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www.ildialogo.org In principio era il Verbo,di p. Aldo Bergamaschi

In principio era il Verbo

di p. Aldo Bergamaschi

25 dicembre 2015
Pronunciata il S. Natale 2000
Giovanni 1,1-18
E cominciamo subito con una polemica: “In principio era il Verbo”. Voi vedete che Giovanni inizia un discorso che soltanto i filosofi possono capire, cercherò di tenermi al largo nella spiegazione filosofica di questa parola Verbo. Dirò solo che cosa S. Giovanni intende con questa parola e come intenda prendere le distanze da V. T. Attenzione, come comincia la bibbia: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. No, dice S. Giovanni, questo è un passaggio illegittimo, prima c’era qualcosa d’altro, non si deve dire: In principio Dio ha creato il cielo e la terra, ma; In principio era il Verbo. Perché qui c’è tutta la storia del pensiero umano, si d’accordo l’ebraismo è monoteista: In principio Dio creò il cielo e la terra.
Non vi cito l’inizio delle altre religioni che più o meno è il medesimo. Dio non è solitario, vedete come si giustifica la venuta di Gesù Cristo, questo passaggio da Dio alla creazione è un passaggio troppo acritico. Ho sempre la tentazione di dirvi come il pensiero umano e sto pensando a Platone, Aristotele e ai grandi filosofi dell’antichità, i quali naturalmente hanno scoperto Dio con la pura ragione, mentre invece, Israele no. Questo passaggio è troppo rapido, sa di un Dio accettato all’interno di un problema famigliare, allora non è il Dio di tutti è il Dio di un popolo è il Dio di una tribù.
La concezione che avevano di Dio i romani era esattamente su questa linea. I Patres, Giove, Roma, la grandezza di Roma si rifà alle divinità e quando Roma conquistava un popolo preparava il panteon entro cui le divinità dei diversi popoli dovevano confluire. I romani hanno distrutto Gerusalemme, perché nell’anno 135 Adriano imperatore (persona anche mite) hanno distrutto Gerusalemme, distrutta dalle fondamenta, perché il vero conflitto fu un conflitto teologico. Perché il vero Dio per i romani era Giove o comunque una triade di divinità che aveva fondato l’impero romano e lo assisteva lungo tutta la storia. Per loro il popolo eletto erano i romani, e gli ebrei dicevano che Dio è colui che ha eletto il loro popolo e questo popolo diventerà il dominatore di tutto il mando.
Do i connotati di quella che è la religione, e nella misura in cui anche noi, cioè il cristianesimo, ha trasformato Gesù Cristo in un fondatore, diventiamo colpevoli di tutti i mali del mondo per questa stessa motivazione. Ciò che accade a Gerusalemme, senza entrare nel merito: due religioni sono ai ferri corti per la medesima motivazione. Noi cattolici… queste cose io le ho scritte a un Vescovo: dica al Papa di ritirarvi, uscite tutti da Gerusalemme, perché li voi siete prigionieri di una mentalità che vi rende colpevoli di tutto ciò che accade. E non state a dire che Gerusalemme va internazionalizzata no, no, no. Lì ci vuole un governo mondiale che tolga alle religioni la unità con il concetto di popolo.
Dico delle cose molto grosse, ma così potrete capire come il testo evangelico mi metta il male allo stomaco e mi renda triste relativamente a quello che io vedo attorno a me. E la cosa grave è vedermi il messaggio evangelico ridotto in quelle condizioni miserabili. Riprendo il filo del discorso. La motivazione per cui Roma distrugge Gerusalemme è quella, perché la concezione di Dio, delle due etnie era assolutamente incompatibile, direi in una posizione di contraddizione e non solo di contrarietà. Per cui; o noi o voi. Mi dispiace soprattutto per gli storici cattolici che non abbiano riflettuto a sufficienza su quello che è accaduto a Gerusalemme nel 135 d. C.
In principio era il Verbo, la concezione di Dio è tutta sbagliata, perché è una concezione costruita dalla mente umana. Direi che è più pulita la definizione di Dio da parte dei grandi filosofi greci, soprattutto quella di Socrate. Tutte le altre sono definizioni che dipendono da una religione, ma il cristianesimo, non lo ripeterò mai a sufficienza, non è una religione ed ecco qui la novità, Giovanni annuncia: attenzione in principio Dio non ha creato il cielo e la terra, no, in principio era il Verbo. Alla radice di tutta la realtà c’è un pensiero, e allora Cristo diventa il pensiero archetipo di tutta la realtà e quindi è venuta anche a trasformarla radicalmente. Avete udito: É venuto fra la sua gente e non è stato riconosciuto…lo hanno ucciso ecc.
Ho solo da commentare un ultimo punto che non deve passare inosservato: A quanti pero hanno accolto il messaggio di Gesù… vedete che distinguo, quando diciamo che noi cristiani crediamo nella divinità di Cristo bisogna che crediamo che quelle parole siano divine per cui, una volta chiarito che il Vangelo, che quelle parole sono sue, voi capite è l’unico punto in cui abbiamo la parola di Dio. Giovanni qui è categorico: nessuno ha mai visto Dio! Quindi il rifiuto.
Nella scrittura si dice che Mosè aveva parlato con Dio, no, questo è un movimento della religione, nessuno ha mai visto Dio se non il Figlio. Volete una piccola parentesi? Cantiamo: Tu scendi dalle stelle…non c’è canzoncina più eretica di questa, lo perdono, perché il vescovo che l’ha scritta è un napoletano (scusate la battuta) Alfonso Maria de Liguori, ma vi rendete conto? Tu scendi dalle stelle, ma questo è un concepire il mondo esattamente da pagani è la sofferenza di Platone al quale perdono. Voi immaginate che Gesù sia venuto giù dalle stelle? Certo è una maniera miracolistica di concepire… No, Gesù è il figlio di Dio che è venuto nel seno di una donna Maria Santissima. Ecco come è il tragitto e qui invece, Tu scendi dalle stelle…cantiamo pure, ma è una canzoncina non cristiana.
“Quanti però lo hanno accolto, Gesù Cristo ha dato potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome i quali non da sangue, non da volere di carne, non da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”. I quali - non da sangue – mi viene la voglia di pensare che qui sia la pura trasmissione animale della vita. Da “volere di carne”, quanti sono i figli che noi chiamiamo illegittimi? Badate che nei secoli passati erano il 40% nella bella civiltà cristiana. “Non da volere di uomo” qui ci mettiamo tutti quelli…io (non so se faccio un atto di fede) ho quasi la certezza di essere figlio di mio padre, che mia madre mi abbia messo al mondo dopo essersi sposata e così via, e io vivo con questa certezza che è per me una grande tranquillità. Allora, non da sangue, non da carne, gli accoppiamenti fuori del matrimonio, non da volere di uomo, anche per quelli che sono tranquilli per questo profilo, “ma da Dio sono stati generati”.
Questa è la caratteristica del cristiano, il cristiano dopo la venuta di Cristo, Battesimo da piccolo o Battesimo da grande questa è la strada. O siamo generati da Dio o diversamente siamo una bella compagnia di animali. Ci si lamenta perché il mondo va male, si lamentano perché ci sono delle ingiustizie, siete nati o da volere di carne o di sangue o da volere di uomo. Mi dispiace per quelli che sono da volere di uomo i quali si trovano forse come delle festuche in mezzo al ghiaccio. Ecco il dramma di sapere mettersi insieme, ecco tutto il discorso della Chiesa. Essere cristiani vuol dire fare Chiesa e fare Chiesa vuol dire risolvere i problemi della convivenza. Del resto siamo da capo, una riunione di uomini che praticano una religione, ma che non risolvono mai i problemi della loro convivenza.



Sabato 26 Dicembre,2015 Ore: 19:21
 
 
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