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www.ildialogo.org Le mie pecore ascoltano la mia voce,di Padre Aldo Bergamaschi

Le mie pecore ascoltano la mia voce

di Padre Aldo Bergamaschi

17 aprile 2016
Pronunciata il 2 Maggio 2004
 
Giovanni 10,27-30
Come avete udito dalla prima lettura, dagli Atti degli Apostoli, raccontano l’epopea del “gruppo” e l’affermazione della nuova “religione”; cioè nuova visione del mondo dove entra in gioco la Parola di Dio, che assicura la salvezza lassù. Ma le parole di Gesù sono degli imput volti a risolvere i problemi quaggiù. Anzi, le parole di Gesù sono dei brevetti, sono delle ricette; brevetti e ricette da tradurre in pratica appena uditi o udite dai credenti.
Uscite dal controllo della religione ebraica, le parole di Gesù hanno affrontato per la prima volta il più blindato sistema della storia: la religione dell’impero Romano. Tre secoli di resistenza, tre secoli di martirio, poi il trionfo come nuova religione, non come Verità, dove le ricette e i brevetti restano tutti congelati. 
La Chiesa esplode come guida delle coscienze e abbassa il Messaggio al rango di religione. Si dirà che è la religione vera tra le false, ma religione è, non è più la novità portata da Gesù Cristo. Alla fine - vado per larghe sintesi - del primo millennio, Gioacchino Da Fiore dice che Gesù è venuto per nulla, (dopo mille anni) e denuncia il vero male del cristianesimo reale o storico. Lo dico con le parole sue “Siamo in un’epoca in cui c’è lo strapotere dei chierici”. 
S. Francesco in quell’epoca riscopre il Vangelo, però la lezione non è percepita e in questo modo arriviamo al protestantesimo, che riscopre il principio della salvezza per la fede, ma di nuovo religione, userò la parola di Kant: statutaria. Le guide religiose dei protestanti le hanno chiamate Pastori, con questo ispirandosi ovviamente al Vangelo. Senonché anche per loro la medesima traiettoria, cioè ricaduti nella religione statutaria dove da capo ci sono capi, capetti ecc. 
In Inghilterra siamo arrivati al punto dove il Vescovo capo, avrebbe accettato la teoria dello sposalizio tra gay. E qui è proprio il concetto di Chiesa sbagliato, in tutte le collocazioni di religioni cristiane. Ecumenismo senza sbocchi, perché tutte le Chiese hanno perduto Cristo, e sono cresciute su se stesse invece di crescere su Cristo che dice: “Io sono il buon pastore, le mie pecore ascoltano la mia voce”, creando tutta la confusione a cui assistiamo. Le cose vanno ancora peggio nelle altre religioni, ma voglio analizzare ciò che in un certo senso mi appartiene. 
Non a caso il passo evangelico brevissimo, ha detto, “le mie parole”, non le tue, (di Pietro), il passo presenta un rapporto diretto del credente con Cristo verità: “Le mie pecore ascoltano la mia voce”. 
La Chiesa dovrebbe essere l’unione di tutti coloro che ascoltano la voce di Cristo e che a Lui si convertono. Se sarò pecora di Cristo farò certamente Chiesa, ma l’essere nella Chiesa – statutaria come diceva Kant – non mi darà la certezza di essere pecora di Cristo. Questo vale in assoluto, per ogni Chiesa cristiana. Non quindi un invito a creare una nuova Chiesa. La vera Chiesa allora è quella che resta un “medium in quo” cioè, che rivela Cristo al mondo come novità di rapporti umani, rapporti che purtroppo non sono ancora attuati. Sono quei brevetti e ricette dati da Gesù congelati per colpa dello strapotere – come diceva Gioacchino da Fiore – dalla Chiesa che cresce su se stessa. 
Attenzione dunque al cartesianesimo teologico. Facciano attenzione coloro che hanno delle preoccupazioni di pensiero per quanto riguarda la conoscenza della realtà, farò una breve lezione di gnoseologia. Il problema è nato con Cartesio quando ha creato lo slogan: “Cogito ergo sum” (penso quindi sono). Questa frase è dal punto di vista del pensiero la rottura con secoli di certezze che credevamo essere tali. Cogito ergo: cosa ho davanti? Un mattone, un uomo, un banco, non sono sicuro, perché i miei sensi possono cadere in errore, prima di definire una cosa stiamo sul sicuro. Cogito ergo “sum”, torniamo precipitosamente sull’io che resta l’unica certezza. A questo punto nasce il dramma dell’idealismo, tutto ciò che è fuori di me è una modificazione del mio io, sono io che creo questa realtà. Questo genere di ricerca mentale ci toglie la capacità di essere sulle cose. 
Ringraziamo Cartesio che ci ha dato modo di rigorizzare la nostra conoscenza. Tutti noi abbiamo gli occhi, gli occhi sono veduti da noi? Per fortuna no! Il giorno in cui dovessimo vedere il nostro occhio saremmo ciechi. L’occhio sarebbe la inibizione dell’accesso alla realtà, ci vuole un altro che ce lo dica. Noi non conosciamo direttamente l’idea, noi conosciamo direttamente le cose. Il giorno in cui dovessimo vedere l’idea – ecco l’errore di Cartesio – avremmo perduto per sempre la realtà che sta fuori di noi. 
La Chiesa è come l’occhio, è il mezzo che ci fa conoscere Cristo. Il giorno in cui questa Chiesa, come l’occhio insuperbito, non fosse più lo strumento per conoscere la realtà fuori di noi, ma volesse essere conosciuta lei, crescerebbe su se stessa e ci farebbe perdere Gesù Cristo. L’ecumenismo è bloccato perché tutte le Chiese hanno perduto Gesù Cristo, lo dico alla mia Chiesa come a tutte le altre che fanno capo a Gesù Cristo. 
Considero la confessione come una piccola conversione, diversamente sarebbe una cerimonia come tutte le altre, che dà l’illusione di essere puliti quando non lo si è. Io, dopo avere ascoltato i peccati, chiedo: “la vita spirituale come va”? La maggior parte mi risponde: “le mie preghiere le dico”. Replico: “Non le ho chiesto le preghiere, perché le preghiere non vanno confuse con la vita spirituale. Tutte le religioni pregano, tutte, ma quando chiedo di incrementare la vita spirituale intendo dire: come sono i tuoi rapporti con Gesù Cristo, morto e risorto”. 
Ecco il punto centrale per ognuno di noi e torniamo al Vangelo: “Le mie pecore ascoltano la mia voce”, questo ve lo dò come messaggio per voi tutti personalmente. 
Per vita spirituale intendo i rapporti con Gesù Cristo, con Lui personalmente, perché soltanto Lui darà la forza di liberarci e superare le tentazioni e di fare tutto il bene che devo fare come cristiano. Ci darà la forza di attuare quei brevetti e quelle ricette che sono lì bloccate da secoli.  

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Sabato 16 Aprile,2016 Ore: 21:33
 
 
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