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www.ildialogo.org La chiesa non è la verità,di Padre Aldo Bergamaschi

La chiesa non è la verità

di Padre Aldo Bergamaschi

 
9 ottobre 2016
Pronunciata il 12 ottobre 1980
Luca 17,11-19
Entriamo subito nel vivo del discorso, nel vivo di un certo discorso. Sono molti anni oramai che noi spieghiamo questo incontro di Gesù con i lebbrosi. Lo conosciamo benissimo, vediamo dunque di portare il microscopio sul passo.
Gesù manda i lebbrosi ai rispettivi sacerdoti: Andate a presentarvi si sacerdoti. Se io incontrassi nove cattolici e un protestante poniamo, e dicessi andate a presentarvi ai sacerdoti non v'è dubbio vorrei dire ai sacerdoti delle rispettive fedi. I nove dovevano andare a Gerusalemme, l'altro, uno solo, doveva tornare nella Samaria. Perché Gesù li manda ai sacerdoti. Per affermare che li riconosce tutti e due. Capite il problema? Quindi non accettando che una sia la vera fede e che l'altra sia la falsa oppure li manda ai rispettivi sacerdoti per sollecitarli alla conversione.
Per ricordare che sono fuori strada tutti e due, gli uni sono fuori strada perché hanno alla radice uno scisma, gli altri sono fuori strada perché abusano del potere. E se io questo discorso lo facessi a un protestante e a nove cattolici voi che cosa direste. Costui mette in dubbio che la chiesa cattolica sia la vera chiesa. Ma proprio perché è la vera chiesa mi è lecito alzare la voce per dire che in nome di questa verità ci sono delle cose che non si dovrebbero fare.
Allora, i nove tornano. Cosa avranno detto ai loro sacerdoti. Cristo ci ha guariti. Ma, un momento, Cristo chi è, si saranno chiesti quei sacerdoti. Il monopolio della religione l'abbiamo noi. Vi faccio osservare che i nove e l'uno non appartengono alla supposta vera religione, ma perché Dio fa piovere e sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Perché se voi le guarigioni di Lourdes le prendete come controprova della verità della chiesa cattolica sbagliate di grosso. La prova della verità del cattolicesimo è la vita dei cristiani. Non sono i miracoli o i supposti miracoli delle altre religioni.
Mi trovavo a Lourdes, e un mio confratello mi diceva: guarda non ti convinci? Allora io ho risposto: prima di dare la risposta a questa tua domanda vorrei andare prima alla Mecca e poi a Benares e vedresti che anche li ci sono degli zoppi che camminano, degli ammalati che guariscono i quali appunto si convincono che la vera religione è la loro, senza pensare che Dio fa piovere e sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi.
Dunque non andiamo a cercare la distinzione della verità dall'errore laddove non bisogna cercarla, perché la verità del cattolicesimo è nella nostra vita, nella mia, nella vostra, in quella dei sacerdoti dei vescovi del papa eccetera. Fuori di li è tutto ambiguo. I nove e l'uno, ripeto non sono guariti perché appartenevano alla supposta vera religione, ma perché Dio fa piovere e sorgere il suo solo sui buoni e sui cattivi. Il samaritano vedendosi guarito, analizziamo un momento, loda Dio a gran voce e ringrazia Cristo. Interessante questa distinzione probabilmente avrà avvistato che Gesù è Dio, ma intanto tiene ferma la distinzione, loda Dio perché sa che quella guarigione viene da lui e ringrazia in questo caso il creduto mediatore.
Il rapporto con il sacerdozio, dico, il suo il sacerdozio della Samaria, si dirà non era cosi rigido, oppure costui vede giusto nel rapporto fra sacerdozio e religione, fra sacerdozio e cristianesimo gli altri sono ahimè bloccati dalla istituzione sacerdotale la quale si sovrappone e si sostituisce alla religione la quale si sovrappone e si sostituisce a Dio. Ecco il dramma. Dopo la guarigione che cosa avranno pensato i sacerdoti: opera di Dio. Si certo, ma delle cose di Dio siamo noi i gestori.
Gli uomini sono nella continua tentazione di confondere il sacerdote con la religione, il sacerdote con il cristianesimo, oppure nella tentazione di contrapporlo ad essa cioè alla religione o al cristianesimo diremmo più precisamente al Messaggio per potersi sottrarre a motivo di una esistente sproporzione tra questi e quella o quello ad ogni rapporto con il sacerdote credendo egualmente di vivere in comunione con Cristo. Cosi noi ci troviamo nell'ortodossia con questa affermazione, ma non del tutto. Se si confonde il sacerdote con la religione si corre il pericolo di attribuire a Dio i limiti e i difetti dell'uomo oppure di attribuire all'uomo delle prerogative che appartengono solo a Dio.
I movimenti cristiani che si sono staccati dalla gerarchia hanno degenerato quasi subito, mentre i difetti, non pochi e non brevi, dell'ecclesiasticismo finiscono a lungo andare dall'essere guariti dalla santità della chiesa che io non identifico con loro e neanche con Cristo, la chiesa non è la verità, la chiesa è portatrice di verità. Se non teniamo fermo questo distacco non è possibile la conversione. Questa frase ha dato fastidio, ma io qui la ripeto perché ho buoni motivi. Il cristiano non può non ascoltare la chiesa visibile, ma deve stare in guardia perché non offuschi il messaggio con il pretesto di interpretarlo. Allora come nel campo civile ognuno di noi è gestore del potere o dell'autorità anche nell'ambito della chiesa ognuno è gestore di una certa ortodossia.
Oramai sono molte le persone che si fanno battezzare con il rito dei testimoni di Geova io chiedo loro il perché lo avete fatto, risposta: perché il mio prete credeva di essere Dio. Ma io fedele mi accorgo in qualche cosa, che il mio prete tenta di sostituirsi a Dio. Adesso vi dirò come potrebbe accadere, il primo ad insorgere sono io, ma non c'è bisogno di costruire un'altra chiesa; si sta dentro e si pestano i piedi e si grida! Perché questo non deve assolutamente mai avvenire, diversamente si crea un'altra chiesa nella quale nasce un Calvino, il quale diceva che aveva ricevuto appunto da Dio questo compito di interpretare il messaggio per gli altri. Ci si stacca per riprodurre il difetto che si doveva combattere.
Gesù ha istituito una Chiesa? Risposta: si, se non credessi in questo non sarei certamente qui. Adesso questa chiesa questa gerarchia, questo sacerdozio cominciano a pestare i piedi per avere il monopolio totale della interpretazione del messaggio. Esempio abbiamo gli occhi dataci da Dio che restano sempre un capolavoro di Dio. Questi occhi ci sono stati dati per vedere le cose. D'accordo?
Approfondiamo. Quando vedo questo microfono non è che veda prima il mio occhio e poi il microfono, d'accordo? Vedo direttamente il microfono nel mio occhio o attraverso il mio occhio. Quanto più questo occhio è limpido cioè quanto meno io lo vedo l’occhio, tanto più vedo il microfono. Ponete per un momento che l'occhio, messo li da Dio per questa funzione si sentisse trascurato e si mettesse in testa che la visione delle cose passa attraverso di lui e cominciasse a dire: ma qui mi si trascura un po' troppo, e cominciasse a creare dei pasticci, e cominciasse a diventare granuloso ... certo, certo voi ve ne accorgete che c'è, e nel momento in cui ve ne accorgete, è finita la buona vista.
Quando la chiesa, quando le gerarchie fanno pesare la loro presenza e impongono il pedaggio e dicono che il microfono è questo, che è loro, voi capite allora cosa può accadere in tutte le chiese e anche nella chiesa cattolica. Ecco dove si accentra la mia contestazione alla istituzione di tipo mazzolariano, all'interno cioè della chiesa, perché non accada questo strano fenomeno per le motivazione che vi ho detto, di sottrarmi della capacità di vedere direttamente il microfono o di vedere direttamente il sole, che è per me la vita, che è per me la salvezza. Questo credetemi è molto difficile.
Adesso vi porto un esempiuccio di questa deteriorazione. Nel 1869 una circolare del presidente della Sacra Consulta dietro ordine del papa, interdice ai medici ... aprite bene le orecchie signori medici perché qui voi avete compiti qui molto delicati: si interdice, sotto pena di scomunica di visitare gli ammalati agonizzanti che nei tre giorni dopo la visita del medico non si saranno confessati e non avranno ricevuto l'estrema unzione. Questa misura non era che la riproduzione di un decreto di S. Pio V in data 8 marzo 1566 dove si diceva: il medico che visita una persona grave deve anzitutto avvisarla di confessarsi. Se non si arrende, il medico a partire dal terzo giorno deve cessare le sue visite. Il medico che non ubbidisce é scomunicato e notato di infamia, privato del diploma espulso da tutte le Università e punito con ammenda relativa. Volete la citazione: Corpus iuris canonci VII decretalis, liber tertius, titulus sextus. Mi domando quanti medici avranno ubbidito? Formalmente si ubbidisce dentro si aspettano tempi migliori.
Alessandro Manzoni denuncia che l'autorità ecclesiastica dice talune cose che sono contro la razionalità e allora i buoni cattolici ribellarsi non possono, capite il dramma perché rischiano l'eresia appunto. Ubbidire neanche, perché ci sono dei comandi assolutamente assurdi e allora mettiamo su la doppia vita, come facciamo in tutte le cose come su tutta la morale matrimoniale. Formalmente diciamo di si e poi, poi ci vediamo fra un secolo si dirà di noi quello che io stavo qui dicendo dei medici.
La tua fede ti ha salvato, dice Gesù allo straniero. Non certo dalla lebbra fisica perché da questa sono stati salvati anche gli altri, ma dalla lebbra delle spirito che ci rende un branco di caproni, guidati da caproni più grossi di noi che si chiamano in tutti i sistemi e anche la chiesa quando vuol diventare troppo visibile come l'occhio diventa una istituzione, dico che si chiama in tutti i sistemi il potere.



Sabato 08 Ottobre,2016 Ore: 16:43
 
 
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