dire che anche la polemica con gli atei deve essere improntata nel rispetto delle persone.
Non dobbiamo mai dimenticare che Gesù e Socrate, non sono stati condannati dagli atei, ma sono stati uccisi da uomini religiosi. Questo per confermare la mia tesi, che la religione è il male di tutto il mondo; che il cristianesimo non è una religione, ma è una novità esistenziale. I primi martiri, quelli successivi a Policarpo, ripetevano: “Si vedono i cristiani, non si vede la loro religione”. Di religione non ce né, c’è soltanto una novità esistenziale; ci sono delle persone che fanno delle cose che gli altri non fanno e che creano dei turbamenti. In un mondo in cui tutti sono ladri, ce né solo uno (il buon ladrone) che riconosce di essere tale.
Quale è il nodo della questione? Cristo, si ispira a una visione del mondo e a dei valori etici assunti fuori dal sistema conosciuto, questa dovrebbe essere la posizione (novità esistenziale) dei cristiani nel mondo, così che, sotto questo profilo l’imperatore non rappresenta nulla. Altro che dire che l’imperatore è Dio! Per il cristiano l’imperatore rappresenta il male oscuro dell’autorità, perché l’autorità ha solo un significato nella visione cristiana del mondo, quella di “servire”, invece è quella che si fa servire e comanda in modo assoluto. Gesù non è venuto per essere servito, ma per servire. L’imperatore, in questo caso è già in un abuso e quindi non conta nulla agli effetti della economia generale dei valori etici.
Il vero re che detta legge all’individuo è un altro, abbiamo trasformato Gesù da Salvatore al titolo di Re. Il vero re di principio, non è Cesare e nemmeno l’autorità costituita, questo per la guida delle coscienze dei cristiani. Affermazione di principio molto pericolosa, anche se i comportamenti sono apparentemente innocui. Appena però il proconsole fa la domanda, Policarpo risponde che l’incenso all’imperatore mai, dando esempio di vera resistenza all’autorità pubblica. Il sistema è contestato nei suoi fondamenti e quindi è già saltato. Il sistema poi è contestato nella sua espressione più alta, l’imperatore, perché ad esso si sostituisce un altro re, vale a dire Gesù Cristo, e avendo un altro Re per legislatore si viene a ipotizzare un’altra etica con il subbuglio sociale.
Per i primi cristiani, la progettazione esistenziale era lineare, credere in Cristo voleva dire, mettersi fuori dal sistema senza neanche ipotizzarne uno nuovo, voleva dire: privilegiare Cristo e attuare il suo messaggio nella singolarità. Giustino dice che se la prendono con persone che sono nell’ambito sessuale come l’adultera, o come il ladro Zaccheo, ma che incontrando Gesù, diventano persone per bene. Per i cristiani voleva dire privilegiare Cristo e attuare il suo Messaggio nella singolarità. Per gli altri voleva dire, invece, una sfida e una sostituzione, il braccio di ferro si conclude con l’imperatore Costantino che crede in Gesù Cristo. Da quel momento si privilegia il Cristo, nasce la civiltà cristiana, che è attualmente oggetto di rifiuto alla Corte Europea. Nessuno ha mai detto loro che hanno perfettamente ragione, ma quello per cui se la prendono, è la religione cristiana, non è il cristianesimo. Il cristianesimo è quello dell’epoca dei martiri. Da quel momento si privilegia Cristo e si dimentica il messaggio si adora Gesù Cristo, si celebra il suo culto, però il suo messaggio è congelato. Prima si diceva Cesare Signore, adesso si dice Gesù è Signore. Cesare era re e imperatore, a Gesù si dice Cristo Re, ma non si è più suoi testimoni. Dimenticando il messaggio a vantaggio del personaggio, lo si priva della sua qualità profetica e si giustifica in termini di trascendenza i desideri di un popolo, di una classe, di un gruppo.
Adesso come verifica, ho qui trascritto le parole che nel 1454-1453 era caduta Costantinopoli, presa da Maometto Secondo, questo per ricordarvi la storia. Papa Nicola Quinto, scrive al Re di Napoli Alfonso: “Noi dopo attento esame e considerazione, abbiamo concesso, con le nostre lettere apostoliche, al Re Alfonso di Napoli, il diritto totale e assoluto di invadere, conquistare, sottomettere, tutti i paesi che sono sotto il potere dei nemici di Cristo, sia saraceni che pagani”.
Bisogna che queste cose le conosciamo e ce le diciamo. Solo la traduzione pratica del Messaggio può congelare le ideologie di potenza del gruppo e permettere di stabilire una distanza effettiva tra gli interessi sociali del gruppo e il movimento evangelico inerente al Messaggio di Cristo.
Gesù non ordina ai capi delle comunità di organizzare il Regno in Sua vece, ma di essere testimoni della “buona novella”. Quindi, i capi, non sono i sostituti di un leader, dal momento che la Chiesa pone la sua struttura, la sua ortodossia al primo posto delle sue preoccupazioni. Abbandona il movimento di conversione voluta dal Vangelo, cessa di essere una interrogazione, una domanda per tutti gli uomini e pensa se stessa come la società universale che bisogna imporre.
No, non si può dire diventate cristiani, questo lo potranno dire i musulmani, ma non noi cristiani, noi dobbiamo dire invece, che diventare cristiani vuol dire: togliere le contraddizioni della convivenza e per prime le nostre. Le contraddizioni sono tre essenzialmente, le rinfresco qui alla vostra memoria.
Primo: il cristiano contesta gli Stati Nazionali Sovrani perché sono diametralmente opposti al secondo comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”, sono forieri di guerre senza fine, dalla guerra non ci si salverà. Le correnti di sinistra dicono di essere contro la guerra, ma devono contestare ciò che dà origine alla guerra, ecco in cosa mi distinguo sotto questo profilo.
Secondo: il rapporto tra capitale e lavoro, problema che affligge la società finché c’è qualcuno che dice a un altro: tu lavora io ti pago. Oggi giriamo intorno al problema senza mai portare la mano là dove invece bisogna portarla.
Terzo: bisogna che si chiarisca il rapporto tra uomo e donna, che diventa sempre più dilacerato, questo rapporto che è fondamentale per l’assetto sociale è trascinato nella polvere. Non a caso Gesù introduce nel suo regno come primo cittadino un ex ladrone e dico ex, perché molti laici sbandierano che: le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli, no, non in quanto prostitute, ma in quanto si convertono. Certo è che quelli, si convertono prima di quanti credono di non avere bisogno di conversione, in questo senso va spiegato, e così anche per il ladrone. Dice S. Agostino a proposito del ladrone: che ladro esperto, è riuscito all’ultimo momento a rubare anche il paradiso.
L’ex ladrone riconosce nell’uomo, Dio e la risposta di Gesù è chiara. Noi siamo tutti ladroni sul piano giuridico e sociale. È da sperare che molti di noi facciano come Zaccheo che si converte e rende tutto, diversamente non resta altro che affidarci a questa capacità di conversione del buon ladrone, che se fosse tornato in vita, avrebbe utilizzato tutto il resto della sua vita per mettere rimedio al male fatto alla società e ai singoli appartenenti.



Sabato 19 Novembre,2016 Ore: 21:32
 
 
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