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www.ildialogo.org L’uomo: né buono, né cattivo,di Padre Aldo Bergamaschi

L’uomo: né buono, né cattivo

di Padre Aldo Bergamaschi

17 gennaio 2016:

Giovanni 2,1-12
Ecco un passo evangelico che abbiamo udito almeno mille volte, e del quale non abbiamo ancora una spiegazione sufficiente, diciamo decisiva. Nemmeno io ho questa pretesa, cercherò di capire quello che il passo sottintende. Come mai S. Giovanni è il solo che riporta questo episodio che è - almeno stando alla lettera  –  clamorosamente miracolistico. E come mai solo lui e non gli altri evangelisti, i quali poi quando ci sono  “ miracoli di questa specie li raccontano e invece è S. Giovanni che non li racconta. Questo per dirvi che l’episodio ha una qualche allusione che tenterò di chiarire.
Il problema era già vecchio, già nell’antichità gli scrittori se ne erano occupati, ho qui un passo di S. Eusebio che è uno storico della prima chiesa il quale dice che Gesù ha fatto questo miracolo quando era ancora vivo Giovanni Battista. Vi confesso che è una piccola sorpresa anche per me, mentre invece, gli altri evangelisti cominciano a parlare della vita di Gesù dopo questo episodio, anche perché Giovanni ha la pretesa di metterlo all’inizio della vita pubblica. Lo so siete lì con il cervello teso, c’è o non c’è questo miracolo Vi confesso che anche i più rigidi assertori del miracolo inteso come colpo di bacchetta magica…è ovvio che la nostra fantasia vede quelli che mettono l’acqua dentro alle giare e poi Gesù avrà fatto un segno di croce, avrà detto: acqua diventa vino. O lo è diventato strada facendo mediante l’ordine di un suo pensiero. É chiaro che noi immaginiamo il miracolo in questo modo se stiamo ad una lettura letterale del discorso.
Se invece, questo fatto è il racconto di qualcosa d’altro, o dire che se il racconto è originato da un’idea e l’idea è quella veicolata dagli altri evangelisti, i quali vi dicono che Gesù ha cominciato la sua vita pubblica con un proclama ben preciso: Signori, convertitevi. Gli altri poi dicono, raccontano alcune cose, ma in ogni modo riferiscono la concezione che Gesù intende veicolare al mondo. Detta in parole capibili, questo convertitevi vuol dire: Cari signori, siamo tutti dei piccoli animali che hanno bisogno di fare un salto di qualità, siamo tutti dei lupi, o dei piccoli lupi più o meno dislocati secondo questo ordine di grandezza. Ebbene io vi dico da lupi che siete dovete diventare pecore di Cristo, non pecore matte, perché anche la pecora abbandonata a se stessa diventa feroce come tutti gli altri animali. L’invito è un salto di qualità.
Giovanni per spiegare questo meccanismo della conversione narra  “ inventa ”…  lascio decidere a voi. Inventa questo episodio, che dal punto di vista concettuale indubbiamente ha una valenza enorme perché va a toccare uno dei punti più delicati della nostra esistenza, cioè il fondamento di tutta la nostra vita sociale: il matrimonio. Quel matrimonio che è in una profonda crisi, se c’è una cosa che mi getta nello sconforto in quel confessionale è il sentirmi raccontare: ma non riusciamo più andare d’accordo, abbiamo tre bambini e io con mio marito perché qui, perché là. Mi guardo bene dal dire: ma quando vi siete sposati vi volevate bene Andiamo a vedere la motivazione per cui vi siete messi insieme.
Mi rivolgo alle donne: benedette donne che avete la vocazione della maternità è soprattutto a voi, attenzione quel tipo di vocazione vi toglie il lume dell’intelletto, per capire fino in fondo ciò che voi state facendo e non avete più l’occhio per vedere taluni difetti che dall’altra parte …  S. Paolo dice di fare attenzione e sarebbe meglio che chi si sposa trovi l’altra parte consenziente con voi almeno nella fede, almeno su questo punto e poi questa fede bisogna verificarla in taluni comportamenti e questo deve essere il significato del fidanzamento. Non è questo il punto su cui voglio discutere e poi rischierei di diventare moralista.
Quale è il concetto che dobbiamo tenere, se Gesù trasforma l’acqua in vino vuol dire che il vero fine dell’acqua non è quello di restare tale. Tutte le situazioni umane sono perfettibili. Vi citerò l’autore che è al braccio di ferro con il cristianesimo reale, tutti lo conoscete soprattutto quelli che operano in educazione e si chiama Gian Giacomo Rousseau. Questi ha detto che l’uomo è buono e la polemica è contro una certa concezione del peccato originale per cui noi cristiani …  l’uomo era buono poi storicamente è diventato cattivo. Non vi faccio una lezione per dirvi dove Rousseau a ragione e dove abbiamo torto noi, e dove ha invece ragione il vangelo e torto Rousseau.
Breve, quando dobbiamo decidere il discorso sulla bontà Rousseau vi dice: L’uomo è buono, via dalla testa l’idea di dover diventare migliore. Es. se io dico: che questo legno, l ’ albero è buono, l ’ unica prospettiva dell’albero sarebbe quello di diventare bel pulito o se preso da un falegname levigato al punto giusto. Questo sarebbe l’unico scalino di perfezione relativo alla dichiarazione del legno in quanto buono e buono in quanto legno. Invece nel cristianesimo Gesù ci dice: Amico, tu sei legno, però questo legno deve diventare una sedia. Quindi noi non siamo buoni, ma indeterminati e la vocazione è quella di diventare perfetti come il Padre che sta nei cieli, attraverso passaggi di questa specie che Rousseau non ha previsto, perché il concetto di uomo è quello che vi ho detto.
Il cristianesimo vi dice: si tu sei un albero, però devi diventare una sedia, una statua e dunque bisogna andare attorno a questo legno, pulirlo, levigarlo ecc. per cui diventi un’altra cosa. O se volete un discorso ancora drammatico: tu sei petrolio e su su attraverso vari passaggi diventerai lana, mi hanno detto che anche dal petrolio si può ricavare la lana. Questi passaggi sono previsti esattamente da Gesù quando dice che dobbiamo diventare perfetti come il Padre che sta nei cieli. Acqua, certamente è una cosa buonissima, bellissima ecc.. ma devi trasformarti in vino, il vino diventerà sangue di Cristo. Ecco perché alcuni autori fanno una analisi, non so fino a che punto dovrò seguirli.
Alcuni autori mi dicono che la parola Cana deriverebbe da due iniziali: Cafarnao e Nazareth, Cafarnao la dove Gesù dice  “ Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue non morirà in eterno ”  ecco un passaggio e a Nazareth dove il Bambino fa il colpo di testa a Gerusalemme: “Io dovevo occuparmi delle cose del Padre mio ” , e poi si mette in obbedienza sotto Maria. Poi incomincia la sua vita pubblica e anche qui ha una piccola frizione con sua madre: “Non è ancora venuta la mia ora ” , vedete che in realtà deve chiarire bene le cose, perché quello che farà non lo farà dietro un richiamo. La Madonna poteva dire: Tu sei mio figlio, sei figlio di Dio, quindi ubbidisci. Il  “ miracolo ”  lo farà solo se ci sarà un bisogno e quello lo decide Lui, diversamente sarebbe una tentazione, ricordate ? “ Di a queste pietre di diventare pane ” , Gesù si rifiuta ovviamente di fare un miracolo di questa specie proprio perché verrebbe a togliere la sua libertà assoluta e verrebbe a bloccare quel concetto dell’iter della perfezione a cui noi siamo chiamati.
Chiudiamo su questo concetto: Gesù và a un matrimonio, qui si scatenano poi le ricerche …  è il luogo in cui Gesù ha fondato il matrimonio No, no, qui c’è il concetto della perfezione di cui vi stavo parlando. Gesù dichiara  –  questo lo dico a consolazione di molti di noi  –  non è contrario alle così dette gioie oneste della vita, non sono un asceta così rigido, non dico non andare a mangiare la pizza con i tuoi figli, oppure una passeggiata, queste sono le cose oneste della vita e che è cosa più onesta di un matrimonio. Senonché, ecco la dichiarazione: Attenzione, il matrimonio è come l’acqua, d’accordo, buono, però la sua vocazione è quella di diventare vino, ci deve essere un progresso, la motivazione profonda per cui tu ti unisci con l’altra parte deve trascendere la vostra stessa unione e la motivazione naturale della vostra unione, perché come tale non è perfetta. Io credo che se proprio non le ha dette in quel momento, Gesù avesse più o meno annunciato il nucleo della sua rivoluzione:  “ Amatevi come io ho amato voi ”  e questo discorso prima di tutto è rivolto agli sposi. Pierino, Pierina vi amate come Gesù ha amato noi ?  Senza profitto Allora abbiamo il matrimonio cristiano, l’acqua è diventata vino.
Pronunciata il14 Gennaio 2001



Venerdì 15 Gennaio,2016 Ore: 20:10
 
 
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