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www.ildialogo.org Rinnovamento esistenziale,di Padre Aldo Bergamaschi

1° maggio 2016
Rinnovamento esistenziale

di Padre Aldo Bergamaschi

Pronunciata il 1° Maggio 1983
Giovanni 14,23-29
La prima lettura apre una pagina dolorosa del e nel, primo cristianesimo. Guardiamo un poco il capitolo XV sì. Ma all'inizio degli atti degli apostoli San Luca non aveva detto che tutti i credenti erano un cuore solo e un'anima sola e così via? E adesso improvvisamente vengono fuori dei maestri. Maestri scesi, o meglio, saliti dalla Giudea, i quali legano la salvezza a una cerimonia o a un rito anziché al rinnovamento esistenziale.
Ecco la prima insidia del cristianesimo, ed è la prima insidia alla caduta del cristianesimo nell'ambito della religiosità. E d'altra parte, l'arma della religione è maledetta sotto questo profilo. Perché? Eccolo qui l'esempio. Vi dice guardate che se voi non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè non potete essere salvi. Mettetevi nelle condizioni di chi ode un discorso del genere, che poi è il discorso di tutte le religioni. "Se vuoi andare in paradiso devi fare quello che ti diciamo noi".
Quindi il discorso di Gesù del rinnovamento radicale dell'individuo, in quanto singolo e in quanto molteplicità, cade tutto nell'oblio. E allora ecco il discorso. Voi non potete essere salvi è questa condizione radicale che certamente fa riflettere chi la ode. E badate che trovo ancora oggi molti cristiani che di fronte a queste sette che bussano alla loro porta, si piegano di fronte a questa argomentazione. Guardate che se voi volete salvarvi dovete credere in questo e fare questo, non credere quello che vi hanno detto. E si capisce il cristianesimo purtroppo nella misura in cui è caduto nell'ambito della religiosità ha fatto questo discorso e continua a farlo.
Ed è quanto appunto oggi vorrei trattare. Questo discorso non va fatto proprio dal punto di vista cristiano perché Gesù non lo ha fatto. Allora l'uomo religioso è interessato alla salvezza e non al rinnovamento che porterà come conseguenza alla salvezza. Allora san Giovanni riporta il discorso alla sua radice, ed ecco l'importanza del passo evangelico: "Se uno mi ama osserva la mia parola". Gli altri dicono per essere salvi, traduciamo, per essere buoni cristiani, si fa questo e questo, si crede questo e questo. Noi dice san Giovanni insieme con Gesù, la parola di Cristo si potrà osservare, e quindi si farà questo, solo se si ama. E se sarà un prodotto di tale osservanza o una conseguenza dell'amore, la mia azione non potrà essere in contraddizione con se stessa. Con se stessa vuoi dire questo, che non ci sarà un cristiano che partendo da questo principio dell'amore, poi calando questo amore nelle sue scelte economiche, politiche, culturali e così via, non ci sarà fra questi due cristiani una contraddizione. Che se contraddizione c'è ... badate parlo di contraddizione e non di opinabilità .., con questo non voglio dire che dalla fede si debba poi derivare il medesimo modo di vestire o di mangiare... Intesi?
Ma ci sono le condizioni fondamentali dell'esistenza che creano una contraddizione, quando alla medesima fede dovesse per ipotesi sgorgare una scelta politica che è in contraddizione con l'altra. Allora voi capite, mi dispiace, bisogna dire che sono tutte e due sbagliate.
Questi cristiani che hanno preso questa strada debbono tutti e due riflettere e debbono rimangiarsi quelle scelte. Punto e a capo. Torniamo indietro nell'ambito della fede, e prima di mettere le corna .... Sto parlando delle lumache che voi sapete, prima di procedere mettono avanti le corna per esplorare l'ambiente ... . E allora prima di avventurarci nelle scelte dobbiamo tenere presente questo, mai la fede deve cadere in quelle scelte in una contraddizione irreparabile. D'accordo?
In teoria dico, dovremmo avere, se la fede è basata sulla conversione e sull'amore e non sull'esecuzione di pratiche credute salvifiche, dovremmo avere il massimo della omogeneità.
Se omogeneità non c'è .... Badate che non sto parlando di vestiti ... benché la cosa mi faccia un poco pensare ... i cinesi che pure non hanno la fede badate che pure sono vestiti quasi tutti allo stesso modo.... Qualcuno dice vedi l'appiattimento. Ma no! Questo era anche prima, è un costume, è un modo di pensare. E' da vedere se siano più evoluti loro circa la posizione del vestito nei confronti del corpo , perché Gesù dice il corpo vale più del vestito, l'anima più del corpo e così via.
Voglio dire che è più vicina alla serietà antropologica la donna occidentale (cristiana o non cristiana) che cambia vestito cinquanta volte al giorno perché dice che si vergogna di andare in ufficio tutti i giorni, ma che dico tutti i giorni, per tre giorni di seguito col medesimo vestito.
Dico se è maggiore serietà antropologica quella dei cinesi che scelgono avere un vestito più o meno omogeneo, perché il vestito è funzionale al corpo e non viceversa, o la donna occidentale (cristiana o non cristiana) che ha questa forma di follia per la testa che poi dà origine a tutto un problema di consumismi poi di nervosismi e di inquietudini all'interno della famiglia.
Ad ogni modo è un discorso che riguarda voi donne, ... sto pensando se anche i cinesi sotto questo profilo abbiano un poco contravvenuto a questa rigida osservanza di tipo antropologico.
Comunque dicevo io non parlo di omogeneità rigida fino a questi livelli, ma ai livelli di cui parlavo prima sì, diversamente cade il significato della fede. Vorrebbe dire che non è vero che noi si abbia la medesima fede, vorrebbe dire che ci sono dei modi contraddittori di amare Gesù Cristo, per cui dove avremmo l'omogeneità? Non potendo per disperazione attuarla laddove dovrebbe essere attuata, noi pratichiamo l'omogeneità solo nel rito. Anche se è mia opinione che questa è omogeneità solo apparente. Voi vedete qui in chiesa cosa facciamo, ecco io dico la messa nel nome del Padre ... e Gesù Cristo .... È omogeneo .... Tutti ripetiamo le medesime formule e ci sentiamo a nostro agio in questo tipo di unità
Ecco questa omogeneità non potendo trovarla là dove probabilmente bisognerebbe trovarla, noi la ricerchiamo qui, anche se, ripeto, a mio modo di vedere è soltanto una omogeneità apparente, non è nella vita e nei rapporti sociali. Dove altre divinità ci condizionano e altre divinità ci guidano.
Ecco così abbiamo detto anche le parole più forti e più dure. Adesso passiamo ad una verifica, un po' dolorosa per qualcuno ma debbo farla. Rileggevo in questi gironi per motivi di studio le opere giovanili di Antonio Gramsci. Conoscete questo personaggio ....Tra gli scritti del 1916-17 trovo un titolo che aggancia subito la mia attenzione: "Dio affittacamere" Ohhh cosa ci sarà qui sotto questo titolo Dio affitta camere e mi ci butto con grande attenzione. Il giovane Gramsci giornalista a Torino, scrive su 'Avanti' una rubrica di costume. Ecco spiegato il titolo. Vediamo adesso il contenuto. Sul bollettino del santuario della Madonna del Selvaggio (c'è qualcuno che conosce la Madonna del Selvaggio nei dintorni di Torino?) nell'elenco delle oblazioni dei benefattori viene registrata una offerta di 40 lire (di allora) data da una persona che precisa di aver fatto voto di offrire la prima mensilità di un quartiere in suo possesso ogni volta che fosse riuscita ad occuparlo con inquilino. Allora possedere un quartiere in una economia di mercato, dove c'è il rapporto della libera offerta, non è uno scandalo dal punto di vista razionale, ma dal punto di vista religioso diventa addirittura una grazia. Capite il senso del discorso? Sto facendo dell'ironia spero che capiate il tono della mia musica.
Se poi arrivano inquilini a farti guadagnare su questa economia di mercato che già non crea più scandalo alla tua fede accade una cosa sorprendente, Dio è con te e non con l'altro.
Già perché se noi concepiamo la società dualisticamente congegnata in questo modo noi non abbiamo vie di scampo, o siamo offesi o siamo offensori. E' un po' come quel contadino che, mi pare di avervelo già detto, dalle montagne qui di Reggio che diceva "Padre noi abbiamo delle campane che suonano..." dico: "di che epoca" " mah antiche", dico: "e quale sarebbe la virtù di queste campane" "Eh hanno una virtù prodigiosa, quando viene il temporale noi suoniamo le campane e tutto il temporale va a finire nel paese lì vicino, sa quelli si capisce ...". Al che io sono rimasto esterrefatto. Voi capite, certo in questa concezione del mondo, Dio era con lui e invece quelli del paesino vicino .... Io avrei concepito cosi: noi suoniamo le campane insieme con quelli dell'altro paese e già che Dio ci assiste quel temporale va a finire nel burrone. ..... No va a finire proprio sulla testa degli altri e cosi noi siamo salvi e i nostri prodotti riusciamo a venderli meglio perché c'è in giro un po' di carestia.
Quindi visto che non riusciamo a liberarci di questo rapporto, non ci resta che invocare Dio, perché Dio passi dalla nostra parte. Giacché si tratta di intraprendere una lotta o se volete una guerra con il proprio prossimo. Bene non è finita.
Io per mia malizia faccio un giorno il caso come se fosse ipotetico a un sacerdote mio confratello il quale era cappellano in un santuario. "Che cosa diresti di un cristiano che venisse a offrirti nel santuario una cifra tot. Perché ha fatto voto di dare in offerta la prima mensilità recuperata dall'affitto di uno dei suoi appartamenti" Risposta: "sarebbe un bravo cristiano".
"Come", dico "Ehh fa la carità....""E a chi fa la carità!"... questo confratello allora ha cominciato ad abbassare la testa. "A chi ," Se questa è carità io non ci sto più. No fratello mio costui sfrutta il fatto che qualcuno è nel bisogno e strumentalizza il fratello con la connivenza di Dio e della religione. E' un cristiano che vuole andare in paradiso, ma non un cristiano che vuole osservare le parole di Gesù. In questo modo crea la piramide sociale con la connivenza della religione. In paradiso ci vuole andare ma osservare le parole di Gesù no!
Ecco lo scempio, ecco la riduzione del cristianesimo in religione.
Se non vi farete circoncidere secondo l'uso ... non potete essere salvi. Ah, ah vogliono essere salvi loro ma non vogliono mettere in pratica le parole di Gesù. Certa perché ormai l'amore di Gesù è caduto, è caduto è diventato un mito, si è trasformato il suo messaggio in una religione.
Egli infatti, sto ancora parlando di questo cristiano ipotetico, non ama il prossimo, né come se stesso, né come Cristo vuole che lo si ami, come lui ha amato noi. Sicché la sua religione lascia intatto l'assetto del mondo, e, ripeto, schiera Dio dalla sua parte. Ebbene Gramsci esprime meraviglia, torniamo a lui, e disorientamento per il fatto che l'umanità si affidi a questa religione imbastardita, a questa fede incapace di sollevare l'anima al di sopra dice egli, di ogni bassura.
Teniamo le sue parole. Mi sto domandando se Gramsci stia lottando contro la fede o contro la religione. Se egli sta lottando contro la religione, non ho nulla da dire, perché anch'io sono in lotta contro la religione. Gramsci identifica le attuazioni storiche del cristianesimo con il cristianesimo e rifiuta il tutto. Ecco che cosa probabilmente mi distingue da lui, rifiuta il tutto cercando la soluzione di questi problemi con e mediante altri principi.
Voi capite la posizione di un marxista , cercare finalmente la soluzione di questi problemi, dei problemi cioè della convivenza al di fuori dell'area cristiana, perché l'area cristiana avendo operato questa identità fra fede e religione è oramai è incapace di tirarsi fuori, diciamo, dall'imbuto.
Ma abbozzerò una piccola risposta, naturalmente non voglio fare delle polemiche o infierire contro gli assenti ma voglio essere leale sotto questo profilo, ma anche quei principi, i principi assunti da Gramsci, ... non stiamo qui a distinguere adesso se siano quelli puri del marxismo o quale sia stato la depurazione o l'addomesticamento che egli ha fatto .... Dico quei principi ahimè non hanno risolto quei problemi. E allora? E allora se non hanno risolto quei problemi non c'è più né un sincero cristiano né un sincero marxista. Perché?
Perché sia un sincero cristiano che un sincero comunista sono oggi costretti a rifiutare le attuazioni storiche della loro fede per poter riguadagnare il punto di partenza su cui ricostruire l'assetto sociale. Bene, orologio ... .... purtroppo non posso finire il discorso... .
Il tentativo di risolvere alle sorgenti c'è; pur di riprendere da capo il discorso, e c'è in campo cattolico e in campo marxista. io non voglio diciamo cosi, indagare in casa d'altri, se esiste una casa d'altri al punto in cui ci troviamo, che è sempre una casa di tutti, ma siccome io debbo parlare delle cose che conosco bene allora parlo del dibattito, ve lo avevo promesso, attualmente in atto fra Azione Cattolica e Comunione e Liberazione. Due movimenti cattolici che divergono sulla maniera di portare il cristianesimo, diciamo, nella società.
E' inutile che entri nel merito, non ce la farei in cinque minuti, chiudo con una sola battuta, una sola notazione
La religione si ritrae, diciamolo pure francamente, il cristianesimo storico gestito come è oggi , si ritrae quando è invitato a risolvere ... beh allora ... Gesù Cristo, la salvezza, abbiamo la verità soltanto noi, ....E per favore per quanto riguarda la questione dei contratti fra i lavoratori e la confindustria ??? Ahhh sono problemi tecnici che non ci riguardano.
Ma là ci sono dei cristiani da tutte e due le parti, tu che cosa suggerisci in quanto a fede di salvezza in quanto a verità .... Ehhh noi facciamo il nostro mestiere ...quale mestiere, il mestiere della religione si capisce ... che è brutto, ve lo dico subito.
Però questa stessa religione o questo stesso cristianesimo caduto in religione direi che diventa freneticamente attivo quando c'è speranza di dominare le istituzioni. Potrei dire malignamente quando c'è speranza di convertire l’imperatore. Perché allora le istituzioni, e la religione proprio è il suo status, le domina tutte dall'esterno lasciandolo immutato il corso del mondo che cammina per la sua strada. Ebbene, avrete già capito quale potrà essere la collocazione di questi due movimenti, che si capisce io abbia soltanto dato una chiave di lettura senza impegnarmi a ricoprirli di accuse solo per avere impostato così il problema. No, eventualmente vedremo i limiti di queste due impostazioni quando avremo dichiarato lo status di questa battaglia o di questa polemica. Siccome la polemica continua, può darsi che io nel giro di questi giorni, riesca a mettere insieme altri tasselli per rendere più fulgido, più chiaro, più preciso il discorso.
Credo.



Sabato 30 Aprile,2016 Ore: 20:19
 
 
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