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www.ildialogo.org Verità come liberazione dall’ignoranza,di p. Aldo Bergamaschi

Verità come liberazione dall’ignoranza

di p. Aldo Bergamaschi

22 maggio 2016

Pronunciata il 29 Maggio 1983

Giovanni 16,12-15

Il discorso tecnico sulla Trinità mi pare di averlo fatto molte volte. So bene che molti cervelli gradirebbero un approfondimento, ma ci torneremo, ci torneremo. Chi ha le mie prediche vedrà che non ho trascurato questa ricerca mentale, e direi che da un punto di vista personale, è una ricerca che mi affascina, anche perché per esempio, mentre udivo la prima lettura, mi era venuto in mente, di affrontare il discorso di come stavano le cose prima della creazione. Perché il teista ammette che le cose siano una concretizzazione del pensiero divino, e dunque Dio prima della creazione non era inerte, e qui nella prima lettura, c'è proprio la descrizione di un architetto che ha dentro al suo pensiero. Immaginate che questo pensiero diventi persona, e avete già fatto il discorso a metà, o più di metà direi, sulla Trinità.

Ma io oggi sono interessato a discutere, per così dire dall'esterno, il problema, anche perché ho un piccolo debito, devo chiudere il discorso riguardante il dibattito fra l'Azione Cattolica e Comunione e Liberazione. Ora potrei dirvi che questo genere di litigio all'interno della chiesa ha delle radici esattamente più profonde. Nei primi cinque minuti cercherò di chiarire nei limiti del possibile una polemica che noi cattolici, noi ... polemiche francamente non ne ho più con nessuno al punto in cui sono arrivato nella mia ricerca, ma dico, polemica che abbiamo con il mondo Ortodosso. Il quale mondo Ortodosso, su due punti è diviso da noi: sulla concezione dell'autorità papale, anche questo discorso molto dolente, e probabilmente dovranno passare duecento o trecento anni prima di avere una qualche luce di soluzione, e l'altro: è il problema della Trinità.

Voi sapete che siamo divisi per quella frasettina che leggerete quando reciterete il credo. Cito: "credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio....". Ecco, mai sospettato che mentre voi leggete il credo,affermate la divisione da un'altra parte del Cristianesimo che si chiama appunto la Ortodossia. Cercherò di mettere a fuoco il tema, poi di dare un giudizio di tipo razionale mantenendomi all'interno del mistero e poi vedremo di finire il nostro discorso relativo al dibattito fra quei due movimenti cattolici che si combattono la piazza della incarnazione della verità cristiana.

Ora la riflessione orientale sulla Trinità come si potrebbe visualizzare, come una linea, o qualcuno dice come tre stelle poste sullo stesso asse, per cui la luce, i tre termini sono Padre, Figlio e Spirito Santo. Bene secondo questa raffigurazione, la luce si comunica linearmente dalla prima stella attraverso la seconda fino alla terza, poi da questa, a noi come osservatori, tra virgolette, credenti.

Invece nella riflessione occidentale che sarebbe quella in cui siamo collocati noi, la immagine rappresentativa può essere invece quella del circolo o del triangolo equilatero. Ecco come, il Padre genera il Figlio...

Parentesi, voi capite che se ci fosse qui un musulmano e udisse queste mie parole, il Padre genera il figlio, scapperebbe subito a gambe levate, perché per un musulmano Dio è unico, Allah, Allah non ci sono discorsi aggiuntivi da fare. Il dire solo la parola padre, scusate, crea in loro dei pensieri molto luridi, quando pensano a un padre pensano all'esercizio del sesso e allora ... a parte poi che il paradiso viene concepito sotto quel profilo, .... ma il dire il padre genera, questo significa che ci sarà un figlio, vuoi dire che ci sarà, diciamo la parola, accoppiamento, e via di questo passo. E allora un musulmano scapperebbe via a gambe levate per queste paroline. Ma non è di questo che debbo parlarvi. Sarebbe anche interessante vedere come mai la concezione maomettana sia arrivata a questo punto e come mai Maometto abbia concepito Dio e ci sia stata una divisione.

Torniamo a noi, Il Padre genera il Figlio, e con lui, ecco la espressione incriminata, nel testo latino troviamo 'filioque' il que sarebbe unione, quel figlio sarebbe con lui e con lui origina e fa procedere lo Spirito Santo che è l'amore del Padre e del Figlio oppure la loro comunione mutua. Credo di essere stato semplice. Qualcuno avrà difficoltà a ricordarle ma mentre le ho pronunciate mi pare che siano chiare e semplice.

Dicendo che lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, l'occidente, cioè noi, non ha inteso stabilire in Dio due sorgenti o due principi della divinità, rileggo il testo che reciteremo: e procede dal Padre e dal Figlio ....questo dire dal padre e dal figlio dà fastidio agli ortodossi. Può darsi che abbiano le loro buone ragioni. Noi diciamo lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. Loro dicono dal Padre attraverso il Figlio. Ecco l'immagine che vi avevo portato. Questa frase la ricorderete, se vi si domanda come Cattolici come vi distinguete dagli Ortodossi, voi direte i Cattolici dicono lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, gli Ortodossi dicono procede dal Padre attraverso Il Figlio.

Domanda ma c'è poi una diversità cosi profonda tale da dover instaurare un litigio che dura da secoli? Non sarebbe meglio tornare indietro e rimangiarsi questa formula, in fondo solo questo 'filioque'. E poi, lasciatemelo dire, è stato introdotto da alcuni teologi della corte di Carlo Magno. Se andate ad Aquisgrana, vedrete la cappella Palatina, lì per la prima volta si è cominciato a cantare il credo con questa aggiunta.

Si sono portati a Costantinopoli e a Gerusalemme e gli altri hanno si sono chiesti: dove l'avete presa questa formula, cosa vi è successo, contro tutti i deliberata di concili e così via.

Breve. Se si tratta di due opinioni scientifiche non è proprio il caso di lanciare scomuniche per quelli che hanno una opinione diversa. E questo lo dico sommessamente sperando di non sbagliarmi, sarebbe anche la mia opinione. Voglio dire che restando ferma la Trinità, se gli orientali vogliono pensare che lo Spirito procede dal Padre attraverso il Figlio, che facciano, non è una formula sbagliata, e noi vogliamo pensare che procede dal Padre e poi dal Figlio,bene pensatelo così, andremo avanti nella ricerca vedremo di fare una calibrazione dei termini ad ogni modo siamo in sede scientifica.

Non ho mai visto degli scienziati che si prendono a coltellate per la concezione diversa della luce o della materia, i quali si risolveranno in un qualche genio, il quale riesce a trovare la soluzione. Probabilmente siamo a questo punto. Bene. Vi dirò di più il padre Congard, forse lo faranno cardinale quando avrà cento anni... Cosi sarà un po' più innocuo, persona molto acuta, molto intelligente, il quale ha dato degli apporti decisivi per quanto riguarda l'analisi della verità cristiana. In un congresso tenuto qualche anno fa propose la soppressione di quella aggiunta che io vi ho detto. Basta finiamola è stata aggiunta in un certo secolo non aggiunge nulla alla verità del mistero cristiano, se questo è motivo di litigio la togliamo punto e basta. Almeno per un aspetto ci riconciliamo con il mondo ortodosso.

Adesso, lasciatemi fare una piccola discussione dall'esterno su questa faccenda, del come noi ci si divida su delle verità che dovrebbero unirci. Gesù allora ridiventa oggetto di litigio peggiore di un oggetto fisico, diciamo un vulcano per capire il quale esiste una ricerca scientifica che non è mai terminata, per cui tutti i geni hanno modo di potere scoprire una qualche verità.

Gesù che era venuto per dirimere il discorso su Dio, ecco il significato di Gesù, per dirimere il discorso su Dio, è di nuovo perduto come unità di cuori e diventa oggetto di speculazione litigiosa.

Porto un esempio per chiarire questa mia impostazione. Si pensi a Garibaldi, questo personaggio da tutti conosciuto, il quale ha promosso la unità d'Italia. In lui, al meno dal punto di vista ideale, ogni italiano dovrebbe trovarsi unito e invece su di lui esplodono le spaccature degli animi, dico sotto il profilo della italianità e quindi una guerra potenziale come per esempio fra gli abitanti di Teano e di un paese lì accanto di cui non ricordo il nome. Dico Teano perché è il luogo in cui Garibaldi si dice si incontrò con Vittorio Emanuele Secondo. Porto sul pulpito dei personaggi che una volta erano dei nemici della chiesa. In fondo a loro dire cioè a dire degli abitanti vicino a Teano sarebbe venuto quell'incontro, ma nel territorio di questo paese, quindi gridano costoro alla bugia storica e io ho visto i due sindaci su due palchi voltarsi la schiena, come se fossero due nemici, per i quali ci volesse una guerra per decidere in quale luogo sia avvenuto quello storico incontro.

Lo Spirito Santo anziché guidare alla verità intera porta alla divisione. 'Qui ex patre filioque procedit'. Che procede dal Padre e dal figlio. Lo Spirito Santo invece di portare la unità riproduce la divisione. Allora mettiamoci d'accordo così. Prima di tutto per avere un cristianesimo autentico dobbiamo essere uniti, fratelli, poi stabiliremo scientificamente dove nel caso di Teano è avvenuto l'incontro, prima siamo italiani e cosi via, perché Garibaldi ha fatto ciò che ha fatto per l'unità d'Italia, poi stabiliremo scientificamente dove è avvenuto l'incontro, restando tutti disponibili per la verità. Del resto viene il dubbio che qualcuno voglia derivare qualche profitto dalla propria verità. Disponibili per la verità scientifica che non deve mai, mai suonare vittoria di una parte contro un'altra ma soltanto liberazione dall'ignoranza per tutti. Queste sono le vittorie e le battaglie che io preferisco.

Per l'unità degli Italiani restando ancora all'esempio, poco importa se l'incontro sia avvenuto a Teano o a due o tre chilometri da Teano, poco importa tutto questo per la unità degli italiani, poi se vogliamo proprio sapere come sono andate le cose, lasciamo la ricerca agli storici, i quali sono in questo caso, gli scienziati accreditati a chiarire. Ho portato questo esempio perché voi lo applichiate alla vita della chiesa.

E veniamo a noi, Azione Cattolica e Comunione & Liberazione, circa la lettura e il modo di interpretare il o del cristianesimo, per quanto riguarda la sua valenza sociale. L'accusa di C.L. era questa: ''Voi vi siete ritirati sulla scelta religiosa, noi vi perdoniamo perché probabilmente una scelta religiosa ha un suo significato, quando si vuole togliere la identità fra Democrazia Cristiana e AC. Come forse per un decennio o due era avvenuto". Secondo ''Vi perdoniamo il ritiro sulla sponda del religioso perché, laddove tutto è diventato politico è di grande rilievo l'affermare l'esistenza di qualcosa (parentesi la fede) che politica non è". Ecco il motivo per cui C.L. accusa sotto un certo profilo perdona anche alla AC di avere fatto una scelta religiosa.

Ma tutto ciò accade quando i cattolici sono incerti fra opinioni politiche diverse, e allora è importante che la fede venga al primo posto. Certo l'A.C. si è accorta che all'interno del mondo politico vi erano cattolici che operavano su diverse sponde, tutto questo creava un certo fastidio alla fede. Perché mi pare di avervelo detto, quando la fede si trasforma in una scelta politica non è mai possibile che questa scelta politica sia omogenea, e allora nasce la pluralità delle scelte politiche, ma ognuno di noi col proprio cervello è disposto a concederle fino a tanto che non diventino contraddittorie fra di loro.

Se la stessa fede, facciamo l'ipotesi, produce un cristiano fascista, e un cristiano comunista e un cristiano di destra e un cristiano di sinistra, mi dispiace tanto signori miei, o sono fuori strada tutti e due o uno dei due ha torto e l’altro ha ragione, ma non è mai possibile, mai che tutti e due siano nella verità. Non è mai possibile che la stessa fede produca due scelte contraddittorie.

Attenzione, la contraddizione è nel pensiero non è mai nella realtà. Nella realtà possono benissimo esistere, ma purtroppo dopo vedremo il sangue per terra oppure dittature all'orizzonte, ma siamo ben precisi, sto rispondendo a qualcuno che fosse filosofo per professione, noi diciamo che la contraddizione esiste nella mente e mai nella realtà. Questa risposta la diamo anche a Hegel naturalmente; vedete che oso essere un po' robusto anche nei confronti di quel pensatore.

Allora, torniamo alla impennata di C.L., quando i cattolici sono incerti fra opzioni politiche diverse, ma sotto inteso noi l'abbiamo l'opzione politica, quella giusta avete capito, e allora cade questo ritiro nella religiosità Cosi la scelta religiosa, l'accusa è ancora di C.L. ha fatto sì che, ...... questo lo posso aggiungere io per farvi capire.

Quando nacque il fascismo i discorsi dell'epoca erano esattamente questi, si diceva: i cattolici si impiccino degli affari della fede, la fede non ha nulla a che fare con la politica, quella la dobbiamo gestire noi! Bene a questo tipo di mentalità aderirono molti cattolici e anche ben collocati in alto nelle gerarchie. E in questo caso avrebbero lasciato passare un certo tipo di dittatura. C.L. dice: e in questo caso c'è una anima di verità, se voi vi ritirate nell'ambito del religioso hanno buon gioco coloro che hanno distinto la politica dalla fede perché vi diranno che la fede non è accreditata, siamo noi che portano avanti il discorso politico. E allora, se quaranta anni fa per quella strada passò il fascismo, adesso passano per quella strada i cristiani per il comunismo o per il socialismo, come si suoi dire, sempre in nome di quella medesima suonata. Mi pare di avere chiarito per quanto riguarda l'obiezione fatta da C.L. ad AC il senso del loro discorso.

Risposta di A.C. "Il termine cattolicesimo non è univoco, il movimento cattolico trova difficoltà a incidere a livello di poteri come corpo sociale". In queste affermazioni, c'è la riconversione politica dell'A.C.? No! risponde uno dei massimi dirigenti, ma una nuova stagione religiosa. Ma la nuova stagione religiosa la vogliono anche quelli di C.L. "Il movimento cattolico ha alcuni obbiettivi ideali, li elenco: proclamare il diritto alla vita, libertà e dignità della persona, fondazione revisione e attuazione degli statuti dei lavoratori... e fino adesso dove eravate voi cattolici… scusate, scusate, ... poi revisione dei lavoratori, del malato, dell'operatore sanitario, dello studente, del docente, della donna, del bambino, del carcerato, dell'handicappato, degli uccelli, degli animali, delle piante eccetera, ecc. ecc."

Scusate se divento ironico, circa le scelte economiche e sociali, ci vuole una politica di piano senza teorie collettivistiche, ma neppure cedimenti liberistici, risparmi nel settore militare, rigore tributario, interventi contro lo spreco e il lusso e così via. Va bene, dove eravate voi cattolici allora per quanto riguarda .... dove siete? Avete bisogno che qualcuno ve lo imponga, il risparmio sullo spreco c'è forse qualcuno ve lo deve imporre per legge quando la vostra fede dovrebbe farvi diventare dei luminari su questo punto. E dove eravate quando avevate in mano le istituzioni che cosa avete fatto! Ecco la mia accusa pesante.

Gli altri fremono perché adesso dicono, noi vogliamo prendere in mano la gestione della cosa pubblica, dico quelli di C.L. voi vedete la tentazione di Carlo Magno, questi altri qui, disperati si ritirano e allora dicono dobbiamo lavorare, metterci in riga con gli altri e discutere questi problemi.

E circa la scelta dei tempi e delle persone per attuare questi obbiettivi, ecco la risposta, "niente lottizzazione ma iniziativa cattolica contro la lottizzazione, ma disponibilità a sostenere persone e scelte non espressamente cattoliche purché competenti, ricche umanamente, e dedite al bene comune”. Avete capito, sotto questo profilo, certo, mi pare una grande saggezza, ma anche una grande delusione. In fondo l'A.C. ha capito che anche i cristiani quando erano nelle istituzioni non hanno fatto meglio degli altri.

Sottinteso purché sia salva la democrazia, la quale democrazia è pluralismo, e il cristianesimo pluralismo non è, la democrazia dobbiamo lasciarla gestire agli altri perché all'interno della democrazia ci sarà la libertà di poter attuare la propria fede in tutti i settori.

Da che storia è storia mai, mai gli uomini hanno gestito tanto come oggi un bagaglio di libertà personale e di associazione, dunque la responsabilità dei credenti cresce perché tutto il mondo è fatto di associazioni, da quelle meno buone fino a quelle delle società a delinquere. Gli uomini si coalizzano per fare le cose più orribili, e anche quelle legalmente accettate, facciamo il caso macroscopico delle multinazionali, in fondo è sempre una coalizione di uomini per sfruttare, lasciatemi usare questa brutta parola, che sa di comizio e che non rientra nel mio vocabolario, ma la realtà è questa, per strumentalizzare altri uomini.

Ebbene dicevo, la responsabilità dei credenti allora cresce. Sicché ecco qui mi fa tenerezza, per un cattolico, anche se c'è qualcuno che non è cattolico nella gestione della cosa pubblica, purché sia persona onesta, anche se non è espressamente cattolico, ... il riconoscere che c'è anche qualche galantuomo ... perché quando i cattolici avevano la gestione della cosa pubblica è risultato che galantuomini non erano tutti, ed è risultato che le cose sono andate come sono andate. Questo è il punto per cui consento per quanto riguarda l'A.C. L'altra forma di disperazione, cioè il rimettersi in fila con gli altri vuol dire che nella propria fede non abbiamo più lo smalto per quanto riguarda l'ambito della società.

Adesso dovrei citarvi alcune frasi pesanti di C.L.: "Noi vogliamo delle istituzioni politiche cristiane!” Sentite. Ma la storia benedetti figlioli non vi ha insegnato proprio nulla. É vero si dice che la storia è 'magistrae vitae', ma non ha discepoli poverina, a parte il fatto che questa frase magistrae vitae, bisognerebbe calibrarla. Perché il Vangelo non deve occupare degli spazi specie in democrazia? Certo il Vangelo, ma non la traduzione politica del vostro vangelo ecco! E allora per questa strada io non sto, ho paura che il grande Inquisitore diventi ancora il padrone della piazza di Siviglia e mandi Gesù Cristo in croce una seconda volta!

E perché ho paura, qui non so se ci sia lo storico della chiesa di Reggio Emilia, ancora un secolo fa c'erano le pagelline attraverso cui un credente doveva dimostrare che aveva fatto la confessione e la comunione. A questo porterebbe, a mio modo di vedere, la istituzione politica cristiana. Allora non abbiamo più bisogno di aggregazioni per combattere contro qualcuno, abbiamo bisogno di aggregazioni che diano finalmente la dimostrazione di come si risolvono i problemi che la fede ci chiama a risolvere.




Sabato 21 Maggio,2016 Ore: 21:17
 
 
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